Piano operativo, appello dei comitati cittadini “contro la cementificazione inutile”

Le realtà di San Concordio, Sant’Anna, Sant’Angelo, Nave e Montuolo: “I consiglieri comunali abbiamo uno scatto d’orgoglio e votino secondo coscienza”
I gruppi di cittadini “contro la cementificazione inutile”, rappresentati nel Comitato per San Concordio, nella Associazione Parco di Sant’Anna e nel Comitato antinquinamento di Sant’Angelo, Nave e Montuolo, rivolgono all’unisono un appello a tutti i consiglieri comunali affinchè “approvino – si legge nell’appello – le loro osservazioni e fermino la deriva cementificatoria del piano operativo, che prevede la costruzione, nei prossimi anni, di 400 appartamenti e di centinaia di migliaia di metri quadri di negozi e uffici nei quartieri della periferia. Non è vero che non ci sono i tempi, basta volerlo. La fretta è cattiva consigliera e il voto non può essere obbligato alle controdeduzioni approvate dalla commissione urbanistica”.
“Sotto accusa il piano strutturale – dicono i comitati – che ha sovrastimato il fabbisogno di nuove abitazioni in una città ove, secondo l’Istat, ci sono almeno 8mila abitazioni vuote. E che, in una malintesa applicazione della legge Marson, ha disegnato un perimetro del cosiddetto “territorio urbanizzato”, dentro il quale cioè si può costruire, che include tutta la periferia, andandone a consumare alcuni degli ultimi spazi verdi. Male anche le “schede norma”, in cui le aree o i servizi che verrebbero ceduti al Comune sembrano il più delle volte degli “spezzatini” a servizio esclusivo dei nuovi interventi edilizi, di cui però le spese di cura e manutenzione saranno a carico del Comune. Giudizio negativo infine alle “linee guida” date agli uffici per istruire le controdeduzioni alle osservazioni. La commissione urbanistica, che non ha mai incontrato alcun comitato di cittadini, ha però fatto diverse audizioni degli ordini professionali e alcune loro osservazioni sono state accolte “in anteprima” e trasfuse nelle integrazioni alle istruzioni per le controdeduzioni, scavalcando di fatto il consiglio comunale”.
“Non c’è da stupirsi pertanto se la commissione urbanistica ha respinto le osservazioni dei comitati e ha invece accolto quelle che chiedevano “edifici più alti per fare solai antisismici”, “appartamenti di metratura più piccola” e “flessibilità nelle destinazioni” – si legge ancora – In particolare la commissione ha ritenuto che l’indicazione, dettata unicamente dai tempi stretti, di “non accogliere le osservazioni che avrebbero richiesto una riadozione, anche parziale, del piano” significasse respingere tutte le osservazioni dei comitati, ma il consigliere deve sapere che sono possibili altre declinazioni, e non si deve sentire obbligato a votare come vuole la commissione. Pare che le osservazioni presentate dalle associazioni di tutela ambientale e dai cittadini, meno del 5% sul totale (47 su 983), dettate non, come la stragrande maggioranza, dal pur legittimo interesse personale, ma fatte in difesa di interessi pubblici come la conservazione del verde, del patrimonio edilizio storico e la qualità della vita, siano tutte state respinte dalla commissione urbanistica”.
“Per questo i comitati e i gruppi di cittadini uniti – conclude la nota – chiedono uno scatto d’orgoglio ai consiglieri comunali: l’approvazione delle osservazioni è di loro esclusiva competenza e possono votare liberamente, secondo coscienza. Immaginino come sarebbe la periferia se tutte queste previsioni edificatorie venissero realizzate e a come dovranno viverci i propri figli e nipoti”.