Futuro di Geal, la commissione tira le somme verso la conclusione dell’iter. Resta in piedi l’ipotesi di una società in house ma è bagarre

4 luglio 2024 | 13:59
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Futuro di Geal, la commissione tira le somme verso la conclusione dell’iter. Resta in piedi l’ipotesi di una società in house ma è bagarre
Futuro di Geal, la commissione tira le somme verso la conclusione dell’iter. Resta in piedi l’ipotesi di una società in house ma è bagarre
Futuro di Geal, la commissione tira le somme verso la conclusione dell’iter. Resta in piedi l’ipotesi di una società in house ma è bagarre

Per la maggioranza è una chance ancora percorribile ma l’opposizione incalza. Raspini: “Fumo negli occhi per giustificare ritardi e incapacità nella gestione di questa delicata fase per il servizio idrico”. Pierini: “Necessario vagliare tutte le possibilità”

Dopo oltre 23 sedute, con l’ascolto di 17 attori, tra enti, aziende di settore, associazioni e comitati cittadini, si avvia verso la conclusione e la stesura di un documento finale, il lavoro della Commissione speciale sull’affidamento del servizio idrico integrato. Dopo le ultime polemiche tra maggioranza e opposizione a mezzo stampa, i commissari si sono riuniti stamani (4 luglio) per discutere la proposta di dispositivo presentata dal presidente di Commissione, Stefano Pierini (Lucca 2023) e dal vicepresidente Alessandro Di Vito (Fi-Udc).

Nella relazione, presentata come proposta modificabile, alla luce di quanto avvenuto nelle passate sedute si dà indirizzo al sindaco e alla giunta di precorrere alcune strade nel seguente ordine: difendere l’acqua come bene pubblico e tutelare la falda e le sorgenti; costituire una società in house per la gestione integrata del servizio idrico comunale secondo l’articolo 147 comma 2 bis della legge 152/2006; costituire una società in house mediante l’applicazione dell’articolo 7 comma 2 del decreto legislativo 36/2023 del cosiddetto Codice degli appalti; attivare i rappresentanti regionali per la modifica della legge regionale e giungere alla riunione del bacino del Serchio come citato dalla legge 183/1989; Infine qualora tutte queste strade non fossero percorribili, si ritiene di non dover confluire in ambito diverso da quello assegnato dalla legge regionale 2011 (che prevede l’ingresso in Gaia ndr) e si chiede di non confluire nella Multiutility fiorentina. In caso di ingresso in Gaia si chiede la tutela della falda e sorgenti, del personale e delle sedi di Geal, la tutela delle tariffe, la garanzia degli investimenti e il mantenimento/miglioramento dell’ efficientamento delle perdite idriche.

Secondo l’opposizione però la quasi totalità delle strade elencate sarebbero state escluse nel corso delle sedute della commissione speciale. Specialmente in quella che ha visto l’escussione del presidente dell’Ait (Autorità Idrica Toscana), che dovrà decidere sulle richieste presentate dal Comune di Lucca e che a più riprese ha escluso la possibilità di appellarsi al famoso articolo 147 comma 2 bis.
A parere del Capogruppo del Pd in consiglio comunale, Francesco Raspini, la maggioranza ha “buttato lì un documento senza capo ne coda”: “E’ una cortina di fumo politica, per nascondere l’ingresso in Gaia, per giustificare ritardi, incapacità e soprattutto per scaricare la colpa su chi c’era prima di loro. E’ invece evidente che siamo in estremo ritardo, che il quadro normativo è evidente e non offre possibilità di interpretazione, i Comuni non hanno titolo per fare nessun affidamento, lo dice la normativa. Ci sono delle scadenze che prevedevano l’inizio del percorso di ingresso in Gaia 18 mesi prima della scadenza della concessione, prevista per il 31 dicembre 2025. La scadenza – conclude Raspini -, era al 30 giugno di quest’anno, presentare oggi queste ipotesi è una provocazione politica”.

Raspini, quindi, considera irricevibile la proposta presentata da Pierini e Di Vito. Secondo loro invece esistono ancora delle possibilità.

