Tutela dell’acqua, Panigada: “Ex bacino sperimentale del Serchio e della Piana sia scelto come esperienza pilota”

La proposta dell’esponente dell’associazione Senza confini
“Monitoraggio, condivisione, trasparenza come vettori del nuovo senso comune toscano in materia di acqua e sua tutela”. E’ da questi presupposti che parte la proposta di Tommaso Panigada, associazione Senza confini, individuando nell’ex bacino sperimentale del fiume Serchio e Piana di Lucca come pure nell’area Toscana nord, “una possibile area per una esperienza pilota da estendere e generalizzare nell’intera Regione adottando tutti i provvedimenti di ordine legislativo e operativo necessari come pure mettendo in campo le migliori risorse per attingere alle linee di finanziamento europee e nazionali”.
“Il monitoraggio, la condivisione e la conoscenza da parte dei cittadini in tempo diretto relativamente alle misure di livello e portata nei corpi idrici Toscani o relative alla qualità, compatibili con le metodiche di campionamento e analisi , possono diventare una strumentazione sociale al servizio della tutela dell’acqua toscana nell’era del blu deal Europeo, la strumentazione esistente da adeguare e potenziare, le competenze di enti, agenzie, aziende, Università e società civile sono una buona base da cui partire per centrare l’obbiettivo di tutela delle acque in Toscana – osserva Panigada -. Costruire consapevolezza istituzionale e gestionale in materia di consumi e impronta idrica significa assumere decisioni politiche amministrative e tecnico strumentali, conseguenti alla realtà dei corpi idrici: le falde, le acque profonde e superficiali in un insieme sempre più gravato da prelievi per usi civili, produttivi e agricoli come pure dall’impatto di un sistema depurativo da completare e rendere aderente a prestazioni sempre più stringenti imposte dalle direttive europee”.
“Anche la Toscana – prosegue – è pesantemente interessata da annuali crisi siccitose per cui è indispensabile realizzare un insieme di sistemi di monitoraggio integrati dei parametri fondamentali quantitativi e qualitativi delle acque previsti dalle normative vigenti come pure aprire un focus operativo in materia di Pfas, sostanze sulla cui presenza nel biota e nelle acque superficiali interne e marine di sotto costa, negli scarichi dei depuratori e nei fanghi da essi prodotti non esistono più dubbi; composti chimici destinati ad essere messi fuori legge nel breve periodo ma che lasceranno il loro segno per molti decenni nei corpi dei cittadini toscani come pure nel biota e l’ecosistema nel suo insieme. La Toscana implementerà le attività di monitoraggio da parte degli enti preposti in materia di bilancio idrico, di gestione idrica del servizio idropotabile, dei sistemi depurativi industriali consortili, fluviali come pure dell’insieme di canali e delle acque costiere mettendo in campo risorse dell’ente Regione, dello Stato e dei gestori dei servizi, dei consorzi di Bonifica mantenendo aperto anche il focus specifico dei Pfas fino a che sarà necessario. La Toscana lavorerà alla costruzione di una rete aperta e facilmente accessibile h 24 alla cittadinanza, da remoto come pure attraverso l’ installazione in luoghi dall’alto valore culturale, idraulico e sociale di display in grado di fornire i dati rilevanti dei bacini o sotto bacini in materia di bilancio idrico, di minimo flusso vitale, prelievi, portate e qualità degli scarichi di reflui depurati. Tale strumentazione oltre a permettere un controllo ed una gestione compatibile con il bilancio idrico ed ambientale da chi preposto, svolgerà anche un ruolo fondamentale a supporto dei processi formativi e di istruzione nei corsi scolastici di ogni ordine e grado e consentirà a tutta la popolazione di crescere in responsabilità e consapevolezza di cosa significhi la tutela dell’acqua nel suo insieme. Individuiamo nell’ex bacino sperimentale del fiume Serchio e Piana di Lucca come pure nell’area Toscana nord, una possibile area per una esperienza pilota da estendere e generalizzare nell’intera Regione adottando tutti i provvedimenti di ordine legislativo e operativo necessari come pure mettendo in campo le migliori risorse per attingere alle linee di finanziamento europee e nazionali”.