Un cortometraggio per dire basta alle violenze di genere: parte il progetto pilota nelle scuole

3 aprile 2024 | 13:48
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Gli studenti delle Carducci e del Pertini di Lucca insieme a quelli dell’Isi di Barga si cimenteranno nel ruolo di attori registi nell’ambito di una sperimentazione lanciata dalla prefettura e sostenuta da Comuni e istitutizioni

Un ciak, due punti di vista. Con una inversione di ruoli sul tema della violenza di genere, con i ragazzi chiamati a interpretare il ruolo delle ragazze in modo da far capire il punto di vista dell’altro. È il titolo scelto per il progetto pilota, curato e voluto dalla Prefettura di Lucca, che coinvolge tre istituti scolastici della provincia: la scuola media Carducci dell’Istituto comprensivo centro storico e l’Isi Pertini di Lucca insieme all’Isi di Barga, dove questa mattina (3 aprile) è stata lanciata la fase operativa che vedrà gli studenti coinvolti in un percorso di riflessione ma anche creativo, volto alla realizzazione di un cortometraggio che partendo proprio dal punto di vista – il tema, ricorrente, come si vede, è proprio quella della focalizzazione – delle nuove generazioni ha come obiettivo quello di demolire gli stereotipi di genere e lasciarsi alle spalle le violenze.

E non è un caso, allora, che la presentazione del progetto – che vede coinvolti i Comuni di Lucca e di Barga, la Commissione pari opportunità della Provincia di Lucca, l’ufficio scolastico provinciale di Lucca, l’Accademia del Cinema di Lucca, le Fondazioni Cassa di Risparmio e Banca del Monte di Lucca e Luccacinema – sia stata organizzata proprio a Barga dove il 26 febbraio scorso, di fronte all’hotel Gorizia di Fornaci, è stata uccisa a coltellate dal marito, Maria Batista Ferreira. L’ultima vittima di un femminicidio, che si aggiunge – altra triste corrispondenza – ad un’altra vittima che ha toccato da vicino l’Isi di Barga: Vanessa Simonini, la studentessa della scuola che venne uccisa dall’amico per un rifiuto.

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E’ nel nome anche di queste donne che gli studenti, guidati dai loro insegnanti e dagli esperti dell’Accademia toscana del cinema, si cimenteranno nella realizzazione del ‘corto’ che ha l’obiettivo di dire basta, attraverso lo strumento audiovisivo, entrato nel quotidiano di tutti e soprattutto dei più giovani, alle violenze di genere, ma anche all’idea dell’inferiorità della donna o degli stereotipi legati al ruolo delle donne in relazione agli uomini.

“Una subcultura”, l’ha definita il prefetto Giusi Scaduto presentando il progetto nell’aula magna dell’Isi di Barga, che dobbiamo “definitivamente lasciarci alle spalle”. Il messaggio del prefetto è stato, infatti, rivolto proprio agli studenti: “Sentitevi orgogliosi – ha detto – di partecipare ad un percorso etico che mira a rendere questa società migliore. Le istituzioni, come dimostrano i rappresentanti che hanno subito accolto e sostenuto il progetto, tengono particolarmente al tema del contrasto alle violenze e agli stereotipi di genere e questo progetto mira a riempire di contenuti la riflessione sul femminicidio e sulle prevaricazioni: vogliamo che questo percorso sperimentale possa presto essere esteso anche ad altre scuole, favorendo l’utilizzo di questo linguaggio e l’uso degli audiovisivi per trasmettere un messaggio importante di riflessione e concorrere ad estirpare questa subcultura”.

Strumenti che gli studenti hanno già imparato a conoscere, prima attraverso lezioni mirate con gli insegnanti poi realizzando le primissime riprese di quello che sarà il risultato finito e che, grazie alla collaborazione di Lucca Cinema, sarà poi proiettato e diffuso nelle sale cittadine. “Lo strumento audiovisivo – ha sottolineato Iolanda Bocci, dirigente scolastica dell’Isi di Barga – ha un grande impatto sulle nuove generazioni e noi abbiamo subito creduto al progetto ideato dalla prefettura. Ci auguriamo che questa esperienza pilota possa essere allargata presto a tutte le scuole della provincia. Il nostro istituto prende molto sul serio questa occasione, perché abbiamo avuto una vittima fra le nostre studentesse: Vanessa. Ed è per lei che grazie a tutti gli insegnanti coinvolti vogliamo impegnarci concretamente nella lotta alla violenza di genere”. Anche la sindaca di Barga, Caterina Campani, ha rivolto un pensiero a Vanessa ma soprattutto a Maria, l’ultima vittima di femminicidio a Fornaci di Barga: “Abbiamo pensato quando il prefetto ci ha contattato che questa fosse la sede più opportuna per lanciare un progetto tanto innovativo e dedicato ai giovani. Con loro vogliamo proseguire a fare un lavoro concreto di sensibilizzazione sul territorio, dall’inaugurazione di nuove panchine rosse fino ad ulteriori momenti di riflessione”.

