Don Franco Cerri: “Non dipende dall’uomo l’efficacia della benedizione”

5 settembre 2024 | 20:36
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Don Franco Cerri: “Non dipende dall’uomo l’efficacia della benedizione”

La riflessione del parroco: “Non può essere ridotta ad un ‘abracadabra’. Bisogna semplicemente confidare nel Signore, come le persone che andavano a Gesù”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento di don Franco Cerri sul senso della benedizione.

Ed ora siamo più sicuri: c’è chi è capace di dare benedizioni potenti o meglio c’è chi rende potenti le benedizioni.
Ho sempre pensato che la benedizione fosse un dono di Dio. L’uomo è un semplice strumento, attraverso il quale Dio trasmette i suoi doni.
Invece, c’è qualche prete che è diventato un mago della benedizione, uno che ci sa fare, con gesti e parole. Per cui, se passi da lui, sei tranquillo. Lui ci sa fare.
Ma, possibile che si permettano certe stupidaggini e si faccia della preghiera cristiana una forma di superstizione? Ma perché vogliamo rendere ridicola la Chiesa?
È il caso di dire: cosa non si inventa per svilire anche le cose più sante!
Qualche tempo fa, avevo saputo di persone che addirittura avevano paura della benedizione, anche nel caso che fosse data ad un malato, tant’è che si raccomandavano al frate di andarci piano, anzi di non farsi neppure accorgere che dia una benedizione., perché altrimenti il malato poteva subire uno choc e morire anzi tempo.
Ora si passa ad un altro estremo: c’è chi dispensa benedizioni potenti. Che poi, sarebbe interessante capire cosa si intende con questo aggettivo “potente”.
Ma, se la benedizione (= dire bene) viene da Dio, non è forse sempre qualcosa di grande, chiunque sia ad invocarla? Non può essere ridotta ad un “abracadabra”, a qualcosa di magico, gestita dall’uomo, sia pure un prete. Nel libro dele benedizioni troviamo che anche i fedeli laici possono invocare la benedizione del Signore. Del resto che cosa c’è di più bello di un genitore che invoca la benedizione per i figli. Ed è una vera benedizione!
Certo è strano che circolino nella Chiesa certi modi di pregare, perché sono un imbroglio per tante persone semplici e soprattutto per persone in difficoltà, che cercano qualcuno o qualcosa a cui aggrapparsi per avere speranza e poi si ritrovano deluse. Speravano che la cosiddetta “benedizione potente” avesse risolto il loro problema, che invece rischia di trasformarsi in delusione e peggio ancora in sfiducia verso il Signore. Sono cose che provocano un danno enorme alla fede delle persone e danno un‘immagine sbagliata della Chiesa.
Se invece di usare parole eclatanti come “potente”, a chi chiede la benedizione del Signore, fosse invitato semplicemente a confidare nel Signore, come le persone che andavano a Gesù? Forse è questo il giusto accompagnamento della Chiesa verso quanti sono in difficoltà per svariati motivi.
Un po’ più di umiltà non guasta. Anzi.