Vivere il Centro Storico: “Violato il protocollo, il Campo Balilla è una vergogna”

14 febbraio 2025 | 18:31
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Vivere il Centro Storico: “Violato il protocollo, il Campo Balilla è una vergogna”

Il comitato scrive al ministero, al sindaco e ai consiglieri comunali per chiedere “una soluzione a questa indecenza”

“Il Campo Balilla è una vergogna”. È questa la posizione di Vivere il Centro Storico sulla situazione degli spalti delle Mura.

“Rappresenta una parte del monumento principale della nostra città ed invece viene vituperato in un modo ingiustificabile – dicono da Vcs –  Ad ottobre abbiamo evidenziato quelle che a nostro avviso rappresentano tre difformità fra quanto realizzato e quanto stipulato nel Protocollo fra Soprintendenza e Comune e cioè: eccessiva occupazione di suolo, altezza superiore a quella delle Mura, timore che il progetto che doveva essere trasmesso alla Soprintendenza 45 giorni non sia stato accurato. Alla data attuale abbiamo rilevato ulteriori circostanze che ci sembrano difformia quanto stabilito nel Protocollo. Il punto c) dell’ art.icolo3 prevedeva di “occupare l’area dell’ex Campo Balilla per un periodo non superiore a 90 giorni complessivi, comprensivi di fase di allestimento e ripristino dell’ area”. Considerato che il luogo è stato recintato per circa 120 giorni e che, per un motivo o un altro, è risultato impraticabile dal 29 aprile ad oggi per un totale di circa 270 giorni, abbiamo validi motivi di ritenere che anche questa prescrizione non sia stata rispettata, oltretutto non si sa quando ritornerà ad essere praticabile. L’ articolo 3 punto e) prevedeva che entro 30 giorni dal termine di ogni manifestazione gli spalti dovevano essere ripristinati, mentre invece, nonostante i Comics siano terminati il 3 di novembre, il Balilla è ancora una palude. Il Codice dei beni culturali all’articolo 106 prevede che il bene culturale (Le Mura e gli spalti lo sono) può essere utilizzato solo per eventi compatibili con il carattere storico ed artistico del bene (gli spalti nel corso della storia non sono mai stati area di spettacolo o mercatino); inoltre prevede che il bene mantenga la pubblica fruibilità mentre invece dal 29 aprile ad oggi è stato trasformato in uno spazio recintato o reso impraticabile in quanto sterrato o palude”.

“L’articolo 20 del codice dei beni culturali vieta il “deterioramento e il danneggiamento del bene culturale per usi non compatibili con il loro carattere storico o artistico” e guardando le condizioni del Balilla non ci pare che questo sia stato rispettato – prosegue Vcs – L’articolo 49 del medesimo codice vieta di collocare cartelloni pubblicitari sulle aree tutelate a meno che non siano espressamente autorizzati dalla Soprintendenza. Noi queste autorizzazioni nel protocollo non le abbiamo viste. Per finire anche il codice penale all’articolo 518-duodecies al comma 1 punisce Chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o, ove previsto, non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui mentre al comma 2 punisce Chiunque, fuori dei casi di cui al primo comma, deturpa imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui, ovvero destina beni culturali a un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico ovvero pregiudizievole per la loro conservazione o integrità. Tutto questo ci porta a domandarci: come è possibile che il Campo Balilla venga trattato in quel modo?”.

“La domanda l’abbiamo posta al ministero, al sindaco e ai consiglieri comunali – conclude – e speriamo di ottenere una risposta, magari accompagnata da una soluzione a questa indecenza”.

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