A Lucca nasce ‘Mandorla’, la comunità alloggio protetta per persone con disabilità foto

Presentata la ristrutturazione dell'immobile del complesso delle Barbantine ad opera della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Sarà aperto in autunno

Nasce nel pieno centro storico di Lucca Mandorla, la comunità alloggio protetta con due appartamenti da otto posti per la residenza di persone adulte con disabilità di media complessità, la cui apertura è prevista per il prossimo autunno. L’immobile conta anche su un terzo appartamento con quattro posti letto per percorsi verso la vita indipendente.

casa alloggio protetta mandorla

I lavori di ristrutturazione organizzati e realizzati dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca sono appena terminati, restituendo alla città un immobile di grande valore architettonico, messo a disposizione dalla congregazione delle suore ministre degli infermi di San Camillo (Barbantine), in una porzione del Monastero di Santissima Trinità all’interno dell’isolato compreso tra via Elisa, via del Fosso, via del Calcio e via San Micheletto. Gli interventi, dal punto di vista economico, sono costati 2,5 milioni di euro, di cui 500mila euro sostenuti dalla Congregazione delle Suore Ministre delle Infermi e 2 milioni da Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. 

Un’ala di questo storico palazzo è stata riorganizzata per ospitare una comunità alloggio protetta, ovvero una forma di abitare supportato previsto dal catalogo delle strutture socio assistenziali della Regione Toscana, per persone adulte con disabilità che hanno bisogno di assistenza per incrementare le capacità di autonomia e autogestione, relazionali, sociali di inserimento pieno nella vita della comunità. La comunità alloggio si inserisce pienamente nel quadro della legge del Dopo di noi, per garantire anche a persone con disabilità gravi la massima autonomia e indipendenza, consentendo per esempio di continuare a vivere – anche quando i genitori non possono più occuparsi di loro – in contesti il più possibile simili alla casa familiare. La comunità sarà gestita dalla Fondazione per la Coesione Sociale, ente di scopo della Fcrlu che opera nel campo del welfare, e i servizi di assistenza alla persona ed educativi saranno assicurati da Anffas, partner di progetto fin dal suo nascere.

La ristrutturazione operata sull’immobile e il servizio di comunità alloggio che ospiterà sono stati presentati oggi (27 giugno) dal presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Marcello Bertocchini, dalla presidente della Fondazione per la coesione sociale Lucia Corrieri Puliti, da Vania Nottoli, presidente di Anffas Lucca, e da rappresentanti della Congregazione delle suore ministre degli infermi di San Camillo. Alla presentazione hanno partecipato anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e i rappresentanti dell’Azienda Usi Toscana nord ovest e dei Comuni che fanno parte della zona distretto.

“Un intervento di straordinario rilevo da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, che nasce dall’esperienza accumulata negli anni – dichiara il governatore della Toscana, Eugenio Giani -. Una fondazione che è uno dei punti di riferimento per tutta la regione, sicuramente la più forte insieme a quella di Firenze, ma che contemporaneamente dà risposte a temi sociali fortissimi. In questo caso si tratta di persone fragili, da un punto di vista della disabilità mentale, psicologica. Conseguentemente è un modo per inserire nel contesto dell’housing sociale,  in questo caso per giovani, persone con problemi, ma che possono avere una solida risposta sul piano del bene più importante, la casa e il loro alloggio. Questi appartamenti, possono essere un punto di riferimento per quella politica del ‘Dopo di noi’, che tante famiglie avvertono come una delle preoccupazioni fondamentale. Io ritengo che da Lucca abbia dato una risposta di solidarietà, per una società che non lascia indietro nessuno, grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca”.

