Qualità dell’abitare, la Regione sceglie il progetto da 15 milioni della Valle del Serchio

12 marzo 2021 | 14:56
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Qualità dell’abitare, la Regione sceglie il progetto da 15 milioni della Valle del Serchio

Il progetto innovativo è stato presentato dall’Unione Comuni Garfagnana e dall’Unione Comuni Media Valle del Serchio. Adesso aspetta di essere premiato e finanziato a livello nazionale

C’è anche l’innovativo progetto della Valle del Serchio tra le tre proposte di rigenerazione urbana che la Regione Toscana presenterà al bando nazionale ‘Programma innovativo per la qualità dell’abitare’.

https://www.serchioindiretta.it/garfagnana/2021/02/26/valle-presentati-39-progetti-da-15-milioni-di-euro-per-migliorare-la-qualita-dellabitare/117842/

La decisione è stata presa dalla giunta regionale toscana, che ha approvato una delibera presentata dagli assessori al governo del territorio Stefano Baccelli e alla casa, Serena Spinelli.

Il presidente Giani con gli assessori Spinelli e Baccelli

La giunta proporrà al ministero i progetti: “Cascina”, acronimo di comunità d’area e servizi di cooperazione Intercomunale per un nuovo abitare, predisposto dai comuni di Cascina, Crespina-Lorenzana, Lari-Casciana Terme, Vicopisano, Calcinaia e San Giuliano Terme; Abitare la Valle del Serchio, dei comuni di Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Camporgiano, Careggine, Castelnuovo di Garfagnana, Castiglione di Garfagnana, Coreglia Antelminelli, Fabbriche di Vergemoli, Gallicano, Minucciano, Molazzana, Pescaglia, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, San Romano in Garfagnana, Sillano Giuncugnano, Villa Collemandina e “Nuove CA.SE. Qualità dell’abitare e della coesione sociale”, dei comuni di Calenzano e Sesto Fiorentino.

Il bando ‘Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare’, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il 16 novembre 2020, dava 120 giorni anche alle Regioni per presentare fino a tre proposte progettuali finalizzate alla rigenerazione urbana, alla qualità dell’abitare ed alla riqualificazione del patrimonio esistente, comprensivo degli spazi comuni. Il termine scadrà il 16 marzo.

Alla Regione, che ha svolto il ruolo di soggetto aggregatore, sono giunte dai Comuni con meno di 60mila abitanti, 16 proposte che hanno costituito la base per elaborare i progetti per i quali presentare la domanda di finanziamento, premiando in particolare i concetti di ‘consumo zero’ di nuovo suolo, sostenibilità ambientale, compartecipazione di soggetti pubblici, privati e sociali a più livelli. Le proposte saranno ora inviate alla commissione nazionale, che valuterà l’assegnazione di finanziamenti fino a 15milioni di euro per progetto. La Toscana “concorre” quindi per un totale di 45 milioni di euro di risorse.

L’idea progettuale di “Abitare la Valle del Serchio” promuove processi di valorizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale, la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e la rigenerazione di spazi destinati ai servizi, localizzati in diciotto comuni della Valle del Serchio. Occorre adesso aspettare le decisioni della commissione nazionale incaricata di operare la selezione per l’ammissione al finanziamento che potrà arrivare fino a 15 milioni di euro.

Le dichiarazioni

“Mi sento orgoglioso della capacità espressa dalle amministrazioni comunali di puntare sulla rigenerazione urbana. Ringrazio gli assessori Spinelli e Baccelli per il lavoro di selezione che hanno fatto insieme agli uffici regionali e per la scelta dei tre progetti da presentare a Roma. Ma anche gli altri sono tutti di grande qualità e faremo il possibile per riuscire a trovare linee di finanziamento anche per loro”. È soddisfatto il presidente della Regione, Eugenio Giani, che è intervenuto durante presentazione dei tre progetti di riqualificazione e rigenerazione urbana proposti da raggruppamenti di Comuni e fatti propri dalla Regione Toscana, che li presenterà alla commissione nazionale incaricata di finanziare i migliori con una dotazione che potrà arrivare a 15 milioni di euro.

“Gli interventi selezionati – ha aggiunto Giani – possono far sì che le nostre città diventino più accoglienti e funzionali. Noi incoraggiamo le amministrazioni comunali a procedere in questa direzione, per fare della Toscana una regione sempre più bella”.

