A Lucca export in crescita: vola il cartario

26 marzo 2014 | 12:17
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A Lucca export in crescita: vola il cartario

Nel 2013 l’export della provincia di Lucca è cresciuto del +3,8%, grazie soprattutto ai segnali di diffusa ripresa del commercio internazionale con i paesi dell’Unione Europea: dopo la forte flessione registrata a fine 2012 (-13,5%) il valore delle esportazioni con l’area di destinazione più significativa per la provincia di Lucca è tornato infatti a crescere del +10,6%. L’andamento delle esportazioni lucchesi continua ad essere in controtendenza con quanto rilevato sia a livello regionale (-3,6%) che nazionale (-0,1%), ma prendendo in esame il valore dell’export al netto dei metalli preziosi (rame incluso) la situazione appare differente. Nel 2013, infatti, l’ulteriore riduzione delle quotazioni dei metalli ha determinato un effetto nominale negativo per le esportazioni regionali. Al netto dell’effetto “prezzo metalli” l’andamento complessivo dell’export regionale nel 2013 risulta infatti in crescita del +4,7% e maggiore del corrispondente dato nazionale (+0,9%). In tale contesto anche la crescita dell’export della provincia di Lucca passa dal +3,8% al +5,5%, un valore ancora superiore sia al dato regionale che nazionale.

In media d’anno la provincia di Lucca conferma ancora la buona posizione in termini di valore esportato (3,38 miliardi di euro) fra le province toscane, preceduta solamente da Firenze (9,55 miliardi di euro, +9,6% nel 2013) e da Arezzo (7,07 miliardi di euro ma in netta flessione, -20,5%, soprattutto per la caduta del valore dei metalli preziosi).
In positivo anche Pisa (+2,9%), Siena (+2,7%), Grosseto (+2%) e Massa Carrara (+1,8%). Permangono invece forti segnali di difficoltà per Livorno (-18,2%), mentre Prato (-0,1%) e Pistoia (-2,6%) restano in negativo ma in lieve recupero rispetto all’andamento dei primi 9 mesi dell’anno.
Crescono del +1,5% anche le importazioni provinciali, che nel 2013 hanno sfiorato quota 1,7 miliardi di euro. Anche dal lato degli acquisti sui mercati internazionali il trend provinciale (+1,5% che sale a +1,8% al netto dei metalli preziosi) risulta di segno opposto rispetto a quanto rilevato a livello regionale e nazionale, in calo rispettivamente del -8,4% (ma -0,9% al netto dei metalli preziosi) e -5,5% (-5,1%). Le altre province toscane denotano andamenti fortemente differenziati, con variazioni che oscillano tra il +9,5% di Pisa e il -31,3% di Arezzo. Negativo anche l’andamento di Grosseto (-25,9%) e Massa Carrara (-13,3%) mentre per le altre province le variazioni sono più contenute.
La crescita delle esportazioni provinciali nel 2013 è sostenuta dalle vendite sui mercati esteri dei beni del primo settore per valore venduto, il cartario, che nel complesso aumentano superando i 791 milioni di euro (+5,8%), trainate principalmente dalle performance positive della pasta carta, carta e cartone (+12,3%).
Prosegue la ripresa delle vendite della cantieristica, terzo settore provinciale per valore esportato (479 milioni di euro, pari al 14,2% del totale), che chiude il 2013 con un incremento del +19,7% rispetto al 2012.
Continua il trend positivo dell’industria alimentare (+3%) con le vendite di olio di oliva sui mercati esteri pressoché stabili (+0,5%).
Incrementa di oltre 16 milioni di euro (+8,9%) l’export di materiale elettrico e meccanica di precisione, mentre risulta stabile la performance dell’industria lapidea, vetro e pietre estratte (+0,3%).
Particolarmente positiva la chiusura di anno per l’industria chimica e delle vernici (+38,9%), grazie all’ottima performance della farmaceutica (+43%); considerazioni analoghe valgono per l’industria del tessile e dell’abbigliamento (+21,4%) che vede crescere tutti e tre i sotto settori (+32,5% i filati, +34,5% gli articoli di maglieria e +16,1% gli articoli di abbigliamento). In crescita anche la gomma e plastica (+6,3%).
Permangono difficoltà per il settore della meccanica, nonostante il recupero osservato tra ottobre e dicembre che ha contenuto la contrazione a fine anno al -2,9% rispetto al -14,7% dei primi 9 mesi del 2013, soprattutto per la ripresa delle macchine per impieghi speciali che hanno ridotto la caduta di circa 14 punti percentuali (dal -20% di fine settembre al -6% di fine anno).
Lieve flessione anche per l’industria del cuoio e delle calzature, che ha chiuso il 2013 con una flessione del -3,0%, trainata dall’andamento delle calzature (-2,4%).
Decisamente più negativa la contrazione dell’industria metallurgica (-17,2%) che, come evidenziato in precedenza, risentendo del forte calo delle quotazioni dei metalli preziosi sconta la contrazione registrata nell’export di rame e altri minerali (-20,7%).
Dal lato delle importazioni la dinamica provinciale (+1,5%) è il risultato di andamenti settoriali fortemente eterogenei: a fronte di alcuni comparti in netta crescita ce ne sono altri che evidenziano segnali di grande difficoltà.
Scendendo nel dettaglio, l’industria della carta, primo settore anche per valore di beni acquistati dai mercati internazionali, chiude il 2013 con un +9,3%.
Importante crescita per l’industria chimica e farmaceutica (+17,4%), che viene trainata dagli ottimi risultati della farmaceutica (+63,1%), e per l’industria lapidea, del vetro e delle pietre estratte (+11,1%) grazie al positivo contributo dell’industria lapidea (+38,5%) e del vetro (+18,8%) che compensano l’andamento negativo delle pietre estratte (-1,9%).
Positive anche le performance della gomma e plastica (+11,4%), del cuoio e calzature (+1,8%) e del tessile e abbigliamento (+6,3%).
Diminuiscono invece le importazioni degli altri settori, con flessioni che raggiungono il -63,3% per la cantieristica, mentre il -15,4% dell’olio trascina il comparto alimentare a -8,2%.
In contrazione anche la meccanica (-2,9%), nonostante la chiusura d’anno positiva per il settore delle macchine per impieghi speciali che aumenta gli acquisti dai mercati esteri di oltre 5 milioni di euro rispetto al 2012 (+12%).
Chiusura d’anno a segno negativo anche per la metallurgia (-3,5%), nello specifico per il rame e gli altri minerali (-11%), e per i materiale elettrici e la meccanica di precisione (-10,1%); debole contrazione anche per i prodotti agricoli (-2,9%).