Dopo 50 anni torna operativo l’antico organo di Mutigliano: fu suonato da Giacomo Puccini
Lo strumento è stato restaurato grazie ad un contributo di 67mila euro. Il 12 ottobre il concerto inaugurale a ingresso gratuito
Torna a suonare l’organo di Mutigliano, lo stesso che fu suonato dal giovane Giacomo Puccini.
Lo strumento, opera del 1784 di Michelangelo Crudeli, un organaro a cui si devono numerosi organi della Lucchesia, era già presente nella chiesa vecchia, poi demolita, e nel 1883 fu trasferito nella chiesa attuale. Era gravemente deteriorato e da oltre cinquant’anni non veniva utilizzato, ma adesso finalmente, grazie al contributo del comitato per le celebrazioni pucciniane, della Cei- Conferenza Episcopale Italiana e della Parrocchia, è stato possibile recuperarlo e così, dopo un sapiente restauro, torna a suonare.
Il restauro
Le operazioni di restauro della struttura lignea della cassa dell’organo sono state condotte in loco dai restauratori Laura Del Muratore ed Enrico Modena, ed hanno richiesto un impegno particolare per quanto riguarda le fasi conservative secondo la metodologia di “minimo intervento”. La struttura presentava fessurazioni, deformazioni, indebolimento della fibra lignea e disconnessioni delle linee di giunzione fra gli elementi decorativi e le assi dei pannelli; a seguito di rimaneggiamenti e spostamenti dell’organo nel tempo, anche le policromie sono state ripassate totalmente, probabilmente per coprire abrasioni e mancanze dell’originaria coloritura azzurra di fondo. Sono state riscontrate due stesure sovrastanti di ridipintura marrone e azzurro, poste in successione al di sopra del colore più antico e della doratura in argento meccato.

L’intervento ha riportato l’esterno dell’organo nella configurazione e nei colori originali. Per quanto riguarda la parte strumentale dell’organo, il restauro è stato da Nicola Puccini della Bottega Organaria di San Giuliano Terme. Lo strumento rilevava problematiche dovute ai lunghi anni di completo abbandono, ma per fortuna erano presenti tutte le parti originali con il canneggio al completo. Il restauro conservativo pertanto è intervenuto a riparare i danni del tempo, con lo smontaggio e la revisione di ogni sua parte. Il restauro, che è stato seguito passo dopo passo dalla Soprintendenza per le province di Lucca e Massa Carrara, da preventivo ha avuto un costo complessivo di 67mila euro, coperte dai contributi del Comitato Celebrazioni Pucciniane per 40mila euro, delle Cei per 22mila euro e 5mila a carico della parrocchia.
Gli eventi legati all’organo
Con la coincidenza delle celebrazioni del centenario della morte del Maestro, anche nell’intento di far conoscere e valorizzare Mutigliano quale luogo pucciniano privilegiato, con al centro la musica e l’organo di Puccini, la Parrocchia di Mutigliano ha programmato una serie di iniziative. Sabato (12 ottobre) alle 21 si terrà il concerto inaugurale, con esecuzione di musiche pucciniane organistiche rare e recentemente riscoperte, composte nel periodo giovanile anche in funzione del suo impegno di organista e direttore del coro di Mutigliano, completato da una parte solistica e vocale con alcuni pezzi del periodo giovanile, compresi “Crolla Ahimè” e “Beata Viscera”, ritrovati da Aldo Berti nell’archivio di Monte San Quirico. Organista sarà Daniele Boccaccio, Ilaria Casai soprano, i cori Santa Felicita di Lucca e Bruno Pizzi di Pisa, direttore Chiara Mariani e direttore artistico Silvano Pieruccini. Il concerto è stato reso possibile grazie alla collaborazione del Comune di Lucca, Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Centro Studi Giacomo Puccini, Fondazione Simonetta Puccini per Giacomo Puccini, Associazione Lucchese di Scienze, Lettere e Arti, Gruppo Corale Santa Felicita. L’ingresso sarà libero.

Il 27 ottobre sarà celebrata la santa messa cantata accompagnata con l’organo di Puccini e sarà portato omaggio alla tomba restaurata del Canonico Roderigo Biagini, morto nel 1914 e sepolto nel locale cimitero. Professore, letterato e poeta di grande valore, segretario dell’Accademia Lucchese e amato cappellano di Mutigliano per oltre 30 anni. La sepoltura, gravemente deteriorata e destinata alla demolizione, è stata salvata e recuperata: essa rappresenta anche una importante memoria pucciniana, perché il canonico Biagini era cugino di Puccini e il Maestro sul finire dell’ottobre 1924, a un mese dalla morte, venne proprio a Mutigliano ed entrò nel cimitero per una preghiera su questa tomba. A perpetua memoria di questa visita, presso la tomba sarà posta una targa. E proprio per lasciare una memoria scritta di quello che rappresentò il paese di Mutigliano per Giacomo Puccini, viene pubblicato dalla casa editrice Maria Pacini Fazzi il libro di Aldo Berti Era fanatico della Musica-Il giovane Puccini organista e direttore del coro di Mutigliano, che, anche sulla base di recenti scoperte d’archivio, racconta dell’attività musicale giovanile del grande Maestro, rivelando nuovi e sorprendenti elementi che ne arricchiscono la biografia. Il libro sarà presentato brevemente e distribuito già durante la serata del 12 ottobre: la presentazione ufficiale avverrà successivamente a Lucca, nella sede dell’Accademia Lucchese scienze lettere ed arti.
Puccini mantenne per tutta la vita un profondo rapporto con Mutigliano
Nel corso degli anni più volte venne qui a trovare gli amici. Inoltre in parrocchia visse per oltre 30 anni il canonico Roderigo Biagini, cugino del Maestro, letterato e poeta di valore, professore del Seminario, Segretario per le lettere dell’Accademia Lucchese, nonché amatissimo cappellano di Mutigliano. Morì nel 1914 ed è sepolto nel cimitero paesano. Puccini, sul finire di ottobre del 1924, alla vigilia della partenza per il viaggio senza ritorno per Bruxelles, venne in visita a Mutigliano per un ultimo abbraccio con gli amici e il paese e una sosta per una preghiera sulla tomba del suo cugino.