Giustizia internazionale: il Congo al centro del dibattito promosso dalla Scuola per la Pace

L’incontro ha visto la condivisione di varie esperienze di volontariato missionario e civile, tra cui quelle della cooperativa Odissea
L’esperienza missionaria di Selene Pera nella Repubblica Democratica del Congo e il libro che ne è scaturito (Eppure si vive anche così, edito da Maria Pacini Fazzi) è stata al centro di un dibattito (28 marzo) promosso e coordinato dalla Scuola per la Pace della provincia di Lucca.
Durante l’incontro sono state condivise e confrontate diverse esperienze di volontariato missionario e civile, tra cui quelle della cooperativa Odissea. Il dibattito ha offerto uno sguardo approfondito sul conflitto che da oltre trent’anni affligge il Congo, inserendolo nel contesto delle 56 guerre attualmente in corso a livello globale. Un quadro allarmante, che testimonia la recrudescenza e l’espansione delle tensioni internazionali.
“Si è di fronte all’ennesimo sintomo di un crescente disordine globale, apparentemente ingovernabile, da cui traspare sempre più nettamente una guerra tra ricchi e poveri che non rispetta alcun confine nazionale e conduce all’impotenza ogni forma di cooperazione tra popoli e Stati” – è stato evidenziato nel dibattito.
La Scuola per la Pace ha lanciato un appello alle istituzioni locali e nazionali affinché si facciano promotrici della richiesta di revoca del protocollo d’intesa dell’Ue sulle materie prime critiche, firmato nel 2024 con il Ruanda. Tale protocollo, infatti, favorirebbe l’estrazione illecita di risorse nel territorio congolese, alimentando ulteriormente il conflitto.
“Anziché convertire risorse enormi sul riarmo, preparandosi alla guerra, alla Ue si chiede una politica estera che rilanci con forza e determinazione il diritto internazionale, il diritto umanitario, il rispetto delle organizzazioni sovranazionali e della diplomazia” -è stato sottolineato nell’incontro.
Un’ulteriore iniziativa emersa dal dibattito è il sostegno all’appello alla pace lanciato dagli studenti dell’Università cattolica del Graben, Butembo-Beni, nella provincia del Nord-Kivu. La loro richiesta di solidarietà si rivolge in particolare alle reti associative, al terzo settore e alla cittadinanza attiva, affinché la società civile possa riappropriarsi del proprio ruolo centrale nel dibattito pubblico e nel rapporto con le Istituzioni, promuovendo la pace sociale.