“Non pensiamo – ha quindi detto l’assessora regionale alla casa, Serena Spinelli – che in Toscana esistano zone periferiche, quanto che ci sia la necessità di investire su tutto il patrimonio esistente, per recuperare gli immobili e riportarli a svolgere un ruolo attivo per le nostre comunità e metterli in grado di rispondere alle esigenze dell’edilizia residenziale pubblica”. L’assessora ha detto poi che quello dell’emergenza abitativa è un tema forte, che richiede un grande impegno, così come lo è la rigenerazione urbana. “E’ importante – ha precisato poi Serena Spinelli – che si riesca a dotare città e paesi di spazi di comunità, che siano belli e che consentano di viverci bene, perché abitare una casa è certo importante, ma viverci bene lo è ancora di più. Quella fatta in questa occasione è stata una grande esperienza di collaborazione con Comuni e associazioni di volontariato. Intendiamo proseguirla perché consideriamo la rigenerazione urbana un asset strategico per la Regione Toscana”.

Anche secondo l’assessore regionale al governo del territorio, Stefano Baccelli, tutti i 16 progetti ricevuti erano meritevoli, ma la Regione poteva proporne al massimo tre. “Non abbiamo voluto – ha precisato – presentare proposte di finanziamento che riguardassero immobili di nostra proprietà. Abbiamo invece scelto di svolgere un ruolo di aggregatore delle proposte dei Comuni. E lunedì approveremo una delibera con la quale istituiamo un parco dei progetti dei Comuni toscani, in modo tale che possano accedere a nuovi finanziamenti. Partiamo con questi tre, ma vogliamo che anche tutti gli altri trovino il modo per essere realizzati. Il presidente Draghi ha detto che occorre ricostruire il Paese. In realtà dobbiamo fare molto di più: c’è anche da ricucirlo, riqualificarlo, rigenerarlo. E in questo senso insieme all’Anci stimoleremo ulteriori progettualità da parte degli enti locali della Toscana”.

Il progetto “Abitare la Valle del Serchio”

Si tratta di 39 interventi che interessano i 18 comuni che hanno realizzato la proposta. L’investimento totale previsto ammonta a 17,4 milionii di euro, e i Comuni sono pronti a mettere, attingendo dai loro bilanci, i 2,4 milioni che eccedono il massimo del finanziamento ottenibile, che è di 15 milioni di euro.

Siamo di fronte ad un progetto unitario per l’intera Valle del Serchio, di rilancio di un vasto territorio caratterizzato da affinità ambientali ed insediative. Prevede la riqualificazione e la riorganizzazione del patrimonio destinato all’edilizia residenziale sociale e il suo incremento attraverso la realizzazione di cohousing (attraverso di alloggi di edilizia sociale), cohousing di paese, rigenerazione urbana dell’abitato.

In programma anche la rifunzionalizzazione di aree, spazi e immobili pubblici e privati attraverso la rigenerazione del tessuto urbano e socioeconomico, il recupero e la valorizzazione di beni culturali, ambientali, paesaggistici e di testimonianze architettoniche; il miglioramento dell’accessibilità, della sicurezza dei luoghi urbani, della dotazione di servizi e delle infrastrutture urbano-locali attraverso la realizzazione del cohousing di paese e con una rigenerazione urbana dell’abitato.

La rigenerazione del tessuto socioeconomico sarà attuata attraverso la realizzazione di alloggi di edilizia sociale, con un miglioramento della coesione sociale, l’arricchimento culturale e il recupero e la valorizzazione di beni culturali, ambientali, paesaggistici e testimonianze architettoniche; la sostenibilità economica degli interventi è perseguita con l’attivazione di risorse finanziarie pubbliche e il coinvolgimento di operatori privati. Il tutto avverrà senza consumo di nuovo suolo. Sarà un progetto a “bilancio zero”, di recupero, non di edificazione di nuove costruzioni.

La riattivazione dei servizi e delle funzioni dei paesi è basata sulla realizzazione di ambulatori e presidi socio sanitari, di servizi in comune, spazi dedicati alla didattica a distanza. Sono 35 gli alloggi su cui si interviene e fondamentale, anche nel garantire la gestione dei servizi comuni, sarà il ruolo delle associazioni del volontariato. Sono circa una quarantina quelle che hanno aderito al progetto. Operano in vari settori, da quello culturale, al ricreativo, allo sportivo, ai temi ambientali.