Fridays for future, tornano in piazza i giovani: “No al riarmo, sì a una reale transizione ecologica”

8 aprile 2025 | 12:26
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Fridays for future, tornano in piazza i giovani: “No al riarmo, sì a una reale transizione ecologica”

La mobilitazione abbraccia anche la causa della pace e dell’uguaglianza sociale

Venerdì (11 aprile) alle 9 partirà da piazzale Verdi il corteo ambientalista Fridays for future, organizzato da Fridays for future Lucca e dal Collettivo studentesco Rossa Primavera. Queste le motivazioni della mobilitazione: “La Toscana è stata recentemente colpita da numerose alluvioni che hanno creato diversi danni, e non è la prima volta: ricordiamo quanto accaduto a ottobre dello scorso anno e a Campi Bisenzio due anni fa. Non si tratta di un caso isolato: è il presente della crisi climatica, che ci colpisce qui e ora. I cambiamenti climatici, aggravati dallo sfruttamento delle risorse e dall’assenza di una seria pianificazione ecologica, stanno compromettendo in modo strutturale la vivibilità dei territori”.

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“Di fronte a questa crisi – continuano gli organizzatori – la risposta delle istituzioni continua a essere inadeguata e spesso contraddittoria. Mentre si ignorano le esigenze ambientali e sociali più urgenti, l’Unione Europea sceglie di destinare sempre più fondi al riarmo, rafforzando l’industria bellica e legittimando una deriva militarista che nulla ha a che vedere con la protezione delle persone o del pianeta. E nella transizione ecologica non si investe abbastanza”.

Proseguono: “Per questo motivo, come suo corrispettivo lucchese, scenderemo in piazza aderendo al Global climate strike chiamato da Fridays for future, per denunciare la mancata volontà politica di affrontare le radici della crisi climatica e per ribadire con forza che non può esserci alcuna giustizia ambientale senza un’adeguata giustizia sociale, né pace duratura senza un cambio di paradigma radicale”.

“Chiediamo una transizione ecologica reale, fondata sulla partecipazione delle comunità, sull’abbandono del fossile e su una riconversione dell’economia orientata al benessere collettivo. E rifiutiamo con decisione – dicono – l’idea che la pace e la sicurezza possano essere costruite con le armi, in un contesto di crescente spesa militare, aumento delle tensioni internazionali e criminalizzazione dei movimenti sociali”.

“La lotta contro la devastazione ambientale – affermano gli organizzatori – si iscrive anch’essa in quell’insieme di lotte contro tutte le forme di oppressione e sfruttamento:dal razzismo istituzionale alla precarietà del lavoro, dalle disuguaglianze economiche a quelle di genere, fino al complesso militare-industriale che condiziona le scelte politiche”.

“Ma un’alternativa è possibile. Le risorse pubbliche devono essere investite in una pianificazione dei territori che tenga conto della situazione globale e delle conseguenze locali, nei servizi fondamentali e nella protezione degli ecosistemi, piuttosto che in armamenti. La lotta per il clima non è separabile dalla lotta per la pace. Invitiamo quindi tutte le realtà sociali – concludono – le cittadine e i cittadini, le studentesse e gli studenti a partecipare alla manifestazione e a condividere le ragioni di questa mobilitazione”.