Riaperto Palazzo Guinigi dopo il restauro: dai lavori emerso un affresco rinascimentale

L’opera non è stata ancora attribuita a un artista, né sono emersi dati certi sulla sua datazione. Chiuso il cantiere da quasi 1,5 milioni di euro
È stato riaperto a Lucca questa mattina (25 maggio) dopo lunghi lavori di restauro e riqualificazione il trecentesco palazzo Guinigi uno dei monumenti simbolo della città: sono stati mostrati al pubblico per la prima volta i resti di un importante fregio affrescato ritrovato nella sala sopra la loggia del giardino nella parte nord est del complesso.

Il fregio, alto circa 1 metro, occupa la fascia superiore delle pareti ed è caratterizzato da un disegno monocromo, con figure color avorio su fondo azzurro. La parete al di sotto del fregio presenta un intonaco neutro dalle caratteristiche analoghe, probabilmente destinato ad accogliere tessuti pregiati a scopo decorativo. L’opera non è stata ancora attribuita a un artista, né sono emersi dati certi sulla sua datazione. Tuttavia, dalle sue caratteristiche e dalle ricerche finora effettuate sull’edificio, la datazione potrebbe collocarsi tra la metà del Cinquecento e i primi decenni del Seicento.
La datazione architettonica di questa parte del complesso non è ancora stata chiarita: il loggiato sul giardino presenta caratteri tipici degli ultimi decenni del Quattrocento. mentre il primo piano, dall’analisi delle murature su via Guinigi. risulta rimaneggiato nelle aperture e nella porzione superiore delle pareti. L’uso dell’ordine tuscanico nello scalone e delle finestre inginocchiate su strada, elementi tipici dello stile tardo-rinascimentale, fanno supporre un intervento importante nel Cinquecento. La presenza, a partire dal 1525, di un committente come Vincenzo Guinigi autore, secondo le fonti, di costosi lavori nelle sue proprietà in città e, dopo la sua morte, del figlio Tommaso, impegnato a proseguire l’opera del padre nelle proprietà di famiglia, sembra confermare la datazione della sala tra gli anni Venti e la fine del Cinquecento.






La qualità esecutiva dell’intonaco risulta eccezionale, tanto da rendere difficile la distinzione delle giornate. I materiali sono scelti con sapienza e la lavorazione a lustro di mestola è ‘a specchio’ su uno spessore di pochi millimetri. La padronanza del tratto è notevole e diverse sono le tecniche utilizzate per trasferire il disegno sulla superficie: lo spolvero, le incisioni indirette, il disegno a carboncino e con sanguigna. Tutti questi elementi indicano la partecipazione di un artista di esperienza, un maestro di bottega. Le analisi effettuate hanno confermato la presenza di una malta tradizionale composta da calce e aggregati molto fini provenienti dai corsi d’acqua locali. I pigmenti utilizzati sono il nero a base di carbone e il “bianco di San Giovanni’, mentre per le porzioni azzurre è stato utilizzato lo smaltino, un pigmento blu derivato dalla macinazione di un vetro potassico contenente Cobalto. Lo smaltino, in uso come pigmento già a partire dal XV secolo, è stato utilizzato nelle pitture murali da alcuni dei più grandi artisti rinascimentali, tra cui Ghirlandaio, Michelangelo e Raffaello.
Gli interventi di restauro e consolidamento – seguiti dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Lucca e Massa Carrara – hanno interessato due saloni del primo piano e tutta la parte del porticato e del giardino del complesso per un importo complessivo di 1.460.000 euro suddivisi in due lotti: restauro e accessibilità 1,3 milioni di euro su fondi della Regione Toscana Fesr 2014-2020 e allestimento percorso didattico La via Francigena ed il Volto Santo 160mila euro. I restanti piani del complesso, già oggetto di precedenti interventi, sono stati riallestiti a cura del Comune di Lucca che ha così riorganizzato l’accesso agli spazi e alla celebre torre alberata per la valorizzazione di tutto il complesso.
Il taglio del nastro di questa mattina è toccato al sindaco Mario Pardini, alla presenza tra gli altri del governatore della Toscana, Eugenio Giani.
“Dopo undici anni – ha commentato il primo cittadino – Lucca ha di nuovo lo spazio di Palazzo Guinigi da utilizzare per mostre ed eventi culturali. Questa mattina insieme al presidente Eugenio Giani abbiamo tagliato il nastro per la riapertura della storica struttura dopo il restauro e consolidamento, che hanno interessato due saloni al primo piano, il porticato ed il giardino per un importo di 1.460.000 euro grazie al co-finanziamento della Regione Toscana”.
“Adesso l’edificio è dotato al piano terra di bookshop, caffetteria e di un solo ingresso, che funziona anche da biglietteria per la visita alla Torre Guinigi e il primo ticket è stato acquistato oggi da una turista tedesca – prosegue Pardini -. Al primo piano sarà ospitato un percorso museale dedicato alla storia della città, già attivo con le prime sale dedicate al Volto Santo ed alla Via Francigena. Gli spazi al secondo e terzo piano saranno invece usati per eventi culturali estemporanei e sedi stabili di eccellenze culturali. Palazzo Guinigi è completamente accessibile ai disabili ed al momento ospita anche una mostra che omaggia Maria Pacini Fazzi, una collettiva di pittura ed una esposizione di costumi dedicata a Puccini”.