“È una struttura di grande valore storico, la cui nuova funzionalità è frutto di un percorso di ascolto dei bisogni prioritari del territorio da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca – ha sottolineato il presidente Marcello Bertocchini -. Il nostro obiettivo era riuscire a creare le condizioni affinché le persone con disabilità potessero avere una prospettiva differente di futuro e di vita indipendente, a partire dalla promozione delle loro capacità di autonomia. L’immobile è stato individuato al centro della città per dare un ulteriore valore all’iniziativa, inserire in una quotidianità intensa e vissuta gli ospiti della comunità. Tre anni di lavori di ristrutturazione molto accurati sono serviti di certo a riqualificare l’antico edificio proseguendo la complessiva riqualificazione della zona est della città e destinando ad una funzione pubblica una struttura privata e non utilizzata, ma soprattutto a dare alle persone con disabilità la possibilità di contare su un nuovo percorso di residenzialità e di vita più autonoma possibile”.

“Aprire questa nuova struttura nel centro della città è una scelta simbolica, ma anche decisiva per chi vi abiterà – ha ribadito Lucia Corrieri Puliti, presidente della Fondazione Coesione Sociale -. A partire dai prossimi mesi, infatti, le persone accolte nella casa potranno partecipare a pieno alla vita della città e potranno prosperare lontano da dinamiche di emarginazione. Il servizio che promuoviamo ha come radice l’idea di una casa e non di una struttura istituzionalizzante, che promuova l’autonomia e non l’assistenza, che consideri le persone non oggetto di cura, ma soggetti portatori di diritti. In questo senso il percorso di progettazione e confronto che stiamo facendo con l’Azienda Usl Toscana nord ovest e con i Distretti sociosanitari del nostro territorio è fondamentale, unito a un dialogo molto stretto e alla partecipazione attiva del tessuto associativo e di enti del terzo settore della città. Pensiamo la casa come una risorsa e un luogo dove sperimentare percorsi di innovazione sociale e azioni di welfare culturale”.

La funzionalità dell’edificio

L’intervento di ristrutturazione e l’organizzazione degli spazi e degli arredi è stato condotto grazie all’Ufficio tecnico della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca secondo le normative regionali, ma ha riservato un’attenzione particolare all’accessibilità grazie alla collaborazione con il Centro europeo di ricerca e promozione dell’accessibilità che ha dato preziosi suggerimenti nell’allestimento degli spazi e ha curato la progettazione degli arredi per migliorare la qualità della vita, l’accessibilità, la fruibilità e l’usabilità degli ambienti, secondo i principi del design universale.

La struttura, da cui si accede da via Elisa, si sviluppa su tre piani con tre appartamenti, due autonomi per un totale di 16 posti dedicati all’accoglienza di persone adulte con disabilità di media complessità che necessitano di supporto per la vita in autonomia. E un terzo appartamento per 4 persone, dove verrà allestita una cosiddetta “palestra di autonomia” ovvero dove le persone con disabilità che ancora abitano in contesti familiari potranno sviluppare e consolidare capacità e competenze per emanciparsi dalla famiglia nel futuro e inserirsi in un contesto di comunità. Il piano terra è stato allestito con spazi polifunzionali aperti all’utilizzo delle associazioni del territorio.

La gestione di Mandorla

L’organizzazione della comunità alloggio sarà curata da Fondazione coesione sociale attraverso una propria Impresa sociale, in collaborazione con Anffas e con il contributo delle cooperative sociali Essequ per i servizi di lavanderia e pulizia e La Salute per il supporto alla gestione della cucina.

L’organizzazione dei servizi, anche grazie a un gruppo di lavoro supportato dal Centro Maria Eletta Martini con la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa, è stata costruita tenendo conto della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e dei più recenti documenti rilevanti a livello internazionale e sovranazionale, come la strategia sui diritti delle persone con disabilità 2021-2030, adottata dall’Unione europea, e il rapporto Onu, intitolato Transformation of services for persons with disabilities, pubblicato nel 2023; lo scopo comune degli atti in questione è garantire il rispetto per la dignità intrinseca e l’autonomia individuale delle persone con disabilità, assicurandone la piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società.

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