Scarico merci in città, i commercianti divisi sui nuovi limiti orari: “Corrieri in affanno, costretti ad aprire prima i negozi”

21 giugno 2024 | 17:13
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Il centro storico “respira” per il giro di vite per arginare il caos delle consegne ma non a tutte le attività piacciono le regole introdotte dall’amministrazione comunale

Sono ormai cambiati gli orari per la consegna delle merci in centro storico e dopo quasi 20 giorni dall’introduzione della nuova ‘tabella di marcia’, si iniziano a vedere i primi effetti: sulle attività commerciali, sul traffico del carico e scarico nelle vie principali della città e anche per il personale addetto alle consegne. E’ proprio quest’ultima categoria a subire il cambiamento più drastico, costretta a ‘premere sull’acceleratore’ durante le consegne e ad utilizzare mezzi a pedalata assistita, con un limitato spazio per i pacchi.

Anche per alcuni commercianti il problema è ben sentito, ma per loro tutto dipende dalla tipologia di merce ricevuta e degli orari d’apertura. Ad esempio difficoltà sono state riscontrate dalla bioprofumeria Tiarè in via degli asili.

“Questo provvedimento di riduzione di orario per la consegna della merce, per quanto giusto e pensato per il bene della città, è arrivato un po’ all’improvviso creandoci disagi nell’approvvigionamento delle merci quotidiane – dice Francesca Cai, una delle titolari dell’attività -. Facendo spesso ordini, diventa ora più complicato ricevere i pacchi”.

Della medesima opinione la socia di Francesca, Martina Lari: “Noi riceviamo merce anche abbastanza grande e crea disagio per le biciclette su cui vanno i corrieri. Siamo stati infatti contattati per andare a prendere le ordinazioni in zone lontane – spiega -. Ora, noi siamo anche titolari di attività, ma abbiamo delle commesse che non sono assicurate per andare e prendere la merce fuori. La viabilità in centro è abbastanza sconnessa e non ci permette di portare in modo corretto il carrellino e diventa un disagio su disagio. Poi ora è estate, ma d’inverno e quando piove si potrebbe rovinare la merce”.

Anche la titolare del negozio Mi Casa in via Fillungo, Silvia Santi racconta la sua esperienza: “Cambiando l’orario di consegna merci si obbligano i commercianti ad orari di apertura diversi da quelli consueti. Io ho la fortuna di avere un negozio ad inizio di via Fillungo, a poche decine di metri da porta dei Borghi, dove inizia la Ztl. I corrieri arrivano per primi alla mia attività e quindi grossi problemi di consegna non ne ho avuti. Però se l’orario di uscita dei corrieri dal centro è alle 10,30 e i corrieri arrivano a consegnare le merci alle 9,30-9,40, per chi apre alle 10, significa dover anticipare l’ingresso. Sarebbe un male da poco – prosegue Silvia -, però ci era già stato chiesto di anticipare l’apertura per conferire la spazzatura ad altro orario, non trovo giusto dover venire prima per tutte queste esigenze scelte dal Comune, che si permette di gestire la vita delle persone al di fuori degli orari dei negozi. Senza poi avere nemmeno la decenza di fare una riunione per capire se c’era una modalità diversa di intervenire.  Non è possibile che un’amministrazione si permetta di cambiare le regole da un giorno all’altro costringendo i corrieri che certe volte non ricevono la merce in tempo e sono costretti a consegnare in condizioni miserevoli. Il coinvolgimento dei diretti interessati secondo me è fondamentale e  una questione di rispetto. Poi magari c’è il suv targato Olanda che passa in piazza San Michele perché autorizzato”.

Per i locali che fanno orario serale naturalmente le difficoltà sono maggiori, poiché la mattina sono chiusi e dovrebbero pagare il personale per farsi trovare durante l’orario di consegna merci. La ristorazione invece è abbastanza divisa, alcune attività comePane e Vino in piazza Anfiteatro non hanno riscontrato grossi problemi: “In realtà noi per la nostra attività non abbiamo riscontrato alcun tipo di cambiamento – dichiara Martina Giannelli -. Non ci siamo accorti di niente e non ci sono stati problemi nella logistica dell’arrivo dei prodotti o altro. Diciamo che per noi non è cambiato niente”.

Anche la titolare di Pepe Rosa, Simona Del Ry non ha riscontrato grossi problemi ma è lei a venire incontro alle esigenze dei distributori: “Mi chiamano e arrivo magari mezz’ora prima per prendere la merce. Certo immagino che non tutti possono fare come me, il lavoro è cambiato per i corrieri, a noi commercianti un po’ meno”.

Il settore abbigliamento invece risulta meno influenzato, come ha spiegato Andrea Luporini, titolare del negozio “Torello lab” di via Buia: “Noi grossi problemi non ne abbiamo avuti – precisa -, abbiamo avuto soltanto dei piccoli ritardi di consegna perché hanno limitato l’orario dei corrieri. Non sono stati grossi, i ritardi forse sono dovuti anche ai concerti che ci sono stati nei primi giorni, ma non grandi disagi”.

Come Torello pure gli altri negozi di abbigliamento in via Buia non hanno avuto grossi problemi. Anche perché in questi giorni la consegna dei colli è minore, hanno spiegato dal negozio Milani in via Fillungo. Bisognerà vedere come sarà la situazione a settembre, quando la consegna delle merci crescerà.

Una cosa per adesso è stata notata da turisti e lucchesi: non si vedono più le lunghe file di corrieri in via Fillungo e la situazione traffico è cambiata positivamente già ad un primo colpo d’occhio. Da Confcommercio si parla di un periodo sperimentale che durerà in questi tre mesi ai quali si potrà apportare dei correttivi.L’amministrazione comunale d’altro canto è stata chiara, non si torna indietro e le file di furgoni in Fillungo saranno un ricordo.

C’è anche chi ha pensato ad eventuali soluzioni: “Vista dall’esterno, quindi da una persona che non fa il corriere come lavoro – dice Francesca Cai titolare della bioprofumeria Tiarè -, uno spazio alla Manifattura tabacchi, da far diventare hub per i vari corrieri, sarebbe un sogno. Ma basterebbe anche un corriere super attrezzato per il centro che prende i pacchi dai vari corrieri differenti e si occupa della successiva consegna in centro storico. Non so questa forse potrebbe essere una soluzione”.