Mercatone Uno, Cigs e orario ridotto per tutto il personale

Si sono svolte in questi giorni le assemblee dei lavoratori nei negozi Mercatone Uno della provincia, per illustrare i contenuti dell’accordo di cassa integrazione straordinaria siglato al termine dell’incontro svoltosi lunedì scorso al ministero del lavoro, dalle organizzazioni sindacali nazionali e i commissari della procedura di amministrazione straordinaria.
Gli stessi commissari subentrati alla vecchia gestione aziendale il 7 aprile scorso, hanno incontrato per la prima volta dal loro insediamento, i rappresentanti dei lavoratori di Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil Nazionali, oltre ad una delegazione composta dai territoriali e dalle Rsa, ed hanno aperto la discussione illustrando la situazione aziendale per quanto da loro fin qui raccolto dalla documentazione esaminata. Situazione innegabilmente critica da un punto di vista finanziario, su cui grava la mancanza di liquidità che se fino ad oggi in qualche modo ha garantito il pagamento degli stipendi, non è sufficiente all’approvvigionamento della merce nei negozi che per avere un rifornimento ottimale necessiterebbero di un finanziamento di circa 3 milioni di euro cadauno.
“Il loro impegno infatti – spiega Maurizio Dinelli per la Filcams – dal primo momento è stato quello di riallacciare rapporti sia con le banche verso le quali deve essere necessariamente recuperata credibilità attraverso un piano industriale sostenibile, che con i fornitori per godere della dilazione dei pagamenti della merce e tornare pian piano ad un rifornimento adeguato dei negozi in modo da evitare chiusure che determinerebbero un impatto fortemente negativo sull’occupazione. In questa ottica interviene l’aiuto della cassa integrazione guadagni straordinaria speciale per le procedure di amministrazione straordinaria che accompagnerà per tutta la sua durata il progetto dei commissari ed eviterà i licenziamenti anche là dove si manifesteranno necessità di chiusure. L’accordo infatti prevede sia il regime della riduzione oraria sia la sospensione dell’attività lavorativa, col principio della rotazione tra tutto il personale. Nonostante vi siano negozi meno riforniti che utilizzeranno rispetto ad altri in maniera maggiore l’ammortizzatore sociale, i commissari hanno dichiarato che nel bando di asta che pubblicheranno a breve saranno coinvolti tutti e 79 i punti vendita. L’unica incertezza per i lavoratori rimane il pagamento della quota di Cigs che è stato richiesto in forma diretta da parte dell’Inps senza previsione di anticipo da parte dell’azienda”.
Il 27 maggio ci sarà un nuovo incontro al ministero dello sviluppo economico alla presenza dei commissari, per trovare soluzione idonee a garantire anche gli associati in partecipazione che ad oggi purtroppo rimangono fuori dall’ammortizzatore sociale. “I lavoratori dei punti vendita di Lucca e Altopascio – conclude Dinelli – hanno manifestato soddsfazione nelle assemblee svolte, dove oltre alla loro situazione è stato fatto un passaggio informativo anche sul rinnovo del contratto nazionale del commercio che dal mese di aprile ha previsto un aumento medio di 15 euro. che in tempi di crisi non è cosa da poco”.