Il garante dell’infanzia e dell’adolescenza bacchetta il Comune

12 giugno 2024 | 08:05
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Il garante dell’infanzia e dell’adolescenza bacchetta il Comune

Elena Baroni: “Il rapporto con l’amministrazione si è sfilacciato da tempo: si riattivino consiglio comunale dei ragazzi e si concedano le cittadinanze affettive ai figli di immigrati”

Anche l’audizione della garante dell’infanzia e dell’adolescenza, alla fine del suo triennio di attività, scatena la polemica politica in consiglio comunale.

La dottoressa Elena Baroni, eletta dal centrosinistra, espone la sua relazione davanti ai consiglieri e alla sola assessora Simona Testaferrata e non lesina critiche all’amministrazione con cui, ha detto Baroni, il rapporto “si è sfilacciato” nel tempo. Nella sua relazione Baroni ha raccomandato una serie di attività da riannodare, fra le quali il rinnovo delle attività del consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze e, fra le altre cose, la concessione della cittadinanza affettiva ai figli di immigrati nati sul territorio nazionale.

Una relazione che ha ricevuto il plauso del centrosinistra e qualche sottolineatura dal centrodestra. Il consigliere della Lega, Armando Pasquinelli, ha rilevato come sia normale nella dialettica politica che ciascuno persegua i suoi obiettivi e faccia valere le sue opinioni ma che è altrettanto normale che le posizioni di parte vengano percepite in maniera non positiva dalla maggioranza. Il riferimento è alla partecipazione della dottoressa Baroni a manifestazioni contro l’attuale maggioranza di governo della città, evidentemente non gradite dal centrodestra. Posizioni che, chiarisce Pasquinelli, non inficiano il valore del lavoro fatto dalla garante in tre anni di attività e che, come sottolinea la presidente della commissione cultura Laura Da Prato di Fratelli d’Italia, sono state già ascoltate e accolte dalla maggioranza. Sul tema anche l’assessora Simona Testaferrata, che ha rigettato ogni polemica di parte con un invito a lavorare nell’esclusivo interesse dei minori, in particolare di quelli fragili.

Dopo l’intervento del capogruppo del Pd, Francesco Raspini, che ha sottolineato come la maggioranza abbia “chiaramente dichiarato” che il prossimo garante sarà vicino alla parte politica di centrodestra, senza aspettare il passaggio dalla valutazione delle manifestazioni di interesse, il centrosinistra ha prodotto un ordine del giorno che ha recepito in larga parte le indicazioni della relazione della garante, invitando il centrodestra ad accelerare l’iter per la nomina del nuovo garante, puntando più sulle competenze che sull’appartenenza politica.
L’ordine del giorno, tacciato dalla consigliera Da Prato di essere ‘pleonastico’ è stato votato dai soli consiglieri di opposizione e votato dalla maggioranza.