Con Marshal Law si ‘distrugge’ la figura del supereroe classico

In un futuro distopico si alternano fanatismo religioso, nazionalismo e ipocrisia grazie ai testi di Pat Mill e ai disegni di Kevin O’Neill
Testi: Pat Mills
Disegni e colori: Kevin O’Neill
Data di uscita USA: 1987
Editore: Epic Comics
A un certo punto della storia, verso la metà degli anni Ottanta dello scorso secolo, iniziò la demolizione del super-eroe a opera di un gruppo di autori, quasi tutti inglesi, sbarcati in America pieni di fantasia, verve e rabbia giovanile.
Di Frank Miller, una delle poche eccezioni autoctone, abbiamo parlato qualche settimana fa.
Questi ragazzi, influenzati dal punk e da una politica lontana da quella di Reagan e Thatcher (per usare un eufemismo), presero in mano i colorati fumetti di uomini in calzamaglia e li infarcirono di politica, satira, psicoanalisi, sesso e ultraviolenza, tra le altre cose.
Nella prima ondata di quella che venne definita British Invasion, insieme ad Alan Moore, Neil Gaiman e Grant Morrison, facevano bella mostra di sé anche Pat Mills e Kevin O’Neill, i creatori di Marshal Law, uno dei fumetti a cui più si deve la distruzione della figura del super-eroe.
La trama
Si tratta di una storia ambientata in un futuro distopico e si basa su quattro eventi cardine.
- Big One: San Francisco viene distrutta da un cataclisma naturale. Le rovine vengono lasciate dove sono e, accanto, viene edificata una nuova e lucente città, chiamata San Futuro
- Dott. Shocc: uno scienziato che inventa il modo di creare super eroi in laboratorio. Estrae i feti dal grembo materno, li altera e li reinserisce, producendo così super bambini.
- La Zona: Anche il Venezuela vuole i propri super esseri, ma non si accontenta. Trasforma tutti i suoi abitanti in super eroi. Questi, convinti che sia il modo migliore per avere un mondo giusto, scelgono il marxismo come forma di sviluppo, dando così vita a una guerra con gli Stati Uniti che coinvolge un’estensione territoriale molto ampia, chiamata La Zona
- Reduci: la fine della guerra vede il rientro di tanti super esseri senza scopo e resi folli dagli orrori vissuti nella Zona.
Fin dalla prima pagina, siamo immersi in mondo di fanatismo religioso, nazionalismo e ipocrisia. Sadismo travestito da giustizia e dispensato a piene mani.
Mentre San Futuro è una città pulita, ordinata e ospita il governo e l’élite, compresi i super eroi “buoni”, la vecchia San Francisco è un cumulo di rovine. Lì in mezzo sopravvivono le classi meno abbienti e le bande di super eroi “cattivi”.
A mantenere l’ordine, un poliziotto che opera da solo, anche lui reduce di guerra, anche lui con super poteri: Marshal Law, il cacciatore di ere. Lui i super eroi li odia a morte e li bracca spietatamente.
La giustizia dispensata da Marshal Law è fatta di botte, mutilazioni e, spesso, morte del ricercato. In fondo, siamo all’interno di una satira apocalittica, in cui imperversano cinici e disillusi super pazzi.
In quest’opera si sente forte una critica alla scienza asservita alla società di mercato, una scienza che rende le persone brevetti utilizzabili e poi eliminabili come rifiuti.
Inquinamento, manipolazione genetica, industria delle armi, la corsa allo spazio… c’è una feroce critica a tutto questo, unita a un j’accuse implicito a un sistema poltico/economico ritenuto profondamente ingiusto dagli autori.
Questo fumetto è una grande pièce teatrale che scava nel profondo delle contraddizioni e delle insicurezze che animano la società occidentale.
Si sente forte lo stridore tra l’esigenza di libertà e il bisogno di protezione; il conflitto tra il Potere (che per proteggere deve controllare) e l’individuo (che vuole emanciparsi).
L’aspetto che colpisce di più, perché inedito (o più nascosto) in altre opere del genere, è forse l’analisi del maschilismo insito in pressoché tutti i fumetti di super eroi, zeppi di simboli fallici e di umilianti metafore della debolezza della donna.
