Tpl, la denuncia degli universitari lucchesi: “Ormai impossibile raggiungere Pisa”

9 luglio 2024 | 15:03
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Tpl, la denuncia degli universitari lucchesi: “Ormai impossibile raggiungere Pisa”

Un genitore dopo l’ennesima corsa contro il tempo per portare il figlio all’Università: “Lucca ha una marcia in più? Abbiamo perso metà delle già poche corse rimaste per favorire i trasporti urbani”

“Com’è possibile che in una città come Lucca non siano più garantiti i servizi verso Pisa?”. Questo l’interrogativo che questa mattina (9 luglio) intorno alle 8 risuonava in piazzale Verdi, dove diversi studenti universitari si sono ritrovati a chiamare genitori, amici e parenti per potersi recare a sostenere gli esami.

“Un servizio ormai assente quello che dovrebbe garantire Autolinee Toscane, che è andato sempre più a impoverirsi – racconta un genitore -. La colpa non è attribuibile solo all’amministrazione comunale, o a quella regionale, ma a una politica assente, che non vive le realtà di chi si sposta per lavoro, per studio, per turismo. Oggi le corse dirette per Pisa sono solo 4 o 5 e diventano 2 nel weekend. Per non parlare del fatto che l’aeroporto non è più collegato in alcun modo con la città di Lucca. Fino a qualche anno fa tutto era normale, si prendeva un bus, mediamente ogni ora per raggiungere la città della torre pendente e successivamente l’aeroporto. Poi piano piano è stata inibita la possibilità di arrivare in aeroporto, forse (volendo pensar male) per costringere l’utenza a utilizzare il Pisa Moover, poi la soppressione delle corse. Il colpo di grazia è arrivato quando quest’anno l’amministrazione comunale ha avviato la campagna Lucca ha una marcia in più che comunicava il miglioramento del trasporto pubblico: abbiamo perso metà delle, già poche corse rimaste, per favorire i trasporti urbani”.

“Quindi parte delle corse sono state convertite in viaggi urbani, che costringono i passeggeri a partire da Lucca per arrivare a Ripafratta per poi prendere un altro bus, sperando gli orari coincidano, per infine giungere a Pisa – prosegue -. E quando si fa presente in biglietteria che gli universitari hanno fatto l’abbonamento, la risposta è insignificante: ‘avete ragione ma l’azienda ha deciso così’. Inutile dire che chi scrive vive in prima persona questo problema, avendo i figli che frequentano l’Università degli studi proprio a Pisa e assiste ormai quotidianamente a situazioni assurde: per essere al colloquio con il professore fissato per le 10 i ragazzi devono partire con il bus delle 7,30 e, se tutto va bene, tornare nel tardo pomeriggio. Nell’ultimo anno per partecipare a una lezione di due ore, gli studenti, dovevano partire intorno alle 8 per rientrare praticamente la sera. Peraltro molte fermate sono state soppresse. Fa da contraltare la realtà che vive chi utilizza i pullman: sempre costantemente pieni (a riprova che il servizio non è sicuramente in perdita per la compagnia di trasporti)”.

“La voce degli studenti non è isolata: anche Confcommercio ultimamente ha chiesto di rafforzare i transfer aeroportuali, perché è assurdo che in una città che punta sul turismo vengano soppressi i collegamenti proprio con l’aeroporto. In tutto questo il sindaco, l’assessore comunale e d’altro canto l’amministrazione regionale che ha affidato il servizio e lo supervisiona, risultano totalmente assenti – conclude -. Dei genitori infatti alcuni dicono di averlo fatto presente ai rappresentanti della sinistra e altri a quelli della destra, a vari livelli, in varie occasioni, soprattutto nell’ultimo periodo in cui per le elezioni europee, si sono visti in giro i candidati di tutte le correnti politiche. Anche questa volta solo promesse. Nel frattempo i cittadini comuni, quelli che lavorano, quelli che viaggiano e soprattutto gli studenti universitari che fino a poco tempo fa utilizzavano un servizio pubblico per raggiungere le sedi di studio, oggi devono pensare a chiedere un passaggio o prendere l’auto per un servizio che dovrebbe essere garantito in tutti i luoghi di una regione come quella in cui viviamo”.