Una vita da missionaria in Brasile, mostra in ricordo di Suor Assunta Marchetti
Evento a dieci anni dalla beatificazione. Il vescovo: “Lucca meriterebbe un grande museo dell’immigrazione italiana”.
Con l’arrivo dell’autunno inizia anche l’Ottobre missionario, mese che tutta la Chiesa dedica alle figure che nel passato hanno prestato la loro opera al servizio dei migranti italiani. Tante, anche quest’anno, saranno le opportunità di approfondimento che la diocesi di Lucca offre, come gli anniversari da ricordare.
In occasione del decimo anniversario (2014-2024) della beatificazione della camaiorese Assunta Marchetti, la Congregazione delle Suore Missionarie di S. Carlo Borromeo, Scalabriniane, grazie all’Arcidiocesi di Lucca e la collaborazione della Provincia di Lucca, ha organizzato una mostra nella Antica Armeria di Palazzo Ducale.
Dal 4 all’11 ottobre, infatti, sarà possibile approfondire la storia della Beata Assunta Marchetti, nata a Lombrici di Camaiore nel 1871 e morta a San Paolo in Brasile nel 1948. Nel 1895 accettò la richiesta del fratello, don Giuseppe Marchetti, di seguirlo nella sua missione in Brasile, per occuparsi degli orfani dei migranti italiani. E così fece, seguendo i tanti lucchesi e italiani sulle rotte dell’emigrazione. Facendosi migrante essa stessa e diventando, poi, missionaria oltreoceano, dedicandosi ai più piccoli e poveri. Il riconoscimento dell’eroicità e delle virtù, fu cofondatrice delle Scalabriniane, è arrivato da Papa Benedetto XVI nel 2011. Con papa Francesco è avvenuto il riconoscimento di un miracolo che ha poi portato alla beatificazione di Assunta Marchetti nel 2014.
A presentare la mostra, stamani (2 ottobre) era presente l’arcivescovo di Lucca, Paolo Giulietti, l’assessora alla cultura del Comune di Camaiore, Claudia Larini, il capo di gabinetto della Provincia di Lucca, Paolo Benedetti, Suor Patrizia Bongo, Scalabriniana (tra le curatrici della mostra) e Suor Etra Modica del governo provinciale (Europa) delle Scalabriniane.
“Dobbiamo ricordare che accanto alla Beata Assunta Marchetti, sono migliaia gli uomini e le donne, come i sacerdoti religiosi che sono partiti con gli stessi battelli dei migranti per accompagnarli – spiega l’arcivescovo Paolo Giulietti -. Lo facevano con una doppia finalità, quella di supportare alcuni bisogni sociali: orfani, figlioli, asili, quant’altro. Ma anche quella di mantenere viva la fede dei padri, perché nell’emigrazione la possibilità di continuare a pregare nella propria lingua nazionale, di coltivare le devozioni, il ricordo dei paesi di partenza è stato un elemento molto importante, dal punto di vista proprio della preservazione della fede. E questa schiera importante di persone ha dato un contributo, non solo nel passato, ma anche oggi, anche oggi c’è una rete di missioni cattoliche italiane in tanti paesi del mondo. Non dobbiamo dimenticare che ogni anno partono dall’Italia, alcune decine di migliaia di persone che vanno all’estero a lavorare, alcuni sono eccellenze, cervelli in fuga di cui si parla, altri sono lavoratori che vanno fuori a cogliere delle opportunità e anche loro possono ancora beneficiare dell’assistenza religiosa di parrocchie cattoliche italiane affidate a religiosi, tra cui anche gli Scarabriniani e le Scarabriniane”.
“Lucca, ha una storia di emigrazione imponente, tra l’altro – aggiunge Giulietti -, l’organizzazione dei Lucchesi nel mondo è tra le più efficienti e ramificate di tutta l’immigrazione italiana. A Lucca c’è un museo molto dignitoso, importante, della Fondazione Cresci, ma è purtroppo di piccole dimensioni, non può esporre le grande mole di materiale in suo possesso e anche le tante cose che i privati possiedono, che ogni tanto, emergono in mostre come queste. Lucca meriterebbe un grande museo dell’immigrazione italiana, che tra l’altro colmi nel lacuna, di altri importanti musei che della presenza ecclesiale, si sono completamente dimenticati. Allora, io vorrei auspicare che questa mostra, possa essere uno stimolo all’istituzione cittadine ad investire su questo spazio di cui sarebbe importante disporre per tramandare la memoria e anche per accompagnare l’attualità dell’immigrazione lucchese che continua ancora oggi”.
