La rotatoria fuori Porta Sant’Anna intitolata alle sigaraie, filandine e lavoratrici lucchesi
Stamani (15 marzo) è stata presentata alla città la targa. Tutto nasce da una mozione approvata in consiglio comunale
Cerimonia ufficiale questa mattina (15 marzo) per l’intitolazione della rotatoria fuori Porta Sant’Anna alle Sigaraie, filandine e lavoratrici lucchesi. Nel mese in cui si celebra la Giornata internazionale della donna, il sindaco Mario Pardini e l’assessore alla toponomastica Moreno Bruni, alla presenza di altri rappresentanti della giunta e del consiglio comunale, della commissione toponomastica, oltre che di autorità, cittadini e cittadine, hanno scoperto la targa fuori Porta Sant’Anna. Al momento di festa hanno preso parte anche un gruppo di parenti delle sigaraie della Manifattura Tabacchi.

Questa intitolazione, che come le altre è stata stabilita in seno alla commissione toponomastica, è la risposta a una mozione presentata in consiglio comunale sulla base della richiesta della professoressa Simonetta Simonetti della Società Italiana delle Storiche, figlia lei stessa di una sigaraia.
L’intitolazione della rotatoria di Porta Sant’Anna si colloca proprio sull’asse viario di penetrazione nel centro storico che porta alla ex Manifattura, dove tra gli anni Venti e Trenta del 1900 lavoravano circa 3000 persone, la maggioranza delle quali donne. Ad esse infatti veniva assegnato il compito centrale, quello della lavorazione del sigaro, perché le loro mani, più piccole e agili di quelle maschili, ben si adattavano all’opera e il lavoro all’interno di questa grande fabbrica cittadina divenne per tutte loro motivo di emancipazione, generando una sorta di rivoluzione di ruoli all’interno delle famiglie di appartenenza. Per questo l’intitolazione alle sigaraie è sembrata ideale per rendere omaggio a queste donne e a tutte le altre lavoratrici, come le filandine, le donne della Cucirini Cantoni, le operaie dello iutificio e del cotonificio, e di tutte coloro che hanno prestato la propria opera a bottega e nei mercati e che rappresentano fondamentali esperienze storiche di emancipazione femminile attraverso il lavoro.

Come infatti ha scritto la stessa professoressa Simonetti: “l’enorme fabbrica dell’ex Manifattura, che si trova nella lunga via che porta all’uscita della città è un cumulo enorme di storia e di memoria collettiva, autobiografica. Migliaia e migliaia di donne, per decenni e decenni, vi entravano trafelate al suono della sirena “la boccalona”, ingoiate in pochi attimi. Una volta entrate cominciarono, con sacrificio, con disperazione e con coraggio a sentirsi a casa, maturarono rapporti, condivisero storie di vita e consapevolezza di appartenere a una categoria sociale indispensabile alla fabbrica e alle loro famiglie”.

Ad aprire l’inaugurazione l’intervento del sindaco Mario Pardini: “Questa è un’intitolazione molto importante e simbolica ed infatti oggi siamo veramente uniti. Questo significa che quando c’è la volontà di fare un percorso condiviso nell’interesse della città, in questo caso della storia della città, è dei diritti che la storia ci insegna, le cose si realizzano. Per la città è una bella giornata di festa”.

“Oggi arriviamo finalmente a conclusione di un percorso, iniziato nella precedente legislatura – spiega l’assessore alla toponomastica Moreno Bruni -. Siamo contenti per la grande partecipazione di persone, consiglieri comunali, commissioni toponomastiche, commissioni pario opportunità e tanta gente veramente, a festeggiare una giornata e per le tante lavoratrici lucchesi, dalle sigaraie, alle filandine che hanno contribuita alla crescita della nostra città, ma in generale contribuiscono tantissima la crescita del nostro Paese. Quindi siamo veramente contenti di essere arrivati a questa intitolazione”.
Presente anche il consigliere di opposizione Bianucci, che coglie l’occasione di ricordare la nonna, Silvana Garavelli che ha lavorato alla Cantoni: “Oggi la nostra città ha un luogo dedicato alle sigaraie, alle filandine e alle lavoratrici lucchesi grazie ad una mozione consiliare che il centrosinistra ha presentato e che è stata approvata all’unanimità – sottolinea il consigliere Daniele Bianucci – Il merito va però tutto alla ricercatrice Simonetta Simonetti, che ha lanciato l’idea, che noi abbiamo semplicemente raccolto. Per noi è importante fare memoria del lavoro femminile lucchese, che è stato motore di emancipazione e piena uguaglianza. Personalmente oggi lo dedico a mia nonna Silvana Garavelli, sigaraia e prima lavoratrice della Cantoni, che proprio quest’anno avrebbe compiuto cento anni: ho imparato ad amare la Manifattura, come la Cantoni, proprio dai suoi ricordi, che mi hanno accompagnato fino da quando ero bambino”.