Lucca sesta provincia in Italia per spesa media in beni durevoli

Secondo l’Osservatorio Findomestic ogni famiglia spende circa 3.484 euro
Con 5 miliardi e 619 milioni di euro spesi in beni durevoli nel 2023, la Toscana si colloca al sesto posto fra le venti regioni che hanno acquistato di più, ma il dato migliore è la crescita: il +11% vale il primato in Italia, oltre la media nazionale del +8,9% come rilevato dalla 30° edizione dell’Osservatorio Findomestic realizzato in collaborazione con Prometeia. A livello provinciale, l’incremento più importante nei consumi si è registrato a Firenze (+13%, 1 miliardo e 593 milioni di euro). Bene anche Pisa, Lucca, Pistoia e Prato, tutte province con variazioni pari o superiori all’11%. Lucca è sesta provincia in Italia della spesa per famiglia.
Come rilevato dall’osservatorio Findomestic, in provincia di Lucca, ogni famiglia ha speso in media 3.484 euro in beni durevoli (+11%): la terza cifra più alta in Toscana, dietro a Firenze e Pisa, ed è sesta nella graduatoria delle 107 province italiane. Secondo le rilevazioni dell’Osservatorio Findomestic, i consumi complessivi a Lucca hanno raggiunto un totale di 599 milioni di euro con una crescita dell’11 rispetto all’anno precedente.
I lucchesi hanno dedicato gran parte delle loro risorse al settore della mobilità: hanno acquistato auto nuove per un totale di 192 milioni contro i 156 del ’22, con un +23,6% che risulta superiore alla media italiana del +19,5%; hanno poi acquistato auto usate per 141 milioni di euro (vs 118 del 2022) a + 19,4%. Per i motoveicoli sono stati spesi 23 milioni di euro, con un rialzo del 26,9% che è il secondo più alto di tutta la Toscana. Nei beni per la casa, il mercato più importante è quello dei mobili, per cui i lucchesi hanno speso in media 731 euro con un totale di 126 milioni di euro (+0,7%). In crescita anche gli acquisti di elettrodomestici, passati da 42 milioni del 2022 a 44 del 2023 (+4,1%). Cala, seppur di poco, la telefonia: -2,7% a 41 milioni di euro. Più importanti le flessioni che si sono registrate nel settore dell’elettronica di consumo (-28,6% in linea con il dato nazionale, 14 milioni) e dell’information technology (-4,8%, 17 milioni di euro).