A Palazzo Ducale la storia degli internati militari italiani, fra prigionia e Resistenza

1 febbraio 2025 | 12:27
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A Palazzo Ducale la storia degli internati militari italiani, fra prigionia e Resistenza

Lunedì (3 gennaio) con Filippo Masina ultimo incontro inserito nel calendario delle iniziative legate al Giorno della Memoria

Gli Internati militari italiani: tra prigionia e Resistenzaè l’argomento dell’incontro, introdotto e coordinato da Nicola Barbato dell’Isrec Lucca, in programma lunedì (3 gennaio) a Palazzo Ducale, con un doppio appuntamento: la mattina per le scuole superiori e il pomeriggio, alle 17, aperto alla cittadinanza a ingresso libero.

Si tratta dell’ultimo incontro inserito nel calendario delle iniziative legate al Giorno della Memoria e organizzate dalla Provincia di Lucca, dalla Scuola per la Pace e dall’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Lucca.

A parlare del tema sarà Filippo Masina, assegnista di ricerca dell’università di Siena e co-autore del libro Una straziante incertezza: Internati militari italiani, morte e riconoscimenti della Repubblica.

Internati Militari Italiani (Imi): così furono chiamati i militari catturati dopo l’8 settembre in Italia e negli altri fronti di guerra, dove, fino a quel momento, avevano dovuto combattere a fianco dei tedeschi.

Posti di fronte alla scelta immediata di combattere nella Wehrmacht o con le Ss, rifiutarono e furono – in condizioni disumane – deportati in Germania.

Dopo la costituzione della Repubblica Sociale Italiana, per lunghi mesi, in più di 600mila si rifiutarono di aderire al rinato fascismo, con motivazioni diverse, riconducibili a una volontà di resistenza senz’armi. Vennero considerati traditori e il loro status di prigionieri di guerra fu mutato in quello di ‘internati’, status che non godeva della protezione della Convenzione di Ginevra per i prigionieri di guerra e della tutela della Croce Rossa Internazionale.

In 50mila morirono nei campi e molti altri, al ritorno in patria, persero la vita a causa di malattie contratte durante la prigionia.

La storia degli Imi è stata per lungo gempo dimenticata, ma da qualche anno è tornata al centro del dibattito, in quanto si tratta di una pagina importante che trova posto a pieno titolo nella storia della nostra Resistenza e che venne definito ‘il primo referendum contro i nazifascisti’.

Per quanto riguarda le scuole, è obbligatoria la prenotazione, mentre i docenti che parteciperanno all’incontro in orario pomeridiano riceveranno un attestato di presenza.

Prosegue, intanto, fino al 26 febbraio la mostra I Giusti tra le Nazioni, curata dall’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme e presentata in Italia dall’associazione Figli della Shoah, progetto espositivo per rendere omaggio a coloro che si prodigarono attivamente per prestare assistenza agli ebrei e per salvare la loro vita.

L’esposizione è allestita in Sala Accademia I a Palazzo Ducale: oltre alle visite guidate gratuite per le scuole del territorio (prenotazione obbligatoria), è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18 a ingresso libero.

Per informazioni e prenotazioni si può contattare la Scuola per la Pace della Provincia al numero 0583.417481 o alla mail scuolapace@provincia.lucca.it.

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