Umberto Marchi (Cgil) contro l’ex ministro Micciché: “Le sue dichiarazioni poco rispettose dei lavoratori”

“Sono indignato dalle dichiarazioni che l’ex ministro Gianfranco Miccichè ha rilasciato ieri 4: affermare che con 4000 euro di pensione di parlamentare non riesce a campare è veramente uno smacco a quei settori che tale cifra non la vedono lavorando duramente”. Umberto Marchi della Filcams Cgil interviene prendendo le difese dei lavoratori della sua categoria rappresenta: “Noi – afferma Marchi -, siamo una categoria al femminile, abbiamo l’80% di lavoratori donne per i settori che gestiamo: basta pensare alle pulizie, alla ristorazione, ma anche allo stesso commercio e di settori da guardare ne abbiamo davvero tanti, ma se prendiamo i primi due citati, 4000 euro non li vedono e sicuramente la nostra generazione non li vedrà neppure mai nel proprio stipendio e invece l’ex ministro candidamente si permette di fare affermazioni che sono un’offesa alla gente, cosiddetta normale”.
“Si dovrebbe vergognare – aggiunge Marchi – e scusarsi pubblicamente per le sue gratuite e oscene affermazioni: non è l’unico nella nostra Italia che paga l’affitto dei figli, beato lui che può permetterselo: forse paga poiché i figli sono in qualche città italiana a studiare all’università, ma questo signore si deve ricordare, che molte persone non possono permettersi di mandare i figli a frequentare università e spesso si devono accontentare di avere il diploma e non la laurea se non addirittura meno per mancanze di risorse. Tutti i giorni la Cgil è in prima linea a cercare di strappare qualcosa alle aziende per i nostri lavoratori, un’impresa ardua che visto i momenti forse sarebbe meglio definire impossibile, ma ci proviamo per la nostra gente, le pulizie, hanno stipendi medi di 400/500 euro il mese, stipendi da fame, ma Miccichè sicuramente non sa cosa significa vivere con queste cifre: la nostra gente fa ore di lavoro a singhiozzo andando più volte al giorno sul posto di lavoro senza avere riconoscimento della benzina, lavorano duramente e spesso sono donne separate con figli a carico e magari con l’affitto se non il mutuo da pagare, ma la loro dignità è altissima, lavorano per loro e per la loro famiglia e si potrebbero permettere di alzare la voce ma non lo fanno, perché loro hanno la fortuna di portare qualcosa a casa, altre invece sono ancora alla ricerca della prima occupazione e questa loro compostezza, deve essere rispettata.. Dobbiamo ammettere – conclude Marchi -, che ci vuole del coraggio in questo periodo a fare alla stampa certe dichiarazioni: abbiamo un’Italia che soffre, un’Italia che arranca e che non riesce dopo anni neri a ripartire, il lavoro è sempre meno, ma non occorre andare a vedere i dati nazionali, basta guardare la nostra provincia, la nostra città per capire la metamorfosi che si è generata dal 2009 ad oggi, e sentire dichiarazioni che non si vive con migliaia di euro al mese, è veramente deprimente, offensivo per la gente che veramente non arriva a fine mese, che non riesce non a pagare le bollette, o molto peggio, a mangiare”.