Danni da overtourism, Lucca a rischio moderato. Impegno civico: “Servono più correttivi”

La riflessione del gruppo dopo l’indagine di Demoskopika
Uno studio condotto a maggio da Demoskopika sull’overtourism, ovvero sul sovraffollamento turistico nelle città, ha fornito una precisa fotografia delle aree d’Italia maggiormente congestionate dai flussi turistici. Lo studio ha raggruppato le destinazioni turistiche in cinque macro gruppi, dal livello molto alto a quello molto basso. I primi tre raggruppamenti rappresentano le aeree in maggior sofferenza, in cui gli ingenti flussi turistici hanno un impatto negativo sulle comunità e sui territori. Lucca figura, insieme con Pisa, Siena e Pistoia per la Toscana, nel terzo raggruppamento (livello moderato). Da qui nasce la riflessione di Impegno civico per Lucca.
“Già da qualche anno a Lucca sono evidenti alcuni fenomeni legati all’overtourism, come l’aumento del costo della vita – spiegano -. Quando una città diventa molto turistica, i prezzi di beni e servizi tendono ad aumentare, rendendo più difficile la vita per i residenti. Affitti, prezzi al dettaglio, cibo e altri servizi possono diventare sempre più costosi. Un altro effetto è la congestione del traffico e affollamento: un flusso costante di turisti può sovraccaricare le infrastrutture della città, portando a traffico intenso, parcheggi insufficienti e assembramenti in aree turistiche popolari. Ciò può rendere difficili gli spostamenti quotidiani per i residenti. Tra le conseguenze del fenomeno anche la perdita dell’identità locale: l’arrivo di numerosi visitatori può portare a una trasformazione del tessuto sociale e culturale della città, con la proliferazione di attività e servizi orientati principalmente ai turisti a scapito di quelli tradizionali per la comunità locale”.
“C’è poi la questione della gentrificazione e dei cambiamenti nel mercato immobiliare: i prezzi degli alloggi possono salire alle stelle, rendendo difficile per i residenti di lungo periodo trovare case a canoni accessibili. Ciò può portare a uno spostamento dei residenti verso aree più periferiche. E infine l’aumento dei rifiuti e pressione sull’ambiente: il flusso continuo di visitatori può comportare un aumento della produzione di rifiuti e un maggiore consumo di risorse, con impatti sull’ambiente e sulla sostenibilità della città – proseguono -. Sicuramente, come già avviene nelle città toscane citate precedentemente, sono stati applicati dei correttivi anche a Lucca, come promuovere nuovi itinerari in aree meno turistiche, destagionalizzare, incentivare la mobilità dolce, chiudere al traffico alcune aree più fragili o troppo frequentate, rivedere e migliorare i regolamenti comunali, ma riteniamo non siano sufficienti ad arginare e dirigere in futuro gli importanti flussi turistici previsti”.
“Si potrebbero ad esempio aumentare infrastrutture destinate al turismo e servizi pubblici, creare più aree verdi, coinvolgere la popolazione locale nelle decisioni e scelte turistiche, sensibilizzare i turisti verso comportamenti più responsabili e retribuire meglio il personale della filiera turistica, spesso sottopagato e assunto stagionalmente – concludono -. È necessario inoltre attrarre a Lucca soprattutto il turismo di qualità, capace di portare benefici economici al territorio, attraverso la creazione di itinerari mirati (es cicloturistici, enogastronomici, termali, escursionistici) che riteniamo al momento non siano adeguatamente proposti”.