Futuro del Carmine, la 4223 srl: “Ricevuti 1200 messaggi dai lucchesi per capire che contenuti vogliono”
Le idee per il contenitore: “Dal cibo sano all’artigianato locale, spazi anche per le associazioni. A Lucca mancano luoghi condivisi per le libere iniziative”
Il mercato del Carmine dopo la ristrutturazione della chiesa e l’affidamento in gestione alla società 4223 srl, ha iniziato a mostrarsi alla città. Un primo assaggio su quello che diventerà uno spazio per la cittadinanza. Il 23 dicembre le porte della chiesa del Carmine si sono aperte per la prima volta dopo 50 anni, un’occasione per la 4223, di presentare la loro visione sul futuro del complesso, passando la palla anche ai lucchesi per scoprire quali sono i loro interessi sul contenuto di questa enorme immobile.
Dopo, il mercato ha proseguito le serate il venerdì ed ha partecipato a numerosi eventi cittadini, ultimo dei quali la XX edizione di Lucca Biennale Cartasia. Adesso è arrivato il momento di tirare le somme e scoprire le carte, la 4223 ha infatti annunciato l’enorme interesse dei lucchesi e le idee dei singoli cittadini nate dal processo partecipativo.











“Questi mesi sono stati stupendi e molto interessanti – dice Mattia Gemignani uno dei due soci alla guida della 4223 srl -. In attesa di una chiusura prevista per il prossimo inverno, per effettuare i lavori di ristrutturazione, abbiamo deciso nel frangente di iniziare a mostrare il Carmine e restituirlo alla città. Nel farlo abbiamo organizzato alcuni eventi che rappresentano la nostra idea di Carmine: dal mercato di Natale dove ospitavamo artigiani e cibo locale, alla Festa della Terra di marzo in occasione di Lucca Gustosa. Abbiamo aperto anche durante alcune serate, abbiamo ospitato i lucchesi, abbiamo ridato luce e aperto le porte di un posto che per 50 anni è rimasto chiuso e quasi segreto, purtroppo da molti dimenticato. Con grande gioia abbiamo riscontrato un’ampia partecipazione. Sono transitate qui più di 20.000 persone. Fin dal primo evento abbiamo messo a disposizione una scatola, dove ognuno poteva depositare un messaggio. Ecco, la cosa più bella è stato aver ricevuto una quantità enorme di messaggi, oltre 1200. Il motivo per cui abbiamo deciso di pubblicare questi messaggi, affiggendoli alle nostre vetrine è perché chiunque a Lucca possa passare e leggere cosa pensano i Lucchesi, cosa vogliono i Lucchesi, cosa c’è nella loro testa. E questo per noi è un’ottima occasione per dimostrare gli intenti del mercato, ovvero di dare voce ai Lucchesi”.
Oggi invece gli spazi della Chiesa del Carmine sono diventati un laboratorio artistico della XX edizione di Lucca Biennale Cartasia. Artisti da tutto il mondo stanno realizzando le loro opere qui, confrontandosi, facendo rete e influenzando la propria arte, gli uni con gli altri.
“Siamo molto felici di questa collaborazione che abbiamo attivato con la società 9 Muse, che gestisce il Festival di Cartasia – dichiara l’altro socio alla guida della 4223 srl, Bartolomeo Pampaloni -. Noi lo consideriamo uno dei festival più rappresentativi della città, perché non solo si basa su un materiale che a Lucca è storia: la carta, ma punta la sua forza su un lavoro artistico-artigianale, che creano un valore aggiunto reale che rimane alla città per mesi, oltre a dare un contributo di know how e di conoscenza, che può influenzare positivamente il territorio. Questi sono gli eventi che ci piacciono, hanno il mercato del Carmine, ci piace l’idea di poterli ospitare in centro. Le porte purtroppo sono chiuse tutti i giorni, gli artisti hanno bisogno di grande concentrazione, ma ogni tanto vengono fatte alcune visite guidate. Invitiamo quindi chiunque, lucchesi e turisti, a seguirci e a venire a vedere cosa sta succedendo tra le mura del Carmine”.
Tra le numerose richieste che sono state fatte dai lucchesi nei messaggi lasciati nella cassettina del Carmine, in molti hanno chiesto la presenza di artigiani locali, proprio come avviene oggi con Cartasia.
“Come diceva prima Matteo – prosegue l’amministratore delegato della 4223 -, abbiamo ricevuto circa 1200 messaggi, sicuramente da parte di una persone che rientrano nella fascia di età tra i venti e i cinquant’anni. Sono quelli che soprattutto hanno frequentato il Carmine in questi mesi e abbiamo un po’ diviso i suggerimenti in delle macro aree di interesse. In una macro area abbiamo messo le numerose richieste che ci chiedevano di portare cibo sano, artigiano e saperi e sapori del territorio per i lucchesi. Un’altra richiesta molto forte e interessante è la creazioni di luoghi in cui esprimersi e dar voce alle proprie passioni, dal tango, all’arte, ma anche alle attività sportive, perché evidentemente a Lucca mancano gli spazi condivisi per le libere iniziative delle persone. Il Carmine sarà anche questo, ci sarà una stanza adibita alle associazioni lucchesi , dove potranno spostare la loro sede, in modo che tutti quelli che non hanno in questo momento uno spazio a disposizione, possano essere accolti dal Carmine. Perché per noi il Carmine è anzitutto uno strumento civico e un luogo sempre appartenuto ai cittadini lucchesi e vogliamo che torni ad appartenere a loro”.
La 4223 ha già deciso anche quali saranno i passi futuri, il Carmine quindi andrà in letargo durante il prossimo inverno. Nel frattempo però ci saranno delle grandi sorprese.
“I lavori dell’inverno ci costringeranno a chiudere e noi consideriamo di poter riaprire la prossima estate. Nel frattempo però, prima di chiudere, stiamo pensando di organizzare un’iniziativa dedicata ai bambini e i preadolescenti intorno a ottobre novembre”.