“Siamo in attesa della relazione definitiva dello studio Associato Caniparoli affidatogli dal Comune – precisa il presidente di Commissione Stefano Pierini -. Inoltre anche Angelini in seduta aveva proposto la possibilità di appellarsi al Codice degli appalti, anche quella è una strada da vagliare. In Regione poi esiste un progetto di legge depositato da più di un anno e ancora mai discusso, che potrebbe sbloccare la situazione. Queste sono tutte ipotesi che come presidente di Commissione non voglio scartare. Non vogliamo precludere nessuna strada, sarà nel caso lo studio Caniparoli o il quadro normativo a farlo. Su Ait posso dire che nonostante debba essere un organo tecnico, si comporta come fosse un organo politico, quindi se deciderà di dirci di no alle proposte fatte dal sindaco, sarà poi lui nel caso a dover valutare se fare ricorso al Tar o ad altri organi. Io e il vicepresidente Di Vito oggi abbiamo portato una proposta di documento, è una proposta aperta alla discussione e quindi tranquillamente modificabile”.

Anche secondo il vicepresidente Di Vito bisogna attendere la conclusione dello studio Caniparoli: “E’ stato incaricato di esprimersi sull’applicazione dell’art, 147 comma 2 bis, visto che anche a parere di Angelini c’erano i presupposti per poterlo fare, nonostante la scadenza dei termini nel 2022. Si tratta di un’opportunità che non dobbiamo buttare via. Poi nel caso di parere negativo di Ait, niente ci vieta di andare in causa se il sindaco lo riterrà opportuno. Noi dobbiamo fare capire il cittadino che è importante tutelare le nostre risorse idriche. Nella difesa di Geal c’è la difesa di un territorio”.

Ma secondo l’opposizione i tempi ormai stringono e la scadenza del 30 giugno 2024 è ormai passata e si sono avviate le procedure per l’ingresso in Gaia. A loro avviso, ormai inevitabile.

“La Commissione ci sta chiedendo di valutare una cosa avulsa dal quadro normativo – spiega Raspini -, abbiamo messo il piede dentro Gaia e adesso si sta mettendo su un teatrino politico per giustificare quanto non è stato fatto fino ad oggi. Il servizio idrico integrato è gestito dall’autorità di governo che è Ait e sta a loro decidere, ma la loro opinione è stata più volte spiegata dal loro presidente, anche qua in Commissione. Non vi è possibilità di avvalersi dell’articolo 147 comma 2 bis a causa della scadenza dei termini nel 2022 e anche perché mancano alla nostra falda idrica dei requisiti essenziali previsti dalla legge. Poi, nel caso, una volta liquidato il socio privato, il Comune ha il potere di fare un affidamento diretto? Questa cosa è sicuramente irricevibile. Concludendo, non vedo altra spiegazione che la maggioranza o ci vuole prendere in giro, o è fatta da persone incompetenti. Un documento così non è ricevibile al 4 luglio, quando siamo già entrati nel percorso di ingresso in Gaia e ci sono responsabilità enormi da parte sindaco e della maggioranza per il ritardo”.

Secondo Mara Nicodemo (Fdi) la responsabilità non è dell’amministrazione ma della precedente, quando non ha sfruttato la scadenza dei termini del 2022 per chiedere l’applicazione dell’art 147 comma 2 bis: “Ricordo che ci sono anche altri strumenti giuridici per tutelarsi, nel caso le strade dessero un esito negativo”.

Il presidente Pierini dice di voler presentare tutte le possibilità: “Noi dobbiamo scrivere quale sia la migliore strada per i cittadini e queste sono tutte quelle analizzate durante l’enorme lavoro fatto dalla Commissione. Quanto messo all’interno della proposta, può essere modificato e discusso”.

La seduta si chiude offrendo all’opposizione il tempo fino a martedì prossimo (9 giugno), di presentare proposte e modifiche al documento, per poi andare al voto quanto prima.

Lapidario Raspini: “Queste premesse portate non sono certo un invito”.