Colletta alimentare nei supermercati, polemiche alle casse

Colletta alimentare e polemiche. Una commessa un po’ zelante ma che ha spiegato di seguire il regolamento indicato dall’azienda viene criticata da un cliente, Corrado Paladini, che racconta quando gli è capitato in un supermercato dell’Arancio. “Esortato e sensibilizzato dalla pubblicità che mi segnalava una giornata di colletta alimentare – racconta – mi sono recato in questo centro, approfittando per fare la spesa anche per la mia famiglia. Terminati gli acquisti, ho posto i prodotti che volevo donare all’inizio del nastro trasportatore in modo che la mia compagna, una volta passate dal lettore ottico della cassa, potesse inserirle direttamente nel sacchetto fornitoci dai volontari. Un signore anziano si è avvicinato alla cassa accanto aiutando una signora che lo aveva chiamato per consegnargli la spesa da inserire tra prodotti da distribuire. In quel momento la commessa mi ha detto in modo gentile ma molto fermo che non potevo dare la roba ai volontario prima di aver pagato, io in modo scherzoso ho risposto che avevo il carrello, e il nastro pieno di prodotti, e che sicuramente non sarei scappato”.
“Allora lei in maniera un po piccata mi ha risposto che erano disposizioni aziendali, e che lei sul lavoro faceva quello che le veniva imposto. Nel frattempo la mia compagna che non aveva sentito il dialogo, ed era intenta ad imbustare la spesa, sperando di far cosa gradita aveva passato al volontario già carico di roba, il sacchetto. Lì è scoppiato lo scandalo, dicendomi che non rispettavo le regole, ho ulteriormente smussato la questione segnalando alla cassiera che decine di volte ho trovato innanzi a me quando ero in fila bimbi con pacchetti di dolciumi aperti, e che poi venivano onestamente dichiarati alla cassiera per l’addebito, e che questo caso mi sembrava assai più giustificato e soft, e inopportuno da parte di una catena così importante abbassarsi a tali quisquilie”.