Comitato per San Concordio: “No all’asfaltatura dei parchi nella zona dei Chiariti”

Cittadini ancora all’attacco: “Ripensare ad un uso del denaro pubblico più appropriato alle necessità dei cittadini”
“Il taglio dell’erba, fatto in questi giorni nella zona dei Chiariti, ha riportato in luce testimonianze, non virtuose, della mancanza di rispetto dell’ambiente. I prati sono disseminati di rifiuti, soprattutto di plastica”. Lo afferma il comitato per San Concordio, che ha a cuore la conservazione e la valorizzazione delle aree verdi “sopravvissute – dicono – a decenni di cementificazione” e che organizzerà a breve la pulizia di questa zona, con le dovute precauzioni necessarie in questo periodo.
“Da ricordare che anche questo terreno erboso, secondo i progetti dei quartieri social, sarà trasformato in un parcheggio – prosegue il comitato – Da qui partirà un percorso pedonale, largo 4 metri e coperto da una pensilina di acciaio, che attraverserà il parco didattico la Montagnola fino a piazza Aldo Moro. Neanche questo piccolo bosco urbano sarà risparmiato, smentendo le dichiarazioni dell’amministrazione comunale del 31 luglio 2019, in cui si affermava che i prati e gli alberi del parco, nella sua interezza, non sarebbero stati toccati! Molte piante saranno tagliate e i prati ridotti notevolmente sia nella parte adiacente la piazza, sia all’entrata principale della scuola Media, ed anche lateralmente lungo la recinzione con la scuola primaria”.
“Come più volte ribadito da parte del comitato – dice il comitato – i lavori previsti per una presunta riqualificazione di San Concordio sono insostenibili e porteranno nella loro realizzazione alla riduzione delle poche aree verdi, alla distruzione delle peculiarità di un piccolo parco, a cancellare la storia del quartiere: progetti calati dall’alto, che proseguono la nefasta tradizione di cementificarlo, asfaltarlo e riempirlo di manufatti”.
“Vanno dunque in direzione contraria – chiede il comitato -. ad una riconversione ecologica, a maggior ragione ora che è evidente quanto la salute dei cittadini sia correlata a quella ambientale. Perché non ripensare ad un uso del denaro pubblico più appropriato e vicino alle esigenze e alle necessità dei cittadini, preservando e valorizzando l’ambiente con soluzioni sostenibili, sicuramente meno dispendiose”.
“Sarebbe meglio spendere i milioni di euro dei quartieri social per fronteggiare – conclude – la grave crisi economica conseguente al coronavirus, invece che nel cemento e nell’acciaio di opere superflue, inadeguate e non volute dai residenti”.