Morto a 96 anni Sergio Zavoli: il ricordo di LuccAutori e Veronesi

5 agosto 2020 | 12:42
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Morto a 96 anni Sergio Zavoli: il ricordo di LuccAutori e Veronesi
Morto a 96 anni Sergio Zavoli: il ricordo di LuccAutori e Veronesi
Morto a 96 anni Sergio Zavoli: il ricordo di LuccAutori e Veronesi

Lo scrittore e giornalista è stato ospite nel 2002 del festival ideato da Demetrio Brandi

Anche Lucca ricorda Sergio Zavoli, lo scrittore e giornalista scomparso ieri all’età di 96 anni.

Sergio Zavoli, fu infatti ospite del festival LuccAutori 2002 – Premio Racconti nella Rete, insieme al poeta Ennio Cavalli ed alla conduttrice Elena Marchini. Un incontro emozionante con un grande protagonista del giornalismo italiano. La rassegna letteraria diretta da Demetrio Brandi, nata nel 1994,  proprio in quella edizione dava vita al premio Racconti nella Rete con la premiazione di autori provenienti da tutta Italia.

Giornalista, scrittore e politico, autore de La notte della Repubblica, Sergio Zavoli fu presidente della commissione di vigilanza Rai. Insieme ad Ennio Cavalli, di fronte al folto pubblico presente nella sala Tobino di palazzo Ducale, parlò con grande competenza della sua lunga esperienza di giornalista e cronista televisivo.

A ricordarlo anche il maestro Alberto Veronesi: “Sapevo che doveva succedere, ma la notizia della sua morte è comunque un duro colpo per me e una grave perdita per la cultura italiana”.

“Grandissimo intellettuale – prosegue Veronesi – dedicò la sua vita all’informazione e alla cultura, con grande senso di responsabilità, etica, passione, impegno. Nonostante i cambiamenti epocali che la televisione e la politica hanno subito, Zavoli, per sei anni presidente della vigilanza Rai, non ha mai cambiato la sua idea di televisione pubblica, che doveva essere “uno straordinario mezzo di promozione della crescita culturale e civile della società””.

E conclude : “Sono molto addolorato. Sergio Zavoli è sempre stato un esempio per me – soprattutto per quanto riguarda l’impegno in politica – come uomo di cultura, come intellettuale e come senatore. Ebbe sempre un infinito rispetto per i cittadini, ai quali ha offerto, non senza fatica, la più onesta e veritiera delle informazioni”.