…in poche parole, se l’è cercata

Prosegue la rubrica a cura del Consultorio La Famiglia sul tema della violenza sulle donne
Prosegue la rubrica a cura del Consultorio La Famiglia sul tema della violenza sulle donne. E oggi affronta un fatto di cronaca recente.

Quello che riportiamo in foto è il commento, prontamente cancellato poco dopo essere stato pubblicato sui social, di un consigliere comunale di San Daniele del Friuli ad un articolo sulla violenza sessuale accaduto a Capodanno e postato sulla pagina Facebook dell’emittente televisiva locale Telefriuli.
Attenzione…
Questa affermazione vista trascritta nero su bianco probabilmente farà inorridire gran parte dei lettori di questo articolo ma, vi assicuriamo, che non è poi così raro che sia passata per l’anticamera del cervello di molte persone che si trovano ad assistere, per via diretta od indiretta, ad episodi di violenza di genere…
Perchè? Come è possibile arrivare a giustificare un fenomeno tanto aberrante come la violenza su una donna?
Proviamo a dare una lettura…
È tendenza naturale di ogni essere umano quella di semplificare gli eventi in modo da renderli comprensibili e controllabili, per cui pensare che una donna è stata vittima di violenza perché in quel caso si “è incautamente fermata a fare delle foto” appare quindi in linea con questo bisogno.
Allo stesso modo, nel caso di episodi di violenza domestica, risulta più facile e meno spaventoso credere alle giustificazioni addotte dagli uomini maltrattanti piuttosto che identificarci con il senso di impotenza sperimentato dalle vittime.
È sì più semplice ma anche estremamente pericoloso perchè meccanismi come questo, presenti nella mente di ognuno, possono rendere la violenza sulle donne un fenomeno giustificabile e apparentemente non affrontabile.
Questo articolo ha quindi come obiettivo quello di diffondere tra voi lettori l’idea che l’unico modo per mettere un freno alla violenza di genere è minarla nelle fondamenta mettendo in discussione la facile lettura degli eventi come quello sopra riportato e promuovendo un tipo di pensiero complesso.
Quindi no! non pensiamo proprio che se la sia cercata!
Continua…
A cura del dottor Daniele Filippi e della dottoressa Gaia Bullentini
psicologo e psicologa