L’e-sport ha un nuovo videogame made in Lucca: Vector Strike è pronto ad uscire su Steam il 4 marzo

12 febbraio 2025 | 16:18
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Ideato da Roberto Schiavulli, lucchese di adozione, sarà una simulazione di un nuovo sport che promette di rivoluzionare il mondo videoludico

Nasce a Lucca, da un’idea di Roberto Schiavulli, un nuovo videogame che farà certamente parlare di se nel mondo degli e-sport.Vector Strike è un prodotto sviluppato dallo studio indipendente Chamo Games ed è un simulatore di un gioco sportivo basato sulla fisica, dove squadre composte da 4 giocatori, si danno battaglia per vincere.
Sparare, effettuare salti, correre sui muri, scattare, scivolare e segnare, saranno solo alcune delle abilità dei 5 personaggi disponibili al lancio che avverrà il 4 marzo sulla piattaforma per PC, Steam. L’accesso anticipato fornito dalla piattaforma videoludica più famosa al mondo, potrà consentire al team di sviluppo di correggere eventuali imperfezioni, integrando il gioco con i feedback della community.

Vector strike, roberto shiavulli

Per saperne di più abbiamo incontrato il co-founder e chief creative officer, Roberto Schiavulli, lucchese di adozione: “Vector Strike è un gioco competitivo in prima persona, dove ogni giocatore può scegliere un personaggio e gioca con i suoi amici. Lo lanciamo su Steam, per PC, la settimana prossima. L’idea di realizzare questo videogame nasce 5-6 anni fa, quando ancora lavoravo per Riot Games. Volevamo creare un gioco che non fosse basato sulla guerra, sulla violenza, sulle armi ma che portasse tutto quello che i giocatori amano in Call of Duty o Valorant. Quindi, non rimaneva che combinare tutto questo con la mia passione e quella del mio team per il sport e così è nato Vector Strike”.

Vector strike, roberto shiavulli

Si tratta di un gioco sportivo dove 4 atleti si danno battaglia su un campo, con l’obiettivo di segnare dei gol grazie alle loro abilità. Vector Strike si avvale di un motore fisico all’avanguardia sul quale lo staff ha lavorato molto tempo.

“Il motore fisico è predictable – precisa Roberto Schiavulli -, quindi non super realistico, però ogni volta che fai la stessa azione nel video gioco si ripete ed è così che per esempio si impara a giocare a basketball, perché ogni volta nella realtà tiri la palla e quando ripeti questo movimento centinaia, migliaia di volte alla fine diventi bravo. Nel videogioco funziona nello stesso modo, quando controlli la palla, quando controlli le abilità, quando controlli i personaggi, ogni volta si impara sempre di più e incrementando la possibilità di vincere contro gli avversari”.
“Il motore fisico è stata una delle sfide più grandi – prosegue – , ma anche arrivare ad avere un team di 18 persone è stato abbastanza complicato e anche la tecnologia che usiamo per l’online. Perché permette a tutti i giocatori di giocare da qualsiasi parte del mondo e poter fare una partita senza che nessuno abbia un vantaggio per una connessione più veloce”

Vector strike, roberto shiavulli

Roberto Schiavulli per realizzare Vector Striker si è avvalso della collaborazione di uno staff di 18 persone. Per realizzare un videogame prima si parte con un’idea e se questa è buona si cercano dei fondi.

“Realizzare videogiochi è complicato e costoso – spiega Roberto -, quindi abbiamo dovuto trovare degli investitori che hanno creduto in noi e nell’azienda. Abbiamo aperto l’azienda in Svezia, però abbiamo metà dell’azienda qui, dal punto di vista proprio della creatività, perché io e un altro gamer designer, abitiamo a Lucca. Il costo è stato di milioni di dollari, tra salari delle persone su cui lavorano, perché le persone brave costano tanto giustamente, ma anche in tutto quello che è il costo delle tecnologie, tipo server, le licenze per i software che utilizzi e anche quello che è marketing, perché un gioco può funzionare bene, essere amato, ma se nessuno lo conosce non funziona ugualmente”.

Vector strike, roberto shiavulli

Qual è la situazione del settore videogames in Italia? Lucca potrebbe creare una realtà dedita a questo settore?

“In Italia ci sono un sacco di team di talento però è ancora piccola – racconta Schiavulli -. Ci sono degli studi di 4 o 5 persone che lavorano in progetti molto curati, ci sono 3-4 studi più grandi, però la maggior parte del talento italiano lo trovi all’estero. Una delle idea che abbiamo è quella di provare a creare qualcosa a Lucca e portare parte di quel talento dall’estero e farlo rientrare in Italia con tutte le conoscenze che hanno nel costruire i videogiochi di successo”.

Vector strike, roberto shiavulli

Roberto Chiavulli è originario di Monza, famosa per il tracciato di Formula 1 e fin da piccolo ha sempre voluto emulare Jean Alesi , Gerhard Berger o Michael Schumacher e i videogiochi gli hanno offerto questa possibilità.

“Per questi motivi ho iniziato a videogiocare e poi quando sono cresciuto ho trovato il mio primo lavoro nell’industria dei videogames – racconta -. Sono dovuto andare all’estero, sono dovuto andare a Dublino, sono rimasto la per 15 anni, ho lavorato in studi diversi, come Activision e Vector Strike, Roberto Schiavulli per 8 anni, in League of Legends, in Valorant e poi quando il mondo del lavoro si è spostato su remote online ho avuto la possibilità di tornare in Italia”.

Perché proprio a Lucca?

Ho conosciuto Lucca tramite i Comics, perché con Riot Games portavamo League of Legends qui alla Cavallerizza e prima al campo Balilla – dice Roberto Schiavulli -. E’ una delle città più belle del mondo secondo me, e la qualità della vita che c’ è a Lucca, è difficile trovarla in altri posti”.