
Il distretto cartario lucchese, oltre ad essere in ottima salute visto che da solo con quasi quattro milioni di fatturato all’anno (il 42% dell’industria provinciale) e i suoi 6.200 addetti, da soli il 23% della forza lavoro in provincia, è anche sempre più ecosostenibile e attento alla tutela dell’ambiente. Lo dimostra il secondo rinnovo consecutivo dell’attestato Emas, un riconoscimento relativo alla gestione e al controllo efficaci degli impatti ambientali, arrivato dopo il sopralluogo del verificatore dello strumento volontario creato dalla comunità europea nell’ambito del quinto piano d’azione a favore dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.
Un attestato che è indice delle buone pratiche e delle migliorie apportate negli anni, grazie anche alle nuove tecnologie, della aziende cartarie, cartotecniche ma anche dell’indotto, facenti parte della rete. Forti di risultati che hanno portato il distretto cartario di Lucca ai vertici in Italia, e sulla scia di un percorso avviato nel 2003 con il progetto Life Pioneer, culminato poi nel 2008 con il conseguimento del primo attestato Emas, i membri del comitato promotore – Provincia di Lucca, distretto cartario e Assindustria – lanciano un accorato appello a Ministero e Regione perché con il riordino delle funzioni finora affidate a Palazzo Ducale, non si interrompa un iter virtuoso e si mantengano le competenze a Lucca.
“Si tratta per noi di un progetto strategico e di cui andiamo veramente fieri – sottolinea Maura Cavallaro, vicepresidente della Provincia e assessore con delega all’ambiente – e non vogliamo che questo circolo virtuoso vada disperso. Per questo, come comitato promotore di Emas, abbiamo inoltrato sia al ministero che alla Regione la precisa richiesta di proseguire quanto cominciato dal 2003 dal servizio ambiente della Provincia, e proseguito finora da quando sono assessore, dal 2006”. Un appello a cui si aggiunge quello di Paolo Culicchi, rappresentante di Assocarta e presidente del distretto cartario lucchese: “Ci auguriamo – ha detto – anzi, auspichiamo fortemente, che nel percorso che porterà all’attuazione della riforma delle province, questo servizio importante svolto finora dal servizio ambiente di Palazzo Ducale e che ha consentito di giungere al secondo rinnovo dell’attestato Emas non venga trasferito a Firenze”.
La Provincia, ancora prima di mettere nero su bianco tutte le proprie richieste in tal senso al ministero, si è mossa per tempo per garantire una continuità. E’ stata infatti sottoscritta una convenzione in avvalimento con la Regione Toscana per mantenere operativo l’ufficio ambiente della Provincia a Lucca. Come è noto, infatti, questa funzione dovrà essere gestita a livello regionale. “Le caratteristiche e le peculiarità del sistema economico lucchese con una straordinaria prevalenza del settore cartario – sottolinea l’assessore Cavallaro – necessitano di un ufficio ambiente che conosca e abbia operato già sul territorio. Per questo ho voluto manifestare tutta la mia preoccupazione alle sedi competenti su una possibile gestione centralizzata del settore”.
Una preoccupazione condivisa anche dal direttore di Confindustria Lucca, Claudio Romiti: “Il settore cartario – ha voluto sottolineare – è un fiore all’occhiello, e lo dimostra il percorso virtuoso che si è tradotto nell’attestazione Emas e nel suo secondo rinnovo”.
L’attestazione Emas è una certificazione che prevede controlli serrati e l’esame di un verificatore su tutta una serie di dati sulla gestione e il controllo degli impianti ambientali delle aziende a livello di distretto. E il suo ottenimento è già di per sé una garanzia in fatto di rispetto dell’ambiente. Ad esso possono aderire tutte le organizzazioni, non solo aziende ma anche enti pubblici, che intendano impegnarsi per conseguire continui miglioramenti delle proprie prestazioni ambientali, attraverso l’introduzione e l’attuazione di sistemi di gestione ambientale, la valutazione obiettiva e periodica di questi sistemi, l’informazione del pubblico e di tutti gli altri soggetti interessati. “Oltre allo sviluppo di politiche ecosostenibili nella gestione del distretto – ha sottolineato ancora Romiti -, le attività del comitato promotore di Emas hanno prodotto anche l’aggiornamento dei dati ambientali territoriali e settoriali, con l’individuazione di un set di indicatori rappresentativi delle prestazioni ambientali delle prestazioni ambientali delle imprese del distretto cartario, la politica ambientale del distretto ed il relativo programma ambientale territoriale. Questi strumenti sono messi a disposizione delle singole organizzazioni, al fine di agevolarne il percorso di registrazione, nonché i periodici mantenimenti annuali della stessa”. L’attestato è stato rinnovato fino al 2017 ma sarà oggetto comunque di controlli annuali da parte del verificare. Intanto, a livello di distretto, sono almeno 20 le imprese che si sono registrate a Emas, acronimo che sta per eco management and audit scheme. Numeri importanti che legano le imprese del settore nelle sfide future, ora concentrate in particolare sull’abbattimento del rumore, l’unica criticità rimasta in alcuni casi. “Si tratta di situazioni davvero residuali – commenta Culicchi, di Assocarta -: al dicembre 2014 si contano 66 impianti certificati Iso 14001 o registrati Emas in attività, aventi una produzione complessiva di oltre sei milioni di tonnellate di carta. Con la crisi economica – aggiunge – il numero di impianti ha avuto negli ultimi anni una flessione ma si è confermato il peso crescente della produzione certificata nel quadro di quella nazionale, il 75% circa della produzione nazionale e l’intera produzione nazionale di paste di legno per carta proviene da impianti dotati di certificazione ambientale”.
Rob. Sal.