Fondazione Puccini, traballa la poltrona di Veronesi: al vaglio l’ipotesi di incompatibilità del presidente del comitato

Ai raggi X il doppio ruolo del direttore d’orchestra che siede anche nel consiglio d’amministrazione dell’ente cittadino. Il sindaco: “Faremo le valutazioni del caso nell’esclusivo interesse dell’istituzione che presiedo”
Membro del consiglio della Fondazione Puccini e presidente del comitato nazionale per le celebrazioni del centenario: il nodo del “doppio ruolo” che Alberto Veronesi ricopre da tempo sembra ormai venuto al pettine. Nell’anno clou delle iniziative per la ricorrenza della morte del compositore che ha reso celebre Lucca nel mondo, la poltrona che il direttore d’orchestra occupa nel consiglio di amministrazione della Fondazione Puccini di Lucca ha iniziato a traballare due giorni fa, quando durante l’ultima riunione il sindaco di Lucca, Mario Pardini, presidente dell’istituzione che cura e tutela, tra l’altro, la casa natale del maestro, ha sollevato la questione del rischio di una presunta incompatibilità (ancora tutta da valutare) di Veronesi nel suo duplice incarico.
Il caso è di natura squisitamente tecnica, perché la Fondazione, ente di natura privatistica ma partecipato da enti pubblici, primo tra tutti il Comune, è, gioco forza, uno dei principali soggetti che aspira a mettere in campo progetti di promozione e valorizzazione di Puccini in un anno così importante come la ricorrenza del centenario della scomparsa del maestro a Bruxelles. Ed il fatto che Veronesi, il quale è anche presidente del comitato delle celebrazioni che indice bandi, valuta e finanzia i progetti, sieda nel consiglio dell’istituzione cittadina potrebbe – il condizionale allo stato attuale è d’obbligo – creare eventuali problemi alla Fondazione.
Nessun casus belli politico con Veronesi con il quale i buoni rapporti non sono venuti meno, ma, secondo quanto trapela dai corridoi della Fondazione e di Palazzo Orsetti, una questione di opportunità che il sindaco ha posto ai membri del consiglio e alla presenza dello stesso Veronesi, “nell’esclusivo interesse della Fondazione stessa”.
E’ questo che si limita a dire il sindaco Mario Pardini: “Sono il presidente della Fondazione Puccini e di recente si sono verificate situazioni che meritano di essere approfondite. Come presidente ma anche come primo cittadino devo tutelare l’esclusivo interesse della Fondazione Puccini”. Poche parole a cui seguirà, si fa sapere, una attenta valutazione della posizione di Veronesi all’interno del consiglio dell’istituzione cittadina che potrebbe portare anche ad una sua eventuale estromissione dal ruolo ricoperto in Fondazione. Una rimozione dall’incarico che ad alcuni appare ormai inevitabile ma che non ha come obiettivo politico Veronesi ma la tutela della Fondazione.
Secondo quanto trapela, infatti, a spingere ad una rivalutazione dell’incarico di Veronesi sarebbe stato un mutato atteggiamento dello stesso presidente del comitato per le celebrazioni pucciniane nei confronti della Fondazione: il suo ruolo nel consiglio, inizialmente defilato per ovvie ragioni di opportunità, sarebbe tornato – almeno agli occhi di alcuni – ad essere piuttosto attivo. Al punto da porre qualche questione di opportunità quando all’ordine del giorno c’è stata l’illustrazione dei progetti della Fondazione per l’anno del centenario pucciniano. Progetti per i quali l’ente cittadino ha come primo referente il comitato nazionale, presieduto – ed è questo il punto – dallo stesso Veronesi, che non si sarebbe esentato dall’entrare nel merito.
Proprio un anno fa il direttore d’orchestra aveva dovuto rinunciare all’incarico di presidente della Fondazione Puccini, sostituito dal sindaco Mario Pardini che in quel ruolo lo aveva designato. Adesso, le valutazioni che saranno intraprese serviranno a capire se anche il ruolo di consigliere sia inopportuno o meno per Veronesi.