Una cena lunga una vita: dopo 32 anni la reunion della 5A del Carrara

Gli ex studenti si sono ritrovati alla pizzeria da Francesco per un’emozionante serata amarcord
Certe emozioni non invecchiano. Possono restare sopite per decenni, nascoste tra le pieghe della memoria, ma bastano uno sguardo, una risata, un “ti ricordi quella volta…?” per risvegliarle con la forza di un abbraccio improvviso. È successo ieri sera (6 aprile), quando undici ex compagni della classe 5A dell’Itc Carrara di Lucca si sono ritrovati, dopo 32 anni, per una cena che si è trasformata in un viaggio nel tempo.
Il ritrovo è stato alla pizzeria da Francesco, a Lucca, un luogo accogliente che ha fatto da cornice a qualcosa di molto più grande: la riscoperta di un legame profondo, nato tra i banchi di scuola e mai davvero spezzato. Volti cambiati dal tempo, certo, ma gli stessi occhi e gli stessi sorrisi di allora. È bastato poco – una battuta, un nome, una vecchia foto – per riportare alla luce emozioni autentiche, custodite sotto la superficie della vita adulta.
Cinque ore volate in un soffio, tra risate fragorose e momenti di commozione sincera. “Abbiamo ricordato tutti i nostri insegnanti, senza filtri: quelli che ci hanno fatto amare una materia, quelli che ci mettevano alla prova, quelli con cui ci scontravamo… ma che oggi riconosciamo come figure fondamentali della nostra crescita. Nel bene e nel male, hanno lasciato un segno, e a loro è andato un pensiero collettivo pieno di rispetto”, dicono gli ex studenti della 5A.
“Abbiamo raccontato i nostri percorsi, così diversi eppure con un punto di origine comune: quella classe, quei corridoi, quei giorni che ci sembravano infiniti e che oggi ci appaiono preziosi. C’è chi è rimasto vicino, chi ha preso il volo lontano, chi ha cambiato rotta più volte. Ma per una sera, ci siamo ritrovati tutti nello stesso punto. Alla fine, ci siamo salutati con la promessa – questa volta sincera – di non far passare altri trent’anni. Perché la vita va avanti, ma alcune radici restano. E ritrovarle, anche solo per una sera, è un regalo che vale più di mille parole”, concludono gli studenti.