Potere e religione
Un altro capitolo importante di questa satira, terribilmente attuale, nonostante i 35 anni dalla pubblicazione, è dedicato alla religione. Il super uomo come metafora del Cristo cattolico, un moderno dio salvifico inventato dal Potere, per perpetuare se stesso e controllare le masse.
Un dio violento, sì, ma dolce, premuroso e, soprattutto, puro. Senza peccato, senza difetti, senza vizi. Un essere trascendente che soddisfa il bisogno delle persone di credere in qualcosa che li renda irresponsabili e salvabili. E, di conseguenza, controllabili.
Il protagonista si interpone tra il super eroe e i suoi fedeli, rivela la tragica umanità di questi pseudo dei. “È tutto fasullo – sembra dire – vi stanno ingannando”.
Svela la profondità dell’abiezione di questi esperimenti genetici usati, masticati e poi sputati dallo stesso Potere che li ha generati. Droga, sesso, pazzia e morte, sono i loro fedeli compagni.
Guerra e patriottismo
Questo è un fumetto che parla di guerra, in numerose forme:
- La Zona, una guerra simile a quella del Vietnam (se non fosse per i super poteri), piena di giungle, villaggi, cadaveri mutilati anche di bambini.
- San Francisco, una città devastata dalla furia del terremoto, dai super folli e da un’indigenza diffusa.
- La guerra interiore che i singoli personaggi combattono ogni giorno, forse la guerra più tremenda. Sicuramente la più difficile da vincere.
In un fumetto così, il patriottismo e il nazionalismo, vi entrano quasi di diritto. Sono strumenti che il Potere usa per controllare i suoi soldati, le sue armi. Sono gli strumenti che usa per controllare Marhal Law.
Un reduce deluso, fiaccato nello spirito, che (a causa degli esperimenti che lo hanno reso ciò che è) non sente dolore… un individuo così deve pur avere qualcosa a cui aggrapparsi.
Il proprio senso del dovere e l’amor di patria sono le sue ancore. Ancore che il suo superiore, un viscido bugiardo e manipolatore, userà per controllare l’arma Marhal Law e renderla docile e ubbidiente agli ordini.
Perché puoi essere un anti eroe quanto vuoi, ma solo se sei al servizio del sistema, se elimini soltanto gli anti sistema. Se diventi un ostacolo, il sistema ti elimina.
I disegni
O’Neill, con il suo tratto spigoloso, graffiante, a tratti sgradevole è l’unico in grado di rendere efficacemente i testi di Mills.
Essendo così espressivi e particolareggiati, i disegni danno alla storia un tono decisamente dissacrante e spietato.
Kevin O’Neill dimostra di aver bene appreso la lezione di molti suoi predecessori, come Miller o Sienkiewicz, ma la rielabora e la fa sua, giocando con le immagini, le forme e i colori; riempiendo di significato ogni più piccolo dettaglio. E di dettagli è davvero pieno, questo fumetto.
Prendetevi del tempo e osservate ogni vignetta, magari a una seconda lettura per non perdervi il piacere della storia.
Scoprirete innumerevoli particolari e decine di citazioni che raddoppieranno il divertimento.
La figura dell’eroe
È evidente che gli autori considerano gli eroi, non importa se “buoni” o “cattivi”, alla stregua di fascisti nevrotici, disadattati e pericolosi.
Non sentono dolore. “Se non senti il dolore, vuoi infliggerlo”.
Marshal Law mette l’eroe a nudo, svela la sua inutilità. Peggio, la sua nocività per una società che si vuole libera e giusta.
Marshal Law è il vero, il più puro anti eroe che sia mai esistito.
“Bracco gli eroi, ma non ne ho ancora incontrato uno”.
Le edizioni italiane
Marhall Law ha avuto due edizioni in Italia.
La prima edizione si rifà alla raccolta in volume degli originali 6 albi della Epic.La seconda edizione si rifà alla raccolta in volume della DC Comics che, nel frattempo, ha acquisito i diritti di pubblicazione.
- Marshal Law edito da Play Press nel 1991
Traduzione di Adam Centerba, Lettering di Mario Polese
- Marshal Law edito da Lion nel 2013
Traduzione di Susanna Raule, Lettering di Massimo Falabella
L’edizione della Lion, oltre a essere più facilmente reperibile, conta su un’ottima traduzione e una resa grafica all’altezza.
Francesco Palmieri