Cei (Idea Service): “Imprese, si investa di più in sviluppo e ricerca con i fondi Ue”

19 marzo 2019 | 09:48
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Cei (Idea Service): “Imprese, si investa di più in sviluppo e ricerca con i fondi Ue”

Ricerca e sviluppo, arriva nuova linfa vitale per le imprese innovative dall’Unione Europa. Lo fa presente Lido Cei di Idea Service Srl, società che si occupa di consulenze alle aziende proprio in questo settore. “La commissione Ue – afferma Cei – con il documento ‘orientamenti in materia di investimenti finanziati dalla politica di coesione 2021-2027 per l’Italia’ ha indicato su quali settori economici saranno indirizzati con priorità i circa 38 miliardi di euro di risorse destinate al nostro paese.Saranno in particolare la ricerca e sviluppo, l’innovazione, la digitalizzazione di cittadini e imprese e più in generale la crescita e la produttività”.

“Il documento evidenzia inoltre la grande difficoltà che – prosegue Cei – il nostro paese incontra nella gestione dei fondi comunitari con il risultato che il nostro assorbimento è tra gli ultimi in Europa. Si evidenzia inoltre la carenza in attività di ricerca e la scarsa capacita di crescita delle pmi a cui si aggiunge l’incapacità di alcune Regioni di spendere i fondi disponibili e, a mio giudizio, si renderebbe utile sovvenzionare le aree meno sviluppate e finanziare quelle sviluppate. Gli indicatori di performance degli investimenti in ricerca e sviluppo sono negativi e la relativa spesa nel nostro Paese è significativamente al di sotto dei parametri degli altri paesi europei. La crescita della produttività della nostra economia non potrà non passare attraverso il rafforzamento della capacità di ricerca e innovazione e la diffusione di tecnologie avanzate. Tutti gli sforzi futuri per incrementare la crescita economico-sociale dovranno indirizzarsi verso la internazionalizzazione delle piccole e medie imprese per potersi posizione all’interno delle catene globali anche attraverso l’adesione a reti di cooperazione e cluster interregionali e gli organi competenti dovranno facilitare l’accesso al credito e appianare la disparità oggi esistente tra regioni e regioni attraverso l’utilizzo di sovvenzioni o finanziamenti. Tutto ciò unito a investimenti sulla salvaguardia del territorio, delle mutazioni climatiche e dell’utilizzo di tecnologie rinnovabili innovative saranno inutili se non accompagnte da politiche serie riguardo il mercato del lavoro dove permane una insufficiente partecipazione allo stesso da parte delle donne e dei giovani vero motore per poter guardare il futuro con ottimismo. Servono politiche credibili per incentivare le Imprese a modernizzare i loro processi di produzione e ad assumere i giovani, se l’attuale governo non capisce l’importanza di creare circuiti virtuosi e si ostina a investire su sovvenzioni e sussidi sono certo avremo un futuro meno roseo di quanto meritiamo”.