Partito il restauro del campanile di San Michele: a fine lavori tornerà visitabile

27 marzo 2025 | 12:56
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Fondamentali i contributi della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e del ministero della cultura: ecco gli step dell’intervento

Le impalcature ci sono da qualche settimana e la curiosità si è diffusa in poco tempo. Adesso c’è la conferma: è partito il restauro della torre campanaria di San Michele in Foro.

Una campagna attesa e necessaria, iniziata grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca che tra l’altro curerà direttamente i lavori, affidati alle competenze degli architetti Leonardo Casini e Patricia Cid, supportati da Alessandro Lenci e Massimiliano del Bino per il progetto strutturale da Paolo Cecchettini per il restauro degli elementi lapidei.

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“Non credo sia necessario – ha commentato il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Marcello Bertocchini – sottolineare l’importanza di questo edificio nella geografia religiosa, sociale e culturale della città, e dunque la rilevanza di questa impresa di recupero. Numerosi sono stati in questi anni interventi analoghi realizzati dalla Fondazione, ma non nascondo una particolare emozione nel veder partire un percorso tanto atteso.”

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“La chiesa di san Michele, posta nel centro della Città –  ha dichiarato Don Lucio Malanca, parroco del Centro storico –  rappresenta non solo una parte rilevante del cammino di Fede della Comunità dei cristiani che è in Lucca quanto un momento della Storia della stessa Città e che in essa vi si rispecchia. Lo sforzo di ripristinare il volto di questo edificio e di restituirgli la sua antica bellezza, grazie allo straordinario interessamento di Fondazione Crl per questo primo intervento, consente di avviare una riflessione che va ben oltre il restauro di un edificio di culto”.

“Con il finanziamento ministeriale di 380 mila euro – aggiunge Ilaria Boncompagni, funzionario storico dell’arte della Soprintendenza – la soprintendenza di Lucca, che dirige gli interventi di restauro, restituirà alla comunità la possibilità di visitare il campanile e riscoprire le sette campane che custodisce – le più antiche della città – che recupereranno l’assetto delle origini e saranno nuovamente in grado di suonare e risuonare tra i tetti della città.”

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Il restauro

Premessa necessaria è specificare che l’intervento mira a metter in sicurezza la struttura e contestualmente renderla visitabile fino alla sommità di cui si gode un panorama unico sul territorio.

Le principali azioni conservative consistono nel recupero del paramento interno ed esterno, con la pulitura dei prospetti, e nel consolidamento delle situazioni più delicate.

Parallelamente verranno riconfigurate le scale e i solai interni: in questo modo, oltre a rendere la torre praticabile, saranno possibili in futuro piccole e costanti manutenzioni.

Saranno poi curati gli elementi decorativi che impreziosiscono il campanile come le numerose protomi leonine, una delle quali è attualmente conservata in sacrestia dopo la sua rimozione ‘preventiva’ di qualche tempo fa.

Se gli interventi strutturali sono sostenuti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca con 1,7 milioni, importante è il contributo del ministero della cultura che stanziando la 380 mila euro consentirà il restauro delle antiche campane.

La storia

San Michele è più che una chiesa. È lo storico fulcro politico e sociale della città, e non solo perché sorge sull’antico Foro, ma soprattutto perché a questo ruolo è stata chiamata dalla comunità secolo dopo secolo.

Se le origini della basilica risalgono all’XI secolo, la presenza del campanile è attestata per la prima volta in un documento del 1170, quando doveva presentare un aspetto del tutto simile all’attuale, caratterizzato da una serie di monofore che ascendendo diventano bifore e quindi trifore. Sappiamo poi che una delle attuali campane venne fusa nel 1215, cui ne seguono altre tre nel 1258 e un’altra ancora nel 1273, mentre, vera curiosità, nel XIV secolo, durante il periodo dell’occupazione pisana, il campanile fu abbassato di un ordine.

Numerosi poi, nei secoli gli interventi di restauro e modifica, fino ad arrivare al 1983, quando un fulmine ne colpisce la copertura con conseguenti lavori di risanamento, e al 1986, quando il parroco, lamentando le cattive condizione delle scale, auspica che con “un idoneo rinnovamento potrebbe inoltre essere soddisfatta la sempre più consistente domanda di quanti (lucchesi e turisti) richiedono di poter accedere alla cella campanaria per fruire del panorama della città”.

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