Commercio a Lucca, Di Benedetto: “Affitti dei fondi troppo cari, il Comune può fare qualcosa: garantisca almeno più decoro”
Il presidente della commissione città di Lucca di Confcommercio: “Le nuove regole per carico e scarico merci? Bene un centro più green ma bisogna anche essere realisti e tutelare le attività”
Proseguono le interviste di Lucca in Diretta ai rappresentanti di Confcommercio. Dopo la modifica dello statuto, si dovrà arrivare alla nomina di un nuovo presidente entro la fine del mese. La road map sembra ben impostata e come successore di Rodolfo Pasquini, si cerca una figura autorevole che possa ottenere il più largo consenso possibile da parte degli associati. Per conoscere quale sarà l’eredità del prossimo presidente e capire in che situazione si trova il tessuto commerciale cittadino, abbiamo chiesto a Charles Di Benedetto, presidente della Commissione Città di Lucca di Confcommercio e titolare dell’attività Centrottica di via di Tiglio.
“Mio padre è stato socio di Confcommercio da una vita e la mia attività è aperta da 44 anni – spiega -. Io personalmente sono entrato 6 o 7 anni fa, come responsabile di zona Arancio in Commissione. Dopo varie vicissitudini poi sono diventato presidente di Commissione”.
Attualmente l’associazione dei commercianti sta passando un momento di transizione con il cambio al vertice. Tuttavia ci sono numerose sfide da affrontare e la situazione del tessuto commerciale non è affatto semplice.
“Sicuramente si sta vivendo una situazione molto delicata – prosegue Charles -, per il fatto che c’è stato un flusso turistico incredibile in città per fortuna, però lasciamo alle spalle un periodo molto particolare, quello del Covid che ha colpito in tutti i settori, ma soprattutto nel tessuto commerciale, che ha avuto un grosso colpo. Lasciamo perdere le polemiche contro gli store online, che in parte possono influire, però secondo me come altri colleghi fanno presente, ad esempio il presidente di Federmoda Federico Lanza, giusto offrire prodotti diversi da quelli che si possono comprare su internet. Non dobbiamo andare contro, perché non ne possiamo uscire indenni, sono multinazionali e realtà incredibili di livello mondiale. Si deve cercare un compromesso, una differenziazione tra gli articoli del proprio settore, quindi proponendo prodotti speciali e particolari”.
“Inoltre non dobbiamo farci mancare la consulenza ai clienti – aggiunge -, non dobbiamo lasciarli soli e riprendere un po’ quello che era l’approccio tradizionale del commerciante, perché in molti casi l’acquisto è un atto emozionale”.
Se si passeggia tra le vie del centro, anche quelle da sempre ritenute il salotto buono di Lucca, ci si accorge che esistono molti fondi sfitti. Se prima questa sorte toccava alle attività tradizionali, oggi anche le catene chiudono i battenti.
“Purtroppo ci sono, a parere mio, dei punti dove può intervenire l’amministrazione, altri punti può metterci mano direttamente il gestore dell’attività – dichiara Charles Di Benedetto -. Purtroppo gli affitti non sono economici a Lucca e l’amministrazione non può imporre chissà cosa, perché si tratta di fondi privati. Per quanto riguarda invece il gestire meglio le proprie risorse, ecco magari quello che è il decoro urbano e quant’altro dovrebbe essere garantito nei migliori modi, in modo che ne tragga il maggior giovamento possibile l’immagine della città. Per esempio, se ad un commerciante un fondo costa parecchi soldi mensilmente e sono costi fissi almeno ci si adoperi affinché la strada e la zona dove l’attività insiste sia pulitae consona al costo dell’affitto. L’amministrazione può intervenire, gestendo gli artisti di strada, la pulizia, il parcheggio, possono essere dei punti di forza da sfruttare”.
