Futuro dell’acqua, il forum: “La gestione autonoma? Non è sostenibile”

I comitati frenano gli entusiasmi: “La giunta Pardini non può continuare a propinare ai cittadini scelte inconsistenti come possibili soluzioni”
“Ci chiediamo se l’amministrazione e l’opposizione del comune di Lucca conoscano le norme che regolano il servizio idrico”. Così l’Associazione senza confini e il Forum dei movimenti sull’acqua.
“La decisione dell’amministrazione comunale di Lucca sul futuro di Geal che prevede di appellarsi all’articolo 147 della legge 152 art 2 bis è priva di fondamento e pertanto destinata al fallimento – dicono -. Le gestioni del servizio idrico in forma autonoma, come definiti dal comma
2-bis lettera b sono fattibili solo per quelle esistenti, mentre per Geal la gestione attuale è con affidamento diretto a seguito di procedura ad
evidenza pubblica (gara) per il socio privato. L’unica alternativa al trasferimento del servizio è l’affidamento del servizio ad una società a totale capitale pubblico, che non può essere Geal, con la partecipazione di tutti i Comuni della Provincia e la creazione di un nuovo ambito territoriale, quello della Provincia di Lucca. Ma la creazione di un nuovo ambito territoriale potrebbe avvenire solo contestualmente alla modifica della legge regionale 69/2011. Anche il d.lgs. 201 / 2022 all’art 33 ultimo comma richiama l’art 147 comma
2 bis lettera a e b dicendo che per le gestioni in esso contemplate resta possibile la gestione in economia o mediante aziende speciali, ma tale
ipotesi riguarda esclusivamente la possibilità di prorogare gestioni già esistenti e diverse dal caso lucchese”.
“Il richiamo da parte del sindaco a parchi naturali o aree naturali protette in siti individuati come beni paesaggistici è assai fantasioso in quanto a Lucca non esistono parchi naturali né aree naturali protette, come il sostenere che la maggior parte della popolazione del Comune risieda nel territorio servito dai pozzi di collina, se poi aggiungiamo la carenza dimostrata in questi decenni in materia di tutela del ‘corpo idrico’ il quadro è completo – dicono ancora -. La cronica incompletezza delle reti fognarie ed acquedottistiche come pure i ritardi nella realizzazione dell’accordo di programma indirizzati e sottoscritti a questo fine con gli altri Comuni della Piana, Stato e Regione, decenni or sono ne sono testimonianza. La giunta Pardini non può continuare a propinare ai cittadini scelte inconsistenti come possibili soluzioni. La gara effettuata dalla Giunta Pacini, quando si individuò un partner privato per la gestione del servizio idrico, è vincolata al testo unico delle società pubbliche che ‘non dà scampo’: quindi Geal dovrà essere sciolta ed i soci liquidati alla scadenza”.
“Preoccupa la confusione che sembra regnare anche nelle opposizioni nel Consiglio Comunale di Lucca, che addirittura plaudono a questo colpo di teatro del sindaco, quando la conclusione naturale sarà un parere negativo da parte della Autorità idrica Toscana competente in materia, ancora più allarmante se si pensa di far seguito con l’apertura di un contenzioso legale prima delle elezioni Regionali, un ricorso dall’esito scontato in quanto non ci sono le basi perché possa venire accolto – concludono -. L’obiettivo non può essere quello di perdere tempo. Non si possono rinviare le scelte necessarie come quella di allargare il perimetro della gestione idrica in maniera integrata con il territorio e la risorsa naturale del bacino del Serchio, permettendo che gli impianti e le reti di Lucca possano essere adeguati e gestiti correttamente, senza lasciare il campo a interessi predatori come la ventilata Multiutility dei servizi Toscana. Riteniamo la scelta annunciata nei giorni scorsi a Palazzo Santini inattuabile e chiediamo un confronto pubblico perché tutti i cittadini siano informati sul futuro dell’acqua nel proprio comune”.