Sono quattro le sezioni che compongono il percorso allestito nella Antica Armeria. La prima sezione è stata curata dal signor Mauro Colonna di Capannori ed è intitolata Il Viaggio: con foto della lista passeggeri del viaggio oltreoceano dove compaiono anche i nomi di Assunta Marchetti e di suo fratello.
Il percorso prosegue con la seconda sezione dei pannelli messi a disposizione dall’Associazione Lucchesi nel Mondo, grazie alla presidente Ilaria Del Bianco e al dottor Bruno Micheletti, dedicata all’emigrazione nel secondo ‘800, quella che ispirò la vocazione anche della Marchetti.
Nella terza sezione attraverso i pannelli messi a disposizione dalla comunità di Lombrici di Camaiore, è illustrata la vicenda umana della compaesana beata Assunta Marchetti. In questa parte emergono i primi 24 anni di vita nel camaiorese, dedita alla vita di famiglia, al lavoro nel mulino e alla preghiera. Seguono poi i pannelli sui 53 anni della vita missionaria in Brasile.
La mostra infine si chiude con una quarta sezione, quella della filatelia, composta da due sottosezioni distinte. Una curata dal signor Claudio Grande di Pisa dal intitolo: «Mamma mia dammi cento lire» e raccoglie documenti postali e sulla storia dell’emigrazione italiana nel mondo. L’altra curata invece da Giuseppe Porro, di Fino Mornasco, in provincia di Como, paese natale del fondatore S. Giovanni Battista Scalabrini, che ha saputo narrare attraverso il suo occhio creativo, la vita della Beata e delle prime Scalabriniane attraverso diversi francobolli del mondo.
La mostra sarà inaugurata ufficialmente il 4 ottobre alle 15,30, l’ingresso è libero e gratuito e gli orari di apertura fino all’11 ottobre sono dalle 10.30 alle 17. Questa occasione che vuol fare memoria di una delle tante donne, sante, della lucchesia, giunge a pochi giorni dalla canonizzazione della beata Elena Guerra e, di fatto, apre l’ottobre missionario con i suoi appuntamenti.
Ottobre missionario
Il Centro missionario diocesano quest’anno ricorderà il 50esimo anniversario dell’invio di missionari diocesani fidei donum in Brasile e Ruanda. Ed oltre ad essere presente alla preview della mostra sulla missionaria beata Elena Marchetti annuncia i seguenti appuntamenti: Venerdì 11 ottobre ore 17.30- 19.30 nella Sala auditorium dell’Agorà a Lucca, incontro dal titolo Essere Chiesa in uscita. Il movimento Fidei donum in Italia dal 1957 ad oggi. Saranno presenti il presidente della Conferenza episcopale toscana il cardinale Augusto Paolo Lojudice e il direttore della Fondazione nazionale Missio, don Giuseppe Pizzoli. Sabato 12 ottobre ore 17.30: Chiesa di San Jacopo Borgo a Mozzano, Giornata missionaria mondiale presieduta dal vescovo Paolo Giulietti. Conferimento del mandato missionario ad alcuni giovani della diocesi di Lucca, che hanno fatto esperienza questa estate in Ruanda e altri che partiranno a novembre per il Brasile. A seguire momento conviviale. Venerdì 18 ottobre in orario 17,30-19,30 Salone del palazzo arcivescovile (Lucca): Missione e società, l’esperienza della Chiesa di Lucca. Interverranno don Marcello Brunini direttore archivio diocesano; Don Bruno Frediani fondatore Ceis; Don Simone Giuli direttore Caritas Lucca che lancerà anche i 50 anni di Caritas Lucca con iniziative nel mese di novembre. Sabato 26 ottobre ore 9.30-13.00 Oratorio parrocchiale dell’Arancio: L’oggi della Missione: crocevia di popoli, culture e sogni». Testimonianza di don Amedeo Cristino missionario in Benin e Etiopia, a seguire lavori di gruppo. A tutti gli incontri saranno presenti, e porteranno la loro testimonianza, i missionari lucchesi in Brasile: don Massimo Lombardi, don Luigi Pieretti e Luca Bianucci.