Consiglio comunale sul pronto soccorso, Di Vito: “Un’occasione di ascolto e partecipazione”
Il consigliere: “I cittadini potranno rendersi conto di quello che è stato fatto in questi due anni dal gestore sanità lucchese”
Domani (18 luglio) a partire dalle 14,30 si terrà il consiglio comunale aperto sul pronto soccorso richiesto dal sindaco per fare il punto su un problema molto sentito dai cittadini. A ricordare l’appuntamento è il consigliere con delega alla sanità Alessandro Di Vito.
“L’amministrazione comunale si è fatta carico fin dal 21 luglio 2022 del problema del pronto soccorso, giorno in cui il primo cittadino ebbe a convocare l’azienda sanitaria (non partecipò), il prefetto (non partecipò), il presidente dell’Ordine dei medici, i sindacati ed i medici per ascoltare e successivamente analizzare le allora richieste dei medici del pronto soccorso di Lucca – dice Di Vito -. Dal colloquio e dalla documentazione rilasciata fu da subito evidenziata la gravissima carenza di personale che è successivamente peggiorata, il reale rischio di non garantire un adeguato livello di cure, il forte stress degli operatori – costretti a turni di lavoro molto difficili e inconciliabili con un normale rapporto familiare – ed infine la reale impossibilità a garantire il servizio nelle 24 ore. E puntualmente nel gennaio 2023 i medici dirigenti a tempo indeterminato scendevano a 9 unità per toccare il fondo (in senso di numero di medici) a 7 unità prima dell’estate 2023 su una necessità di 18 medici”.
“Il consiglio aperto Il pronto soccorso di Lucca punto di riferimento per la Piana di Lucca e la Valle del Serchio e la sezione di Castelnuovo Garfagnana ha allargato i suoi confini comunali e ha coinvolto nell’audizione anche la struttura semplice di Castelnuovo Garfagnana, essendo essa alle strette dipendenze della struttura complessa di Lucca. Ricordiamo ai cittadini che, per funzionare, il pronto soccorso di Lucca necessita di 18 medici dedicati per questa attività – prosegue Di Vito -. La grave carenza dei medici strutturati (dipendenti) ha fatto si che il servizio venisse affidato ad una infinita varietà di medici con differente esperienza e di eterogenea provenienza; medici specializzandi in medicina d’urgenza, specializzandi di medicina generale, medici convenzionati con il sistema sanitario, medici con rapporto ad ore, medici di pronto soccorso provenienti da altri ospedali, medici del reparto ospedaliero di medicina generale e infine medici operanti sul 118. Questo ha comportato e comporta in minor misura tutt’oggi, una estrema difficoltà organizzativa e gestionale perché tutta questa eterogenea pletora di medici, ad eccezione dei medici strutturati, non può trattare tutte le tipologie di urgenze”.
“Allo stesso tempo il pronto soccorso della Valle del Serchio (Castelnuovo Garfagnana) necessita di almeno 6 medici strutturati (dirigenti ospedalieri) che esplichino la loro attività esclusivamente in pronto soccorso al fine di superare quell’organizzazione ultra venticinquennale che, in modo anomalo, aveva affidato il servizio ai soli medici del 118. Il Consiglio comunale aperto sarà anche un’importante occasione per i cittadini, per intervenire direttamente ma, al tempo stesso, ascoltare la seduta a Palazzo Santini o sul canale Youtube dedicato, per rendersi conto di quello che è stato fatto in questi due anni dal gestore sanità lucchese – ovvero l’azienda Usl Toscana nord ovest – per far fronte alle criticità segnalate dal sindaco all’azienda sanitaria stessa – va avanti -. Ricordiamo infine a tutti i cittadini che la sanità è stata inserita da subito nelle linee programmatiche di mandato e nel documento unico di programmazione dell’amministrazione Pardini, documenti che attestano impegni precisi che un amministrazione vuole portare a termine per la città”.
“Infine i cittadini si potranno rendere conto anche dell’operato del sindaco Pardini, che ha prodotto idee, avanzato richieste e sottoscritto documenti finalizzati al miglioramento del servizio di pronto soccorso – conclude Di Vito -. Il Consiglio comunale non sarà punto di arrivo, ma una prosecuzione del lavoro svolto fino ad oggi perché la salute dei cittadini è un diritto primario ed una ricchezza da tutelare come bene pubblico”.