Ex Cavallerizza, il Pd: “Nessuno boicotta Lucca ma le leggi valgono per tutti”

Il Partito democratico replica alla maggioranza: “Qualunque amministrazione pubblica che riceve un contributo è chiamata a rendicontarla”
“Alla permalosa maggioranza, che si lamenta per una più che opportuna interrogazione della consigliera regionale Pd Valentina Mercanti, rispondiamo che come Partito Democratico non agiamo certo contro gli interessi di Lucca”. A intervenire è la segreteria comunale del Pd.
“Abbiamo a cuore il destino della nostra città ben più di chi ogni giorno fa di tutto per svenderla e trasformarla in una ‘location’, come qualche assessore ama definirla, buona per eventi e feste di ogni tipo – dicono dal Pd -. Capiamo che il comunicato è probabilmente imposto da una forza di maggioranza infastidita dall’interrogazione, perché proprio alla ex Cavallerizza verrà realizzata una mostra curata dal coordinatore della loro campagna elettorale, ma le leggi valgono per tutti: qualunque amministrazione pubblica che riceve un contributo, è chiamata a rendicontarla. Non capita solo all’amministratore Pardini. Amministrazione che, ci risulta, essere indietro su molte delle opere per le quali è stato ricevuto un finanziamento”.
“Il rispetto delle leggi questa amministrazione lo chiede solo ai cittadini, mentre vorrebbe proroghe infinite per uno spazio, quello della ex Cavallerizza, che aveva ben altre finalità che quella di sede per feste di carnevale – proseguono -. Ricordiamo inoltre che nessuno rema contro, certamente non la Regione Toscana che anche con l’attuale amministrazione ha confermato numerosi finanziamenti. Pensiamo ai finanziamenti per la realizzazione dell’asse suburbano o per i progetti di Rigenerazione urbana come quello di Ponte a Moriano, nonostante la giunta Pardini si sia guardata bene di coinvolgere la Regione negli incontri con i cittadini. I finanziamenti della Regione Toscana sul nostro territorio sono numerosi e dimostrano che nessuno boicotta la città di Lucca. La giunta Pardini non può certo pensare di non rispettare all’infinito i tempi per avere a disposizione, con i soldi della Regione, uno spazio per iniziative di ogni genere, che poco hanno a che fare con le finalità con cui i fondi erano stati assegnati”.