
Il peso complessivo del fisco (Total tax rate) sulle piccole imprese e sugli artigiani nel 2015 arriverà al 62,2 (dato medio su Italia). In Toscana 2 capoluoghi di provincia superano questa media, Firenze e Grosseto. A Firenze, quinto posto in Italia, la pressione fiscale complessiva sulle piccole imprese nel 2015 sarà del 70,9%; a Grosseto, trentunesimo posto in Italia, del 64,1%. Risulta dal rapporto 2015 dell’osservatorio Cna sulla tassazione della piccola impresa, effettuato sui 113 Comuni capoluoghi di provincia e regione. A Lucca, in particolare, l’imposizione fiscale è del 60,6%. Significa che un artigiano e una piccola impresa lavorano fino al 7 agosto di ogni anno solo per pagare gli oneri fiscali.
“La pressione fiscale sulle imprese– dichiara il direttore Cna Toscana Saverio Paolieri – è un mostro che divora le loro risorse e il loro lavoro: le imprese fiorentine lavoreranno fino al 15 settembre per pagare le tasse; quelle di Arezzo, la città con la tassazione globale più bassa fra i capoluoghi toscani, fino al 24 luglio. E il reddito che resta alle imprese dopo aver pagato le tasse va dal 29,1% di Firenze al 43,7% di Arezzo”. Quindi, se il reddito d’impresa è di 50mila euro/anno, dopo aver pagato tutte le tasse i 50mila euro nel 2015 diventano a Firenze 14.544 euro, ad Arezzo 21.838.
“È insostenibile – commenta Paolieri – come si può sperare nella ripresa economica quando le nostre imprese sopportano un peso così enorme? Dal nostro studio risulta nel confronto 2014/2015 una diminuzione del peso complessivo del fisco dell’1,7%, passando dal 63,9% del 2014 al 62,2%. Non è sufficiente. È necessario ridurre in maniera incisiva la tassazione su artigianato e Pmi e semplificare, sia a livello centrale sia a livello locale, gli adempimenti che determinano costi indiretti sulle imprese e ne diminuiscono la produttività. Solo così si può restituire fiato e competitività al nostro sistema economico”.
Total Tax Rate
L’aliquota fiscale totale (nazionale, regionale e comunale) nel 2014 arriverà – dato medio su Italia – al 62,2. Nel 2011, anno zero del federalismo fiscale, era del 59,1%. Il calo del 2015 va interamente intestato all’abolizione della componente lavoro dell’Irap. Un beneficio che poteva essere ben più corposo, se non fosse stato dimezzato dal maggior prelievo dell’Irpef e dei contributi previdenziali degli imprenditori (Ivs). Il taglio dell’Irap si è trasformato in reddito d’impresa, quindi immediatamente soggetto all’Irpef.
E’ comunque un passo nella giusta direzione, che però aspetta conferme dalle decisioni che prenderanno i Comuni nei prossimi mesi. Se i sindaci decidessero di compensare i tagli dei trasferimenti dello Stato centrale, rimettendo mano ai tributi locali, potrebbero attenuare fino a farlo scomparire il beneficio fiscale indotto dal taglio dell’Irap.
Firenze è nella top ten delle città italiane con peso fiscale complessivamente più alto su artigianato e piccola impresa. Nella classifica della imposizione fiscale sui ‘piccoli’ nelle 112 città, dopo Reggio Calabria (pressione fiscale 74,9%), Bologna (72,9), Napoli (71,9), Roma (71,7%), al quinto posto c’è Firenze con una pressione fiscale del 70,9% (nel 2011 era il 63,9%). La tassazione più bassa fra i capoluoghi di provincia in Toscana si registra ad Arezzo (56,3%; nel 2011 era il 55,2%).
Ecco la classifica toscana: Firenze 70,9%, Grosseto 64,1%, Livorno 61,6%, Pisa 61,4%, Prato 60,4%, Lucca 60,3%, Pistoia 59,6%, Carrara 59,5%, Siena 59,3%, Massa 58,7% e Arezzo 56,3%.
Tax Free Day
L’Osservatorio Cna sulla tassazione delle Pmi calcola anche, città per città, il “tax free day”, cioè il giorno dell’anno nel quale una piccola impresa smette di lavorare per pagare tasse, imposte e contributi, e comincia a produrre reddito per il titolare; è un modo semplice per capire fin dove arriva in dodici mesi la mano del fisco sulle piccole imprese.
Il “tax free day” in Toscana: a Firenze nel 2015 il fisco ti chiede di lavorare per lui fino al 15 settembre; ad Arezzo fino al 24 luglio. La classifica toscana: Firenze (15 settembre), Grosseto (21 agosto), Livorno (12 agosto), Pisa (11 agosto), Prato (8 agosto), Lucca (7 agosto), Pistoia e Carrara (4 agosto), Siena (3 agosto), Massa (1 agosto) e Arezzo (24 luglio).
Il reddito che resta alle imprese dopo aver pagato le tasse
Alla fine nel 2015 quanto resta alle imprese? I calcoli sono stati fatti su un’impresa tipo: una ditta individuale manifatturiera, con un laboratorio di 350 metri quadri, un negozio di 175 metri quadri, 5 dipendenti, un fatturato di 430mila euro l’anno e un reddito d’impresa prima delle imposte deducibili di 50mila euro/anno. “A conti fatti – dice Cna – il risultato fa cadere le braccia. Dopo aver pagato tutte le tasse i 50mila euro nel 2015 diventano ad Arezzo 21.838, a Massa 20.670 a Siena 20.345, a Carrara 20.249, a Pistoia 20.220, a Lucca 19.869, Prato 19.777, a Pisa 19.283, a Livorno 19.176, a Grosseto 17.962, a Firenze 14.544 (erano18.072 nel 2011).