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Bella, ciao. Lutto in città per la scomparsa di Elisa Frediani, femminista e attivista

17 aprile 2025 | 15:31
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Bella, ciao. Lutto in città per la scomparsa di Elisa Frediani, femminista e attivista

Da oggi pomeriggio sarà alla Croce Verde in via Romana. Lascia sua figlia Chiara con Antonio e le amate nipoti Margherita e Teresa

Ieri (16 aprile) improvvisamente è morta Elisa Frediani. Il suo ricordo, tuttavia, vive intensamente in chi ha avuto il privilegio di conoscerla. Intellettuale curiosa, docente appassionata, attivista instancabile, ha saputo coniugare sapere e impegno in ogni aspetto della sua esistenza.

Da oggi pomeriggio sarà alla Casa del commiato della Croce Verde in via Romana. Il funerale si terrà sabato (19 aprile) alle 10,30 nella chiesa di San Martino in Vignale.

Chi era Elisa Frediani?

Nata a Cuneo il 15 giugno 1943, dopo gli studi a Lucca, Madrid e Torino, ha iniziato a insegnare italiano e storia a Torino, per poi tornare a Lucca, dove ha lavorato a lungo all’Istituto Fermi. Era un’insegnante vivace, coinvolgente, capace di stimolare nei suoi studenti riflessione e passione civile.

Femminista sin dagli anni universitari, ha saputo intrecciare pensiero e azione con voce limpida e coraggiosa, partecipando attivamente a movimenti per la giustizia e per la pace, viaggiando in Chiapas e in Kurdistan per sostenere cause umanitarie. È stata anche un punto di riferimento per la formazione degli insegnanti, grazie al suo impegno con l’Oppi di Milano e l’associazione Arpa, di cui è stata presidente.

Mente lucida e cuore generoso, lettrice instancabile, appassionata di teologia femminista ha vissuto con coerenza ogni battaglia, intrecciando riflessione e azione. Amica di Arturo Paoli, incontro che ha segnato  e arricchito il suo cammino di impegno e speranza, ha frequentato e sostenuto fin dalla nascita la Scuola per la pace della Provincia di Lucca. Iscritta alla scuola dell’Accademia della maestria femminile, ha saputo coniugare spirito critico e profonda spiritualità.

Lascia sua figlia Chiara con Antonio e le amate nipoti Margherita e Teresa.

Le reazioni

La morte di Elisa Frediani ha scosso le molte persone che hanno avuto occasione di conoscerla per il suo impegno civile. Tra queste la consigliera ed ex assessora Ilaria Vietina, che ha dedicato all’amica queste toccanti parole: “Ne abbiamo fatta di strada insieme. Sorrette da forti ideali e da una preziosa amicizia. Eri pronta a partire. Ancora una volta. Buon viaggio, Elisa”.

Vivido anche il ricordo di Roberto Sensi, suo ex studente, che ha scritto: “La prima volta che ti ho incontrata avevo 14 anni, eri la mia prof di storia all’Itis Fermi. Sei stata la prima a farmi ascoltare Guccini, anche se allora ero ancora troppo acerbo per capirlo davvero. E un po’ avevo timore di te — quando alzavi la voce in classe facevi sobbalzare tutti sulla sedia. Ti ho ritrovata qualche anno dopo, sugli stessi sentieri delle comunità indigene in Chiapas. Il mio primo viaggio importante l’ho fatto con te e con altri compagni e compagne di strada… e di vita.
Ricordo una sera a Tulum, nelle cabañas, un po’ sbronza, che ordinavi un cocktail al dj del locale, scambiandolo per il barista. Ne abbiamo riso a crepapelle per giorni. Ci raccontavi dei libri, dei documenti e dei volantini che portavi di nascosto nella Spagna di Franco. La tua militanza, di una vita, meriterebbe davvero di essere raccontata. Colta, intelligente, chiacchierona, femminista, un po’ matta, tanto simpatica.
Anche quando la vita sembrava piegarti, trovavi sempre il modo di rimetterti in piedi — tra tua figlia, le tue nipoti, i tuoi corsi, i tuoi libri”.

Forte e sentito il cordoglio di Talitha Ciancarella, titolare della libreria e caffè letterario LuccaLibri, da qualche mese ormai chiuso: “Mi hai dato tanto, ti vedevo arrivare in negozio, ci facevamo due chiacchiere, mi raccontavi qualche avventura che avevi vissuto, le lotte, la sorellanza. Di quando avete occupato un luogo per farne una specie di asilo condiviso tra donne madri spesso sole. Non siamo niente in confronto a ciò che eri tu, alla sapienza, alla conoscenza, alla capacità di accogliere e ancora arrabbiarsi, vivere con un fuoco dentro nonostante le paure dei mali che ti avevano afflitta. Saluta Annamaria (Annamaria Medri, femminista, scomparsa nel 2016, ndr), fatevi due risate guardandoci da lassù, così disperse e un po’ disperate, così prese dalle nostre vite da mamme, nonne, lavoratrici, addette alla cura e alle lotte mai finite. Grazie, per la dolcezza e l’accoglienza, per avermi chiesto come stai volendo ascoltare davvero”.