Bright Night a Imt, i ricercatori incontrano il pubblico per spiegare le loro attività
Tanti laboratori a disposizione di grandi e piccini, per spiegare come funzionano le ultime scoperte nel campo dell’informatica, delle neuroscienze e molto altro
Nell’ultimo venerdì di settembre si rinnova l’appuntamento con la Bright Night, la notte europea dei ricercatori, un evento a cadenza annuale che coinvolge più di 250 città d’Europa. A Lucca, la Scuola Imt Alti Studi, ieri (27 settembre) ha organizzato una serie di eventi aperti a tutti, per far conoscere al grande pubblico e soprattutto alle nuove generazioni (a cui l’evento si rivolge in maniera particolare), le attività svolte dai ricercatori. La terza missione della Scuola Imt è appunto la divulgazione della ricerca scientifica al grande pubblico per far conoscere l’intenso lavoro svolto dietro una scoperta.
“La terza missione è la missione della scuola – dice il prorettore Emiliano Ricciardi -. Dopo didattica e ricerca, noi dobbiamo parlare con il pubblico, parlare e far conoscere quello che facciamo, quello che la ricerca scientifica riesce a produrre e come. L’idea che sta dietro non è soltanto far vedere quello che viene fatto, ma è anche quello di far crescere uno spirito critico nelle persone e proprio per questo ci rivolgiamo soprattutto ai più piccoli. Oggi ci sono tanti laboratori che spaziano dall’informatica fino alle neuroscienze. Andiamo veramente a trattare tutti i temi che svolgiamo quella scuola, proprio per dare una maggior consapevolezza alle persone”.





Nel complesso di San Francesco ieri (27 settembre) le persone hanno potuto assistere a piccoli esperimenti, spettacoli, attività didattiche, visite guidate ai laboratori, giochi scientifici e molto altro. Ad esempio nello stand di Irene Sanchez Rodriguez si cerca di spiegare cosa sia l’intelligenza artificiale attraverso un gioco.
“Proviamo a spiegare ai bambini come funziona il machine learning attraverso un gioco che li fa comportare come dei computer – spiega la ricercatrice -. In questo gioco raccontiamo ai bambini che ci sono degli animaletti spersi nello spazio e loro devono metterli in dei pianeti con la loro famiglia e i loro amici. Naturalmente commetteranno degli errori, noi a quel punto gli spieghiamo che, quando chiediamo ad un computer di fare certe cose ed il computer le esegue, bisogna stare molto attenti ai risultati, che non sempre sono quelli voluti”.