Uil Toscana al governo: “Urgente la detassazione dei premi di risultato”

Niente detassazione per i premi di risultato, l’allarme della Uil regionale. “La Confindustria – spiega il sindacato – ha rilanciato l’idea dei contratti aziendali legati alla produttività, a “premi di risultato” variabili e pagati ai lavoratori secondo dei parametri legati ai risultati produttivi ed economici delle aziende. Fino a tutto il 2014 questi premi, dal punto di vista fiscale, venivano considerati salario di produttività e quindi soggetti a tassazione separata ed agevolata al 10%. Tale regola, introdotta qualche anno fa, ha facilitato la diffusione di simili accordi in quanto gli stessi comportavano vantaggi fiscali e contributivi pure per le imprese”.
Ma la situazione è cambiata: “Per il 2015, invece – spiega Uil Toscana – nel silenzio più assoluto, non è ancora stato promulgato il decreto per rendere effettiva la detassazione (definita dalla legge di stabilità del 2012 nella quale sono state destinate le risorse anche per quest’anno). Risultato? A parlare sono i numeri: il lavoratore-tipo con un reddito di 26.500 euro (di cui 3mila generati dal premio di risultato) nel 2014 ha pagato l’Irpef su 23.500 euro, mentre per i 3mila residui ha beneficiato di una tassazione agevolata del 10 per cento, nonché di un credito d’imposta di circa 640 euro (gli 80 euro al mese del decreto del governo, i cosiddetti 80 euro di Renzi)”.
“L’assenza di decreto per il 2015 comporta invece – spiega la Uil – da subito, la scomparsa della tassazione agevolata per il salario di produttività, quindi più tasse. Il lavoratore-tipo, dunque, nelle medesime condizioni (reddito di 26.500 euro di cui 3.000 pagati con il premio di risultato) si vedrà tassata l’intera cifra con le aliquote Irpef e, non avendo quote sottoposte a tassazione separata, disporrà di un reddito superiore ai 26mila euro, limite stabilito per poter beneficiare dei famosi 80 euro al mese (che per il 2015 vale circa 960 euro annui). Nel 2015 il reddito netto del lavoratore subirà una perdita secca di circa 1500 euro. Non c’è che dire: si parla tanto di salari legati alla produttività, si magnifica la scelta degli 80 euro al mese, ma se alla fine i risultati sono questi (e sono situazioni che riguardano buona parte dei lavoratori) c’è da preoccuparsi!!! Qualcuno non sa fare i conti e parla a vanvera. L’auspicio, è che il governo si renda conto di questa situazione e promulghi il decreto necessario affinché i premi di risultato siano nuovamente detassati, così come era previsto nella legge di stabilità del 2012. C’è ancora tempo, ma non troppo”.