“Il cinema è uno strumento potente e efficace – ha aggiunto il sindaco di Lucca, Mario Pardini presente con l’assessore all’istruzione Simona Testaferrata alla presentazione -: questo è un progetto davvero pertanto innovativo. Viene fornito ai ragazzi un contenitore da riempire di contenuti cui sono chiamati gli studenti. Questo genere di iniziativa è particolarmente importante perché darà la voce proprio ai giovani”.

Tra gli obiettivi principali di 1 ciak, 2 punti di vista c’è proprio quello di “rompere il silenzio” sulle violenze. Ed è questo quello che ha sottolineato, tra gli altri, anche Piera Banti, presidente della commissione pari opportunità della Provincia e referente per il codice rosa dei pronto soccorso dell’Asl Toscana nord ovest: “In questa scuola, non c’è stata soltanto una vittima – ha detto Banti -. Come in altre scuole, tra i giovani, ci sono state tante vittime. Perché i dati in nostro possesso ci parlano di un fenomeno sempre più diffuso tra le giovani donne, molte delle quali anche minorenni, e sulla popolazione più anziana. Per questo è necessario non rimanere in silenzio per uscire da questa spirale: è fondamentale diffondere la cultura del rispetto”.

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E dell’importanza della cultura per vincere gli stereotipici di genere e, quindi, debellare le violenze sulle donne, ha parlato anche la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Ilaria Baroni: “Da parte delle istituzioni che sono qui riunite c’è la massima condivisione e la massima apertura ad unirsi per mettere fine alle prevaricazioni e alle violenze di genere. Questo progetto è particolarmente importante perché fornisce agli studenti strumenti condivisi e nuovi per esprimersi e soprattutto per produrre cultura. La cultura, quella veramente alta, è il punto da cui si deve partire nella lotta al femminicidio”. A fianco delle istituzioni, degli studenti e delle scuole coinvolte, si sono messe anche le fondazioni bancarie che hanno deciso di abbracciare il progetto varato dalla Prefettura e che tra l’altro prevede la donazione agli stessi istituti degli strumenti audiovisivi con cui sarà realizzato il cortometraggio.

Il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini, ha ricordato la necessità di ascoltare, anche su questo fronte, i giovani, “giovani dei quali vogliamo sempre più sentire e abbracciare le idee: stiamo lavorando per costituire una commissione loro dedicata ed è nell’ambito di questo percorso che proprio ieri abbiamo lanciato una call for ideas: se avete dei progetti, suggeriteceli e partecipate. Non potevamo quindi che sostenere questo progetto pilota su un tema come quello della violenza sulle donne che ci vede impegnati in prima linea, con progetti di sensibilizzazione e sostegno al terzo settore”.

“Anche la Fondazione Bml – ha detto il presidente Andrea Palestini – è impegnata e sensibile nei confronti di questi temi, a maggior ragione per un progetto il cui apporto più significativo arriva proprio dalle nuove generazioni”.

E, ora, la parola passerà proprio a loro: agli studenti che dovranno cimentarsi attori e registi. Ad aiutarli gli esperti dell’Accademia Toscana del Cinema. Il direttore Emiliano Galigani che ha già avviato il progetto in collaborazione con le scuole ha confessato: “Stiamo imparando molto noi per primi dagli studenti, ai quali forniamo uno strumento di racconto: la riflessione, la testa di quanto verrà prodotto, è e resta la loro. Questo è il dato più importante di un percorso davvero significativo e soprattutto creativo”. Nelle aule delle scuole coinvolte questo percorso è già partito: alle Carducci, sotto il coordinamento della dirigente Dora Pulina, all’Isi Pertini sotto quella della preside Daniela Venturi e del vicario Andrea Guastini e all’Isi di Barga alla guida, oltre che della presidente, dell’insegnante Lucia Lucchesi, referente del progetto per l’istituto. Entusiasmo è stato espresso anche dagli stessi studenti, di cui hanno preso la parola alcuni rappresentanti, dimostrando con i loro interventi l’interesse a prendere parte ad un progetto che suscita in loro la continua riflessione sulle problematiche legate al genere e soprattutto sensibilizza al superamento degli stereotipi e delle violenze.

Tommaso, studente dell’Isi Barga, ha concluso la mattinata con un ringraziamento fuori programma ai promotori dell’iniziativa e agli insegnanti perchè personalmente molto sensibile al tema per cui “non si fa mai abbastanza”.

E ha ragione Tommaso se, secondo i dati diffusi dall’Istat, la violenza è in crescita, così come aumenta la percentuale dei figli che hanno assistito ad episodi di violenza sulla propria madre (dal 60,3% del dato del 2006 al 65,2% rilevato nel 2014). Per di più, chi assiste alla violenza tra i genitori diventa a sua volta autore di violenza nel 22% dei casi.

Perciò, a Lucca il percorso avviato non s’interromperà e il prossimo anno saranno coinvolte altre scuole della provincia.

Non resta dunque, per i ragazzi, che mettersi dietro la cinepresa. Il cortometraggio sarà poi proiettato nelle sale di Lucca, come ha spiegato Cristina Gialdini di Lucca Cinema: “Abbiamo subito voluto aderire a questo progetto, di cui saremo onorati di ospitare l’anteprima”. E che il sipario si alzi.