Scuole chiuse per il Giro d’Italia, la protesta: “Non si può equiparare una corsa a un’emergenza”

La rabbia di alcuni genitori: “Per rispetto del ruolo della scuola i bambini dovrebbero restare a casa solo in caso di forza maggiore”
Giro d’Italia a Lucca, fa subito discutere la scelta del Comune di Lucca di chiudere le scuole di ogni ordine e grado l’8 maggio, per il passaggio della ‘carovana’ colorata. A contestare l’ordinanza è sono alcuni genitori-lavoratori che invitano l’amministrazione a riconsiderare il provvedimento.
“Come cittadino e genitore mi sento preso in giro, di norma in questi casi ci si organizza per rispettare gli impegni di lavoro nonostante le chiusure delle strade. Chi lavora nel privato quel giorno andrà comunque a lavorare o dovrà prendere ferie per guardare i figli. Anche gli altri uffici pubblici che non siano le scuole mi risulta che rimarranno aperti – commenta -. A scuola i bambini e i ragazzi ci vanno non per passare il tempo ma per imparare, e inoltre i genitori ci fanno affidamento per poter far fronte agli impegni di lavoro senza dilapidare lo stipendio in baby sitter. Per rispetto del ruolo della scuola, i bambini dovrebbero restare a casa solo in caso di forza maggiore. E’ desolante che il comune consideri una corsa ciclistica al pari a una inondazione. Ma solo per le scuole. Per tutti gli altri, lavoratori nel pubblico e nel privato, è una giornata come le altre”.
“Questi provvedimenti poi sembrano diventare sempre più frequenti – conclude -. Invito l’amministrazione a considerare, per le prossime volte, anche il punto di vista e le esigenze di chi è contrario”.