Mercatone Uno, sindacati chiedono stabilizzazione precari

Incontro interlocutorio delle rappresentanze sindacali con i tre commissari della Mercatone Uno in amministrazione straordinaria. I sindacati hanno manifestato le difficoltà di gestione negli ultimi mesi nei punti vendita, fra cui quelli di Altopascio e Lucca.
Fra gli aspetti critici emersi, spicca la situazione particolare dei dipendenti di Mercatone Uno Service Spa e delle altre società minori coinvolte nella procedura (in cassa integrazione in deroga sino al 2 giugno), in quanto, per inquadramento Inps, resterebbero esclusi dall’applicazione della cassa integrazione straordinaria. Fra le opzioni allo studio, nelle prossime occasioni di confronto, sarà approfondita la soluzione che consiste nel ricondurre tutti i rapporti di lavoro delle società minori condizionate dall’amministrazione straordinaria a Mercatone Uno Service Spa. Al contempo, per garantire un trattamento omogeneo alla totalità dei lavoratori interessati, sarà verificata col ministero del lavoro e delle politiche sociali la particolare e specifica condizione di questi lavoratori.
“Inoltre – riferisce la Fisascat Cisl – i commissari si sono dichiarati disponibili a fornire in tempi celeri i documenti da allegarsi all’insinuazione al passivo da farsi presso il tribunale di Bologna entro il 30 settembre per i crediti da lavoro. L’importo dovuto va richiesto al lordo delle ritenute fiscali ed al netto delle ritenute previdenziali ed occorre allegare alla domanda di insinuazione al passivo: i cedolini delle retribuzioni rimaste non pagate, con indicazione della retribuzione complessivamente richiesta; indennità per lavoro straordinario, ferie non godute, malattia e Rol; il calcolo del Tfr con la segnalazione di eventuali forme di previdenza complementare; l’eventuale credito per rivalutazione monetaria”. Un argomento assai dibattuto – dice ancora il sindacato – è stato quello degli associati in partecipazione, che attualmente, a detta dei commissari, sarebbero ben 335; i nostri interlocutori, consci dell’estrema delicatezza della situazione evidenziata, si sono detti interessati ad intraprendere un confronto con i sindacati, finalizzato alla stabilizzazione di queste figure. Per parte nostra, pur consapevoli della grave situazione di dissesto del gruppo, abbiamo preliminarmente chiarito che la stabilizzazione di queste figure non potrà tradursi in un espediente formale per evitare contenziosi alla amministrazione straordinaria, ma sostenibile economicamente e concreta”.
“Per la questione dei negozi ormai svuotati da merce e non riforniti – conclude la Fisascat Cisl – i commissari si sono detti impegnati proprio in queste ore a predisporre le formalità connesse alla concessione della garanzia statale sui finanziamenti a favore delle grandi imprese in stato di insolvenza, nonché a riallacciare i rapporti coi fornitori. In ordine alla procedura per la cessione del complesso aziendale, ci é parso che l’amministrazione straordinaria utilizzerà il tempo messo a disposizione dalla legge (180 giorni) per predisporre un serio piano e per poi procedere alla raccolta di manifestazioni d’interesse. Si è stabilito, inoltre, di richiedere al ministero del lavoro e delle politiche sociali una convocazione per il giorno 8 maggio per sottoscrivere un’intesa per la concessione della Cigs ex articolo 7, comma 10 ter, del decreto legge 20 maggio 1993, numero 148 (convertito nella legge numero 236/93); naturalmente, vi comunicheremo per tempo l’orario dell’incontro in parola con apposita circolare”.
I lavori del tavolo nazionale del ministro dello sviluppo economico sono stati aggiornati al 27 maggio, naturalmente alla presenza di 7 componenti per ciascuna organizzazione sindacale.