Empowerment e leadership di genere al centro del corso di formazione dell’Asl Toscana nord ovest

25 novembre 2024 | 14:03
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Empowerment e leadership di genere al centro del corso di formazione dell’Asl Toscana nord ovest

Sviluppato dal Comitato unico di garanzia (Cug) per le pari opportunità per la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni

Il tema della differenza di genere, inteso come opportunità e non come tutela, è stato al centro del corso di formazione Empowerment e leadership di genere sviluppato dal Comitato unico di garanzia (Cug) per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni che ha coinvolto 20 dirigenti apicali dell’Azienda Usl Toscana nord ovest.

“Si è trattato di un’esperienza formativa innovativa – spiega Alessandra di Bugno, direttore dell’area contezioso stragiudiziale e giudiziale e presidente del Cug – con l’obiettivo di sensibilizzare i vertici dei dipartimenti deputati a gestire le strategie di sviluppo e di cambiamento dell’ente, per lo più soggetti maschili, sulla necessità di adottare metodologie più inclusive e non discriminanti. L’originalità dell’intervento sta proprio nell’aver attivato per la prima volta un percorso di sensibilizzazione al management e alla leadership in un’ottica di genere rivolto a dirigenti, uomini e donne, nell’intento di diffondere un approccio alla differenza di genere quale valore aggiunto sia sotto il profilo economico che socio-culturale, attraverso una metodologia di sperimentazione attiva volta a evidenziare i punti di forza e di criticità che si incontrano nella gestione di realtà organizzata e complesse. Approccio che, in altre realtà, ha già dato grandi risultati sia nel settore privato sia pubblico”.

Il corso è una delle specifiche attività contenute nel piano delle azioni di uguaglianza di genere proposto dal Comitato unico di garanzia e adottato dall’azienda quale strumento strategico all’interno della organizzazione. “Il benessere di ogni organizzazione – continua di Bugno – dipende prevalentemente dal benessere delle persone che vi lavorano. Includere in questo l’attenzione alle diversità significa ottenere vantaggi da questa ricchezza. Purtroppo il tema della differenza di genere incontra ancora delle resistenze, sia nel mondo maschile sia in quello femminile , che impediscono un dialogo costruttivo. Stereotipi culturali frenano inconsapevolmente ancora oggi il desiderio e la necessità di un cambiamento a livello individuale e collettivo”.

“Il percorso appena concluso – conferma la direttrice generale dell’azienda Asl Toscana nord ovest, Maria Letizia Casani – è stato voluto e sostenuto dalla direzione come impegno verso una cultura organizzativa orientata alle persone e all’abbattimento delle discriminazioni di genere e delle diversità in generale. La pubblica amministrazione, in particolare quella che si occupa di sanità dove dove lo “star bene degli individui” fa parte della mission aziendale, deve essere alla continua ricerca nuovi modelli di leadership contraddistinti dall’inclusione delle diversità, traguardo possibile solamente se si impara a comunicare, ascoltare e ascoltarsi. Del resto, diversi studi sulla leadership femminili hanno fatto emergere la positività di questo modello in quanto connotato proprio dall’empatia e propensione al cambiamento, qualità che ben si abbinano all’umanizzazione della cura e della presa in carico del paziente e dei familiari”.