Reiki: cos’è e come si diventa operatori

13 agosto 2018 | 09:50
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Reiki: cos’è e come si diventa operatori

Il reiki è una tecnica di guarigione antichissima. Se ne hanno le prime tracce nei Veda (raccolta in sanscrito di testi sacri dei popoli arii che invasero intorno al XX secolo a.C.). A riscoprire questa tecnica fu il maestro Mikao Usui, monaco giapponese nato nel 1865 e morto nel 1926. Grazie a lui ed ai suoi seguaci, il reiki si è poi diffuso anche in occidente.

L’ideogramma che lo indica è formato da due ideogrammi distinti: rei e ki. Il ki è l’energia che permea e muove l’universo e gli esseri viventi, si può paragonare al prana degli indiani e al chi dei cinesi. Con la parola rei, invece, si sottolinea il carattere universale e spirituale del ki.
Come si diventa operatori reiki.Per diventare operatori reiki è necessario ricevere l’iniziazione da parte di un master. Il master è un operatore che ha ricevuto le tre iniziazioni reiki e che ha poi seguito un percorso personale volto alla purificazione ed alla consapevolezza. Il master si impegna ad essere portatore di luce nel mondo, a non dare seguito a cattiverie e a maldicenze, a essere un esempio vivente delle cinque regole fondamentali del reiki: solo per oggi, non ti arrabbiare, non ti preoccupare, sii grato, svolgi il tuo lavoro con dedizione, sii gentile con tutte le persone. L’iniziazione consiste in una cerimonia segreta (il ricevente resta ad occhi chiusi per tutta la sua durata) atta a purificare l’aura e a liberare i chakra. Le iniziazioni sono tre: al primo livello, si impara la storia del maestro Usui, i trattamenti di base e l’autotrattamento; al secondo livello, si ricevono alcuni simboli che potenziano il trattamento reiki, permettono il trattamento a distanza e quello mentale; al terzo livello e master, si riceve l’ultimo simbolo e la cerimonia che permette di iniziare altri. In alcune scuole il terzo livello e il master sono separati, chi ottiene il terzo livello non è necessariamente master ma per diventarlo deve affrontare un ulteriore percorso. Mentre per ottenere il primo e secondo livello bastano in genere un weekend per uno (a distanza di almeno sei mesi l’uno dall’altro), per ottenere il master i tempi si allungano ed è richiesto un percorso che varia dalla durata di un anno ai tre. Alcune scuole stanno avanzando negli ultimi anni dei dubbi sulla validità dei livelli dati in tempi brevi e stanno organizzando veri e propri percorsi della durata annuale, già per ottenere il primo livello. Per quanto mi riguarda, ritengo che l’iniziazione sia sufficiente per il primo e secondo livello. In occidente non siamo (più) abituati alla forza e alla potenza delle cerimonie rituali, ma la loro validità è empiricamente dimostrata in molte culture. Per il livello master le cose cambiano. Ci si impegna a essere esempi per i futuri operatori e questo richiede un impegno maggiore, che non riguarda solo lo studio, ma anche e soprattutto un lavoro su se stessi molto profondo, che non si può certo portare avanti nell’arco di pochi giorni.
Come funziona il reiki. L’operatore reiki si fa canale dell’energia universale e la convoglia sulla parte da trattare attraverso l’imposizione delle mani. L’energia così canalizzata va a riequilibrare quelle energie che sono necessarie all’organismo umano per velocizzare una guarigione, recuperare energie, scaricare lo stress.
Il reiki nel trattamento dei disturbi. Il reiki potenzia le capacità dell’organismo di reagire ad un eventuale disturbo, ma anche di potenziare gli effetti delle cure tradizionali. Nel caso lo si usi per combattere un disturbo, Il reiki non sostituisce in alcun modo la medicina tradizionale, ma anzi le si affianca e la supporta, fortificando l’organismo, aiutandolo ad ottenere il meglio dalla terapia seguita e minimizzando gli effetti collaterali dei farmaci.
Il reiki per combattere lo stress. Il reiki non serve solo in caso di disturbi particolari, ma è invece utilissimo per concedersi un momento di relax, aiutare la meditazione ed allentare lo stress. Ricevendo un trattamento completo o breve, l’organismo si ricarica, ci sente più forti ed energici e si può tornare alla propria vita rinvigoriti e più sereni.
Il riequilibrio dei chakra, invece, aiuta a ristabilire l’armonia energetica. Questo aiuta tutto il nostro organismo a funzionare meglio e a utilizzare al meglio le nostre risorse. Il trattamento mentale aiuta a superare i piccoli traumi del passato ed a lasciarli andare (anche in questo caso è da sottolineare che il trattamento mentale non sostituisce in alcun modo il percorso psicoterapeutico).

dottoressa Elisa Pietrini
counselor ad indirizzo olistico ed operatrice reiki di secondo livello
drssapietrini@gmail.com