Il Summer festival guarda al 2025, D’Alessandro: “Spalti o piazza Napoleone? Entrambe location intoccabili”
A settembre il patron incontrerà il primo cittadino per definire la gestione degli spazi. Nel mentre Confcommercio consegna all’imprenditore un ‘Puccini Pop’ come ringraziamento per l’edizione da record e ritorna l’ipotesi di trasformare l’aeroporto di Tassignano nel ‘Campo volo’ di Lucca
Lucca vuole il Summer Festival. È questo il messaggio che le associazioni di categoria, e in particolare Confcommercio, hanno voluto lanciare consegnando a Mimmo d’Alessandro un Puccini Pop(o Rock), in omaggio alla serata sugli spalti condotta dal maestro Riccardo Muti e dedicata al compositore.
E Lucca riavrà il Summer Festival, anche se ancora resta da definire la ‘formula’ per il 2025. Il patron della manifestazione ha infatti chiesto un incontro con le autorità e con il sindaco Mario Pardini per avere certezze sulla gestione degli spazi, data la volontà annunciata dal primo cittadino di voler bilanciare in modo più equo gli eventi tra l’ex campo Balilla piazza Napoleone, dove prossimamente dovrebbero partire i lavori per il restyling. Un’ipotesi che, se ben strutturata, potrebbe andare a genio a Mimmo d’Alessandro, per il quale, però, entrambe le location restano “intoccabili”.
“La manifestazione in questi anni è cresciuta tantissimo – ha spiegato – e abbiamo bisogno di capire dove possiamo o vogliamo arrivare. Per questo a settembre ci siederemo al tavolo con le istituzioni e valuteremo tutte le possibilità, nella consapevolezza che entrambe le location sono importanti e hanno fatto la storia (e la fortuna) del festival. A me piacerebbe perfino tornare in piazza Anfiteatro, laddove tutto ebbe inizio. Ma una manifestazione da 11 milioni di euro ha bisogno di certezze, che siano lasciare in piazza i concerti con posti ridotti, magari a sedere, o farla tornare a una capienza di 15mila. Tenendo conto che i 40mila posti sugli Spalti sono relativamente pochi per alcuni artisti e troppi per altri, e che, anche se quella di Lucca è più ‘timida’, le soprintendenze si stanno aprendo all’idea di lasciare spazi come Pompei o il Circo Massimo aperti a questo tipo di eventi. Ad ogni modo in 26 anni non abbiamo mai avuto un problema legato alla sicurezza, e non può essere solo fortuna visto che per il nostro settore è un investimento imprescindibile”.
Poi ci sono le ‘realizzabili utopie’ del patron del festival, come un Winter festival itinerante nelle ville lucchesi o il trasformare lo spazio dell’aeroporto di Tassignano, nel ‘Campo volo’ di Lucca, ospitando concerti da 100mila spettatori. Mentre la macchina organizzativa è già a lavoro per il 2026, per saperne di più sulla line-up del prossimo anno dovremmo aspettare almeno fino a settembre. Al momento, tra le certezze, rimangono la volontà di guardare ai giovani da un lato, e dall’altro di ‘acciuffare’ i mostri sacri della musica. Il tutto nella consapevolezza che “Lucca, la città che ho sposato, è un teatro naturale”, come ha ribadito il patron di una manifestazione che ha un legame con la città lungo 26 anni, cui si aggiungono i 10 anni in Versilia. “Vincere con la musica in Versilia è un po’ come imparare a guidare a Napoli – ha detto sarcastico -, se vinci lì, guidi dappertutto”.
Ed è proprio per questo ‘matrimonio’ che stamattina (9 agosto) a palazzo Sani il presidente di Confcommercio Ademaro Cordoni, il vicepresidente Samuele Cosentino e il presidente di Federalberghi Pietro Bonino hanno consegnato al promoter il Puccini Pop sottolineando il grande ruolo che il festival riveste per la promozione del brand Lucca nel mondo e la sinergia che da sempre esiste tra l’associazione di categoria e il Summer Festival.
“Già lo scorso anno, in occasione dei 25 anni del festival, avevamo organizzato a Palazzo Sani una serata celebrativa per le ‘nozze d’argento’, alla quale avevano preso parte gli amministratori di Comune e Provincia che a partire dal 1998 hanno collaborato con D’Alessandro e il suo staff alla nascita e all’affermazione della manifestazione – ha detto Cosentino -. Oggi siamo qui per ribadire le nostre congratulazioni a Mimmo e alla sua squadra per aver, anche in questa edizione da record, non solo creato indotto alla città ma ad averla resa ancora più bella e viva”.
“Per me sentire la città vicina è il premio più importante – ha chiosato D’Alessandro -. Se all’inizio c’è stata un po’ una sfida tra me e i lucchesi, oggi se siamo arrivati dove siamo, il grande merito va proprio a Lucca, una città educate e accogliente che sa rendere ogni concerto – per gli artisti e per il pubblico – unico nel suo genere”.