Lucca, come altre città, sembra andare in direzione di una maggiore pedonalizzazione del centro storico. La realizzazione di un o più parcheggi interrati, appena fuori dalle mura, sembra andare in questa direzione.
“Sono onesto, è una mia idea personale – ammette Charles -, ma penso che possa essere condivisa anche da altri colleghi. Se mi offrono la possibilità di parcheggiare in prossimità delle mura urbane e sono convinto e ho la garanzia di trovare posto, io ci fare la firma a pedonalizzare, ad esempio, piazza Santa Maria. Quindi, secondo me la pedonalizzazione è un vantaggio, fa sì che la città diventi più bella, si tutelano i residenti e i parcheggi per residenti e c’è per forza meno traffico”.
Tuttavia è indubbio che un incremento dell’area pedonale può portare anche ad alcuni disagi per i commercianti. Da pochi giorni infatti sono stati limitati gli orari di carico e scarico merci in centro storico e si iniziano già a sentire le prime lamentele dalle attività.
“Questo è un argomento molto delicato sicuramente da affrontare anche nei prossimi mesi perché per fortuna si tratta di un periodo di prova – dice il presidente della Commissione Città di Lucca -. Sul fatto che ci voglia un cambiamento nel carico e nello scarico delle merci in centro siamo d’accordo, però Lucca ha una struttura proprio particolare, con vie molto strette. Vanno ridotti i passaggi però al contempo bisogna essere anche un poco realisti. Va bene una visione di città più green, ma bisogna avere anche a pedi per terre e garantire le consegne ai negozi. Vediamo un po’ alla fine del periodo di prova che succederà, se ci saranno dei correttivi. Noi abbiamo dato delle idee inizialmente, ci siamo fatti sentire, sono state accolte parzialmente le nostre chieste perché più di così dicevano che non si poteva fare”.
L’amministrazione comunale ha puntato molto sul turismo e sugli eventi, a Lucca ne sono nati molti e di qualità. Questo è certamente positivo per il commercio, d’altro canto pare giustificare un incremento di costo del suolo pubblico, in determinate aree.
“Non credo che possa esserci un ulteriore rialzo del suolo pubblico – aggiunge Di Benedetto -, speriamo proprio di no perché la cosa non è stata ovviamente percepita positivamente dalle attività commerciali. Vero che il turismo cresce, ed è cresciuto, ma di conseguenza anche i costi fisici e i costi variabili di alcune aziende sono alti. Se può far qualcosa l’amministrazione per le attività, potrebbe essere quello di evitare di proseguire con aumenti su aumenti. A proposito del del turismo, voglio lanciare questo messaggio: sono stati messi in piedi tanti eventi, speriamo nella qualità che si possa migliorare sempre di più, sarebbe cosa gradita avere una programmazione specifica, già da inizio anno, di quello che saranno gli eventi di tutto l’anno. Perché sono tanti e vorremmo prepararci quanto prima, così posso già pensare a organizzarmi, fare a mia volta una comunicazione. Penso ad esempio agli alberghi, una programmazione per loro è doverosa e necessaria”.
In che direzione sta andando il futuro del commercio a Lucca?
“Io nel futuro darei più spazio anche ad attività al di fuori del centro storico – dichiara Di Benedetto -. Non dimentichiamoci che il tessuto commerciale non è solo il centro storico. Pensiamo anche alla parte esterna della città, la prima periferia, San Marco, l’Arancio, San Concordio, Sant’Anna. Qui sicuramente ci vuole un occhio in più di riguardo, sui marciapiedi, sulla pulizia, l’ordine e bisogna creare più attività anche fuori dalle mura con il Ccn. Poi magari valorizzare quelle che sono le attività più storiche, di 100 anni, ma anche 70 o 80 anni e far sì che le attività storiche stesse diventino fonte di turismo. Purtroppo abbiamo visto anche recentemente una perdita enorme in Fillungo, un negozio d’abbigliamento storico ha chiuso i battenti, ed è un vero peccato”.