Ripreso alla Rsa Don Gori di Marlia il Caffè Alzheimer

23 gennaio 2025 | 16:09
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Ripreso alla Rsa Don Gori di Marlia il Caffè Alzheimer

Alla ripartenza del servizio presente, tra gli altri, l’assessora alle politiche sociali del Comune di Capannori Silvia Sarti

Nel territorio della Piana di Lucca è ripreso da oggi (23 gennaio) alla Rsa Don A. Gori di Marlia, il Caffè Alzheimer, iniziativa già promossa in questo ambito negli anni 2019-2020 ma che poi si era dovuta interrompere a causa della pandemia.

A questa ripartenza era presente, tra gli altri, l’assessora alle politiche sociali del Comune di Capannori Silvia Sarti. Si tratta di un tipo d’attività nato negli anni Novanta dall’idea di un medico olandese che per primo ha intuito l’importanza di strutturare e proporre luoghi sicuri per le persone con demenza e i loro familiari, nei quali, attraverso incontri informali e un’atmosfera accogliente, si potessero mantenere vive le relazioni, condividere i propri problemi, cercare insieme nuove soluzioni e combattere l’isolamento sociale e lo stigma che spesso si associano alla malattia.

L’iniziativa è resa possibile dalla fattiva collaborazione tra la Zona distretto Piana di Lucca diretta da Eluisa Lo Presti, con l’unità funzionale cure primarie di Lucca diretta da Valeria Massei, l’unità operativa psicologia della continuità ospedale territorio diretta da Patrizia Fistesmaire, il Centro per i disturbi cognitivi e le demenze (Cdcd) cioè la struttura territoriale deputata alla presa in carico delle demenze e il cui direttore è il neurologo Marco Vista, il Comune di Capannori, la Capannori Servizi srl società in house del Comune di Capannori e l’associazione Alzheimer Lucca.

La programmazione delle attività svolte nel contesto del Caffè Alzheimer è portata avanti proprio da Valeria Massei, coadiuvata dalla psicologa dell’unità funzionale cure primarie Lucia Picchi e dalla psicologa Asl Chiara Ferravante.

Gli appuntamenti del Caffè Alzheimer si svolgono all’interno della Rsa Don A. Gori a Marlia con cadenza quindicinale e si articolano in una prima fase di accoglienza, una successiva sessione di stimolazione cognitiva per i pazienti e di incontro con gli esperti per i familiari e infine un momento di socialità comune.

In particolare, a questa giornata di inizio delle attività erano presenti vari professionisti Asl, tra cui Lucia Picchi, psicologa dell’unità funzionale di cure primarie e della struttura della Continuità ospedale territorio; Riccardo Franchi, geriatra dell’unità funzionale Cure primarie della Piana di Lucca; Chiara Ferravante, psicologa dell’Azienda Usl Toscana nord ovest. All’incontro di oggi è intervenuta anche Vania Nottoli, medico di medicina generale di Lucca, che ha affrontato alcuni aspetti emersi all’incontro di dicembre.

Prima dell’inizio degli incontri, nei mesi di ottobre e novembre 2024, si era svolta una fase propedeutica del progetto, che prevedeva un reclutamento dei pazienti afferenti al Cdcd delle zone Piana di Lucca e Valle del Serchio.

Sono stati infatti individuati pazienti con un livello di compromissione cognitiva di grado lieve-moderato in modo che possano beneficiare delle attività di stimolazione cognitiva, i cui obiettivi sono: favorire le abilità cognitive residue della persona affetta da demenza contrastando il deterioramento dovuto alla malattia; promuovere il benessere psicologico; facilitare momenti di socializzazione contrastando il rischio di isolamento.

Parallelamente, ai familiari dei pazienti reclutati vengono proposti incontri tematici con esperti del settore per condividere informazioni, strategie e indicazioni utili alla gestione della malattia nella vita quotidiana. Gli argomenti affrontati con i caregiver vengono scelti a seconda delle esigenze degli stessi, i quali hanno potuto usufruire di un primo incontro di conoscenza e co-progettazione che si è svolto nel mese di dicembre 2024 nei locali della Cittadella della salute Campo di Marte.

“Il crescente numero di soggetti affetti da demenza sul nostro territorio – evidenzia la direzione di Zona distretto di Lucca – ha determinato la necessità di una presa in carico non solo sanitaria, ma anche sociale, con l’obiettivo di migliorare e preservare più a lungo possibile la qualità della vita dei pazienti e delle figure maggiormente coinvolte nel carico assistenziale ed emotivo della malattia ovvero i familiari (caregiver)”.

“L’Alzheimer rappresenta un’emergenza che ha bisogno di servizi sia per coloro che soffrono di questa patologia che per i loro familiari – afferma l’assessora alle politiche sociali di Capannori Silvia Sarti – La riapertura da oggi del Caffè Alzheimer alla Rsa di Marlia rappresenta certamente un passo importante per essere al fianco di chi soffre di questa grave patologia migliorandone la qualità della vita anche dal punto di vista sociale e per supportare i caregiver e crediamo che sia necessario lavorare in stretta sinergia con l’azienda Usl per potenziare ulteriormente questo tipo di servizio”.