Venti anni dalla morte di Umberto Dianda, medaglia d’oro e d’argento al valore militare




Nativo di San Pietro a Vico, dopo la fine della Guerra fu assunto come impiegato civile dal Ministero delle finanze
Sono trascorsi vent’anni dalla scomparsa di Umberto Dianda, lucchese, colonnello del reggimento dei carristi, insignito in vita della medaglia d’oro e della medaglia d’argento al valore militare per l’esempio di dedizione alla patria, di senso del dovere e di indomito coraggio nelle operazioni di terra in Africa settentrionale e in seguito da partigiano combattente.
Nativo di San Pietro a Vico, dopo la fine della Guerra fu assunto come impiegato civile dal Ministero delle finanze ed è stato a lungo presidente onorario dell’associazione mutilati e invalidi di guerra di Lucca. Dal 2018 porta il nome di Umberto Dianda la strada di collegamento tra il Brennero e via dell’Acquacalda.
Umberto Dianda viene ricordato non soltanto nella veste di valoroso soldato, per il coraggio e il rispetto dei valori della patria e della libertà, ma come una persona semplice che si trovò ad affrontare un difficile e tormentato momento storico sapendo conciliare il senso del dovere con una profonda coscienza di uomo.